I suoli di montagna sono generalmente caratterizzati da un tasso di formazione moto lento a causa di fattori ambientali e stazionali limitanti, a cui si uniscono frequenti disturbi sia di origine naturale che antropica. Questi ultimi determinano uno stadio di evoluzione pedogenetica da limitato a modesto. Fattori erosivi di varia natura ,tra cui l' acqua, degradano la superfice del suolo e possono ridurne la stabilità fisica. Di conseguenza, i suoli montani sono soggetti a numerosi tipi di dissesto a carico degli orizzonti superficiali (topsoil), come l'erosione diffusa ed incanalata, soil slips, debris-flows. I cambiamenti climatici in atto stanno determinando un aumento dei fenomeni meteo estremi, e di conseguenza della frequenza dei dissesti. Ad esempio in Valle d'Aosta nell'anno 2000 l'alluvione ha determinato un elevatissimo numero di dissesti a carico del topsoil. L'Amministrazione regionale ha quindi adottato una serie di misure volte a conoscere e mappare i suoli e le principali tipologie di vulnerabilità che li minacciano. Questa tesi presenta i principali suoli e pedoambienti della Regione Autonoma Valle d'Aosta sotto l'aspetto pedologico e gestionale. Nella prima parte sono approfonditi i principali pedoambienti, individuati a partire da Unità Ambientali Omogenee, associati a profili pedologici caratteristici, a partire dalle aree di fondovalle, passando ai versanti terrazzati ed infine al piano montano e subalpino. Successivamente, sono stati considerati i principali indici di qualità fisica del topsoil utilizzati in letteratura, che sono serviti per la redazione di una carta regionale della vulnerabilità del topsoil, da utilizzare con finalità gestionali, di pianificazione e protezione civile. Ai dati chimici, fisici e morfologici dei profili sono quindi stati associati indicatori di vulnerabilità (es. stabilità strutturale degli aggregati, limite liquido e plastico). Vengono infine confrontati i risultati della mappatura con il censimento dei dissesti disponibile a scala regionale. In generale, si evidenzia una buona sovrapponibilità tra la Carta delle Vulnerabilità e gli eventi registrati. Inoltre, si osserva come la vulnerabilità del topsoil, indipendentemente dalle proprietà intrinseche del suolo, sia maggiore in zone a forte impatto antropico ed in aree con scarsa copertura vegetale e forte pendenza (es, piste da sci, aree agricole di basso versante, pendici terrazzate abbandonate, aree percorse dal fuoco), che necessitano quindi di una estrema attenzione da parte dei pianificatori.

I pedoambienti della Valle d'Aosta, aspetti pedologici e gestionali

CRISTOFORO, SIMONE
2014/2015

Abstract

I suoli di montagna sono generalmente caratterizzati da un tasso di formazione moto lento a causa di fattori ambientali e stazionali limitanti, a cui si uniscono frequenti disturbi sia di origine naturale che antropica. Questi ultimi determinano uno stadio di evoluzione pedogenetica da limitato a modesto. Fattori erosivi di varia natura ,tra cui l' acqua, degradano la superfice del suolo e possono ridurne la stabilità fisica. Di conseguenza, i suoli montani sono soggetti a numerosi tipi di dissesto a carico degli orizzonti superficiali (topsoil), come l'erosione diffusa ed incanalata, soil slips, debris-flows. I cambiamenti climatici in atto stanno determinando un aumento dei fenomeni meteo estremi, e di conseguenza della frequenza dei dissesti. Ad esempio in Valle d'Aosta nell'anno 2000 l'alluvione ha determinato un elevatissimo numero di dissesti a carico del topsoil. L'Amministrazione regionale ha quindi adottato una serie di misure volte a conoscere e mappare i suoli e le principali tipologie di vulnerabilità che li minacciano. Questa tesi presenta i principali suoli e pedoambienti della Regione Autonoma Valle d'Aosta sotto l'aspetto pedologico e gestionale. Nella prima parte sono approfonditi i principali pedoambienti, individuati a partire da Unità Ambientali Omogenee, associati a profili pedologici caratteristici, a partire dalle aree di fondovalle, passando ai versanti terrazzati ed infine al piano montano e subalpino. Successivamente, sono stati considerati i principali indici di qualità fisica del topsoil utilizzati in letteratura, che sono serviti per la redazione di una carta regionale della vulnerabilità del topsoil, da utilizzare con finalità gestionali, di pianificazione e protezione civile. Ai dati chimici, fisici e morfologici dei profili sono quindi stati associati indicatori di vulnerabilità (es. stabilità strutturale degli aggregati, limite liquido e plastico). Vengono infine confrontati i risultati della mappatura con il censimento dei dissesti disponibile a scala regionale. In generale, si evidenzia una buona sovrapponibilità tra la Carta delle Vulnerabilità e gli eventi registrati. Inoltre, si osserva come la vulnerabilità del topsoil, indipendentemente dalle proprietà intrinseche del suolo, sia maggiore in zone a forte impatto antropico ed in aree con scarsa copertura vegetale e forte pendenza (es, piste da sci, aree agricole di basso versante, pendici terrazzate abbandonate, aree percorse dal fuoco), che necessitano quindi di una estrema attenzione da parte dei pianificatori.
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