Following the health fanatic trend, more and more consumers are attracted by production systems that guarantee a return to traditions and genuine foods. Over the past two decades, a growing attention from media regarding environmental pollution and global warming led a large group of green consumers to consider that organic agriculture is kinder to environment than conventional one. If at the beginning the national demand of organic products was satisfied by imports, several farmers soon decided to convert to organic farming. In the present work we analysed the main differences between organic and conventionally produced milk. Firstly, we investigated the structure of organic milk production in Piemonte. Several studies and researches highlighted that there are no differences regarding composition and nutritional properties between organic and conventionally produced milk. European consumers buy organic milk because it is perceived as more environmentally friendly, kinder to animal welfare, more genuine and healthier than conventional foods. The value associated with this consumers perception justifies the premium retail price for organic milk products. On the basis of our survey, the organic farm producing organic milk in our region are about ten. They are grouped in a consortium ('Natura e Alimenta') that represents over the 90% of organic milk produced and sold in Piemonte. This production, about 10.000 t per year, represents just the 3.3% of organic milk produced at national level. Furthermore, whilst in Italy the ratio between cows producing organic milk and cows producing conventional milk is equal to 2.25%, in our region the same ratio is just 0.75%, representing approximately 1/3 of the national value. Similarly, the organic milk produced in Piemonte represents just 1% of conventional milk produced in the same region. At a national level, instead, the organic milk is equal to 2.7% of the conventional milk. It's worth mentioning that the sector of organic milk in Piemonte region represents the 3% of the organic cows producing the 3.3% of organic milk produced at national level: this peculiarity is due to the fact that the Italian Holstein is the most widespread breed in organic farms of Piemonte region. Finally, aiming at understating management issues in organic milk farming, we selected a representative farm producing organic milk in the Cuneo province and we investigated its productive aspects. The daily feeding cost of lactating cows was estimated equal to 6.30 ¿ per cow. The cost of the same ration was calculated using the prices of conventional feeds: it results equal to 4,20¿, highlighting a difference between organic and conventional daily ration of 50%. However, splitting the costs over the average daily production level (30 kg) of cows, we obtained a greater cost of organic ration equal to 7 eurocents per milk kg: such difference is remunerated with the higher price (+10 eurocents per milk kg) compared to conventional milk that organic farmers obtained by selling their milk. In order to maintain the positive results of organic dairy sector, it is necessary in the next future to properly manage the whole production chain of organic milk, from the production of animal feeds to the sale of milk. Such goal can be achieved through the collaboration of the actors involved in the production chain, thus ensuring a more fair distribution of the economic value of livestock productions.

Sull'onda del fenomeno salutista, sempre più consumatori sono attratti da metodi di produzione che promettono un ritorno alla tradizione e alla genuinità. Nel corso degli ultimi vent'anni, una crescente attenzione da parte dei media per quanto riguarda i fenomeni di inquinamento e riscaldamento globale, ha fatto sì che anche una nutrita schiera di consumatori più attenti all'ambiente sia stata attratta dall'idea che l'agricoltura biologica fosse meno impattante sull'ambiente. Per questo motivo molte aziende decisero di convertirsi alla produzione biologica. In questo lavoro abbiamo analizzato le principali differenze che contraddistinguono il latte prodotto con metodi di produzione biologico e convenzionale. In tale contesto è stata dapprima effettuata un'indagine per conoscere la realtà produttiva del latte biologico in Piemonte. Gli studi scientifici hanno evidenziato che non ci sono differenze significative per quanto riguarda le caratteristiche nutrizionali tra latte biologico e convenzionale. Ciò che spinge i consumatori ad acquistare il latte biologico è la percezione che esso sia più rispettoso dell'ambiente e del benessere animale, più sano e più sicuro rispetto al convenzionale. In seguito, abbiamo osservato come la produzione del latte biologico sul territorio piemontese rappresenti una realtà limitata. Dalle indagini svolte è emerso che le aziende zootecniche di bovine da latte bio in Piemonte sono circa una decina, raggruppate nel Consorzio Natura e Alimenta, che rappresenta oltre il 90% del latte bio prodotto e commercializzato sul territorio piemontese. Tale produzione, pari a circa 10.000 t /anno, rappresenta solo il 3,3% del latte biologico prodotto sul territorio nazionale. Inoltre, mentre a livello nazionale il rapporto tra bovine da latte biologiche e convenzionali è del 2,25%, in Piemonte esso scende a 0,75%, rappresentando appena un terzo del valore nazionale. Allo stesso modo, la quantità di latte bio rapportata a quella convenzionale piemontese è solamente l'1%, rispetto al 2,7% del valore nazionale. Il comparto del latte biologico in Piemonte rappresenta il 3% delle vacche da latte bio che producono il 3,3% del latte bio nazionale: ciò è dovuto al fatto che nella nostra regione la maggior parte delle bovine da latte bio appartiene alla razza più produttiva, ossia la Frisona italiana. Tale razza anche se allevata rispettando le normative sul biologico riesce comunque a garantire produzioni di latte che sfiorano le 8 t/lattazione. Successivamente, per comprendere meglio le problematiche gestionali delle aziende di latte bio è stato individuato un allevamento cuneese, rappresentativo del settore biologico piemontese, nel quale sono stati valutati alcuni aspetti gestionali tra cui anche i costi della razione giornaliera delle bovine, che è variata dai 6,30 ¿ per quella bio ai 4,20 ¿ per la stessa dieta calcolata con alimenti concentrati convenzionali, evidenziando una differenza del 50%. Tuttavia, ripartendo tale valore sulla produzione giornaliera della singola bovina (30 kg) otteniamo un maggior costo razione per le bovine bio pari a 7 cent/kg di latte che risulta essere compensato dal maggior prezzo alla stalla (+10 cent/kg di latte). Per riuscire a mantenere questi risultati positivi in futuro è necessario organizzare un'efficiente filiera, dalla produzione aziendale degli alimenti alla vendita dei prodotti finali, garantendo una distribuzione più equa del valore delle produzioni zootecniche.

La produzione di latte biologico in Piemonte: il caso di un'azienda zootecnica cuneese

BORTOLOTTI, FRANCESCO
2014/2015

Abstract

Sull'onda del fenomeno salutista, sempre più consumatori sono attratti da metodi di produzione che promettono un ritorno alla tradizione e alla genuinità. Nel corso degli ultimi vent'anni, una crescente attenzione da parte dei media per quanto riguarda i fenomeni di inquinamento e riscaldamento globale, ha fatto sì che anche una nutrita schiera di consumatori più attenti all'ambiente sia stata attratta dall'idea che l'agricoltura biologica fosse meno impattante sull'ambiente. Per questo motivo molte aziende decisero di convertirsi alla produzione biologica. In questo lavoro abbiamo analizzato le principali differenze che contraddistinguono il latte prodotto con metodi di produzione biologico e convenzionale. In tale contesto è stata dapprima effettuata un'indagine per conoscere la realtà produttiva del latte biologico in Piemonte. Gli studi scientifici hanno evidenziato che non ci sono differenze significative per quanto riguarda le caratteristiche nutrizionali tra latte biologico e convenzionale. Ciò che spinge i consumatori ad acquistare il latte biologico è la percezione che esso sia più rispettoso dell'ambiente e del benessere animale, più sano e più sicuro rispetto al convenzionale. In seguito, abbiamo osservato come la produzione del latte biologico sul territorio piemontese rappresenti una realtà limitata. Dalle indagini svolte è emerso che le aziende zootecniche di bovine da latte bio in Piemonte sono circa una decina, raggruppate nel Consorzio Natura e Alimenta, che rappresenta oltre il 90% del latte bio prodotto e commercializzato sul territorio piemontese. Tale produzione, pari a circa 10.000 t /anno, rappresenta solo il 3,3% del latte biologico prodotto sul territorio nazionale. Inoltre, mentre a livello nazionale il rapporto tra bovine da latte biologiche e convenzionali è del 2,25%, in Piemonte esso scende a 0,75%, rappresentando appena un terzo del valore nazionale. Allo stesso modo, la quantità di latte bio rapportata a quella convenzionale piemontese è solamente l'1%, rispetto al 2,7% del valore nazionale. Il comparto del latte biologico in Piemonte rappresenta il 3% delle vacche da latte bio che producono il 3,3% del latte bio nazionale: ciò è dovuto al fatto che nella nostra regione la maggior parte delle bovine da latte bio appartiene alla razza più produttiva, ossia la Frisona italiana. Tale razza anche se allevata rispettando le normative sul biologico riesce comunque a garantire produzioni di latte che sfiorano le 8 t/lattazione. Successivamente, per comprendere meglio le problematiche gestionali delle aziende di latte bio è stato individuato un allevamento cuneese, rappresentativo del settore biologico piemontese, nel quale sono stati valutati alcuni aspetti gestionali tra cui anche i costi della razione giornaliera delle bovine, che è variata dai 6,30 ¿ per quella bio ai 4,20 ¿ per la stessa dieta calcolata con alimenti concentrati convenzionali, evidenziando una differenza del 50%. Tuttavia, ripartendo tale valore sulla produzione giornaliera della singola bovina (30 kg) otteniamo un maggior costo razione per le bovine bio pari a 7 cent/kg di latte che risulta essere compensato dal maggior prezzo alla stalla (+10 cent/kg di latte). Per riuscire a mantenere questi risultati positivi in futuro è necessario organizzare un'efficiente filiera, dalla produzione aziendale degli alimenti alla vendita dei prodotti finali, garantendo una distribuzione più equa del valore delle produzioni zootecniche.
ITA
Following the health fanatic trend, more and more consumers are attracted by production systems that guarantee a return to traditions and genuine foods. Over the past two decades, a growing attention from media regarding environmental pollution and global warming led a large group of green consumers to consider that organic agriculture is kinder to environment than conventional one. If at the beginning the national demand of organic products was satisfied by imports, several farmers soon decided to convert to organic farming. In the present work we analysed the main differences between organic and conventionally produced milk. Firstly, we investigated the structure of organic milk production in Piemonte. Several studies and researches highlighted that there are no differences regarding composition and nutritional properties between organic and conventionally produced milk. European consumers buy organic milk because it is perceived as more environmentally friendly, kinder to animal welfare, more genuine and healthier than conventional foods. The value associated with this consumers perception justifies the premium retail price for organic milk products. On the basis of our survey, the organic farm producing organic milk in our region are about ten. They are grouped in a consortium ('Natura e Alimenta') that represents over the 90% of organic milk produced and sold in Piemonte. This production, about 10.000 t per year, represents just the 3.3% of organic milk produced at national level. Furthermore, whilst in Italy the ratio between cows producing organic milk and cows producing conventional milk is equal to 2.25%, in our region the same ratio is just 0.75%, representing approximately 1/3 of the national value. Similarly, the organic milk produced in Piemonte represents just 1% of conventional milk produced in the same region. At a national level, instead, the organic milk is equal to 2.7% of the conventional milk. It's worth mentioning that the sector of organic milk in Piemonte region represents the 3% of the organic cows producing the 3.3% of organic milk produced at national level: this peculiarity is due to the fact that the Italian Holstein is the most widespread breed in organic farms of Piemonte region. Finally, aiming at understating management issues in organic milk farming, we selected a representative farm producing organic milk in the Cuneo province and we investigated its productive aspects. The daily feeding cost of lactating cows was estimated equal to 6.30 ¿ per cow. The cost of the same ration was calculated using the prices of conventional feeds: it results equal to 4,20¿, highlighting a difference between organic and conventional daily ration of 50%. However, splitting the costs over the average daily production level (30 kg) of cows, we obtained a greater cost of organic ration equal to 7 eurocents per milk kg: such difference is remunerated with the higher price (+10 eurocents per milk kg) compared to conventional milk that organic farmers obtained by selling their milk. In order to maintain the positive results of organic dairy sector, it is necessary in the next future to properly manage the whole production chain of organic milk, from the production of animal feeds to the sale of milk. Such goal can be achieved through the collaboration of the actors involved in the production chain, thus ensuring a more fair distribution of the economic value of livestock productions.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/23611