Background. Blood pressure undergoes considerable variation over the 24-hour period, not only spontaneously but also in response to sleep (nocturnal dipping and morning surge [MS]), physical activity, and emotional stimuli of varying nature and duration. This physiological phenomenon appears to be amplified in hypertensive patients and in relation to the severity of hypertension, as well as with increasing age, and recent evidence shows that it may represent a risk factor for cardio- and cerebrovascular events. Among the factors related to increased blood pressure variability, it seems that a role may also be played by autonomic alertness and defense reactions mediated by activation of the orthosympathetic system, as observed in the so-called white-coat effect (WCE): hence the hypothesis that an anxious-depressive psychological profile may correlate with increased blood pressure variability at non-invasive 24-hour monitoring (ABPM). Study design and purpose. Prospective multicenter observational cohort study to evaluate the possible association between anxious-depressive phenotype and pressor variability in an outpatient population at least 65 years old undergoing ABPM. Methods. Anxiety-depressive status was assessed by self-administration of validated standardized psychometric scales (GAD-7, STAI-Y1 and Y2, GDS-15). Blood pressure variability was measured for systolic and diastolic blood pressure (SBP and DBP) by four different indices: standard deviation (SD), weighted standard deviation (wSD), coefficient of variation (CV), and average real variability (AVR). Presence and magnitude of blood pressure load, WCE, MS and the dipping profile were also recorded. Results. The study included 108 patients, mean age 75.5 years, with a prevalence of anxiety profile ranging from 38.0% to 84.3% depending on the scale considered. In a context of extreme heterogeneity of all indices of blood pressure variability considered, although there were no clear correlations with the anxiety-depressive profile scales considered, greater blood pressure variability seems to be identified in the most anxious subjects according to GAD-7 and STAI-Y1 (SD: 21.3 and 21.3 mmHg; wSD: 19.4 and 21.3 mmHg; CV: 17.6% and 18.1%; ARV: 18.3 and 18.1 mmHg). No significant correlations were observed between the anxiety-depressive profile and WCE, MS and dipping profile. Conclusions. In the context of extreme heterogeneity of the phenomena investigated, although there are no consistent associations, greater blood pressure variability seems to emerge in the more anxious patients, but further data will be needed to explore in a more detailed way the associations between psychological profile and blood pressure variability and their impact on clinical outcomes.
Background. La pressione arteriosa va incontro a notevoli variazioni nel corso delle 24 ore, non solo spontanee ma anche in risposta al sonno (dipping notturno e morning surge [MS]), all’attività fisica e a stimoli emotivi di varia natura e durata. Tale fenomeno fisiologico sembra amplificarsi nei pazienti ipertesi e in relazione alla severità dell’ipertensione, nonché all’aumentare dell’età, ed evidenze recenti dimostrano che possa rappresentare un fattore di rischio per eventi cardio- e cerebrovascolari. Tra i fattori correlati all’aumento della variabilità pressoria sembra che un ruolo possa essere giocato anche dalle reazioni autonomiche di allerta e difesa mediate dall’attivazione del sistema ortosimpatico, come osservato nel cosiddetto effetto white-coat (WCE): da qui l’ipotesi che un profilo psicologico ansioso-depressivo possa correlarsi con una maggiore variabilità pressoria al monitoraggio non invasivo delle 24h (ABPM). Disegno e scopo dello studio. Studio osservazionale prospettico multicentrico di coorte per valutare l’eventuale associazione tra fenotipo ansioso-depressivo e variabilità pressoria in una popolazione ambulatoriale di almeno 65 anni sottoposta ad ABPM. Metodi. Lo stato ansioso-depressivo è stato valutato mediante autosomministrazione di scale psicometriche standardizzate validate (GAD-7, STAI-Y1 e Y2, GDS-15). La variabilità pressoria è stata misurata per la pressione sistolica e diastolica (PAS e PAD) mediante quattro diversi indici: deviazione standard (DS), deviazione standard pesata (DSw), coefficiente di variazione (CV) e variabilità reale media (AVR). Sono stati inoltre registrati presenza ed entità di carico pressorio, WCE, MS e il profilo dipping. Risultati. Lo studio ha incluso 108 pazienti, con età media 75,5 (6,7) anni, con una prevalenza di profilo ansioso compresa tra il 38,0% e l’84,3% a seconda della scala considerata. In un contesto di estrema eterogeneità di tutti gli indici di variabilità pressoria considerati, pur in assenza di chiare correlazioni con le scale di valutazione del profilo ansioso-depressivo considerate, una maggiore variabilità pressoria sembra individuarsi nei soggetti più ansiosi in base a GAD-7 e STAI-Y1 (DS: 21,3 e 21,3 mmHg; DSw: 19,4 e 21,3 mmHg; CV: 17,6% e 18,1%; ARV: 18,3 e 18,1 mmHg). Non si sono osservate significative correlazioni tra il profilo ansioso-depressivo e WCE, MS e profilo dipping. Conclusioni. In un contesto di estrema eterogeneità dei fenomeni indagati, pur in assenza di associazioni consistenti, sembra emergere una maggior variabilità pressoria nei pazienti più ansiosi, ma saranno necessari ulteriori dati che permettano di esplorare in maniera più dettagliata le associazioni del profilo psicologico con la variabilità pressoria e il relativo impatto sugli outcomes clinici.
Impatto dello stato ansioso sulla variabilità pressoria in pazienti anziani sottoposti a monitoraggio della pressione arteriosa delle 24 ore: analisi preliminare di una casistica multicentrica nazionale
BAUDINO, ALESSANDRA
2022/2023
Abstract
Background. La pressione arteriosa va incontro a notevoli variazioni nel corso delle 24 ore, non solo spontanee ma anche in risposta al sonno (dipping notturno e morning surge [MS]), all’attività fisica e a stimoli emotivi di varia natura e durata. Tale fenomeno fisiologico sembra amplificarsi nei pazienti ipertesi e in relazione alla severità dell’ipertensione, nonché all’aumentare dell’età, ed evidenze recenti dimostrano che possa rappresentare un fattore di rischio per eventi cardio- e cerebrovascolari. Tra i fattori correlati all’aumento della variabilità pressoria sembra che un ruolo possa essere giocato anche dalle reazioni autonomiche di allerta e difesa mediate dall’attivazione del sistema ortosimpatico, come osservato nel cosiddetto effetto white-coat (WCE): da qui l’ipotesi che un profilo psicologico ansioso-depressivo possa correlarsi con una maggiore variabilità pressoria al monitoraggio non invasivo delle 24h (ABPM). Disegno e scopo dello studio. Studio osservazionale prospettico multicentrico di coorte per valutare l’eventuale associazione tra fenotipo ansioso-depressivo e variabilità pressoria in una popolazione ambulatoriale di almeno 65 anni sottoposta ad ABPM. Metodi. Lo stato ansioso-depressivo è stato valutato mediante autosomministrazione di scale psicometriche standardizzate validate (GAD-7, STAI-Y1 e Y2, GDS-15). La variabilità pressoria è stata misurata per la pressione sistolica e diastolica (PAS e PAD) mediante quattro diversi indici: deviazione standard (DS), deviazione standard pesata (DSw), coefficiente di variazione (CV) e variabilità reale media (AVR). Sono stati inoltre registrati presenza ed entità di carico pressorio, WCE, MS e il profilo dipping. Risultati. Lo studio ha incluso 108 pazienti, con età media 75,5 (6,7) anni, con una prevalenza di profilo ansioso compresa tra il 38,0% e l’84,3% a seconda della scala considerata. In un contesto di estrema eterogeneità di tutti gli indici di variabilità pressoria considerati, pur in assenza di chiare correlazioni con le scale di valutazione del profilo ansioso-depressivo considerate, una maggiore variabilità pressoria sembra individuarsi nei soggetti più ansiosi in base a GAD-7 e STAI-Y1 (DS: 21,3 e 21,3 mmHg; DSw: 19,4 e 21,3 mmHg; CV: 17,6% e 18,1%; ARV: 18,3 e 18,1 mmHg). Non si sono osservate significative correlazioni tra il profilo ansioso-depressivo e WCE, MS e profilo dipping. Conclusioni. In un contesto di estrema eterogeneità dei fenomeni indagati, pur in assenza di associazioni consistenti, sembra emergere una maggior variabilità pressoria nei pazienti più ansiosi, ma saranno necessari ulteriori dati che permettano di esplorare in maniera più dettagliata le associazioni del profilo psicologico con la variabilità pressoria e il relativo impatto sugli outcomes clinici.File | Dimensione | Formato | |
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