Cambiamenti climatici ed utilizzo del suolo sono i due principali fattori che influenzano la composizione delle comunità dei lepidotteri diurni. Le Alpi costituiscono un ambiente in cui la conservazione delle farfalle è ottimale, anche grazie ad un impatto antropico limitato rispetto agli ambienti planiziali. In questo contesto, i parchi naturali, ed in particolare quelli alpini, hanno un importante ruolo nella gestione del territorio, al fine di conservare la fauna presente. Conoscere lo stato di salute di tale fauna, e le minacce, è fondamentale per la corretta gestione del territorio. Il mio lavoro si è inserito nell'ambito del Progetto Biodiversità, volto a monitorare nel lungo periodo gli invertebrati in ambiente alpino, cominciato nel 2006 per iniziativa del Parco Nazionale del Gran Paradiso e successivamente adottato da altri due parchi naturali. Personalmente ho partecipato ai monitoraggi sulle farfalle svolti nel 2013 nel Parco Naturale dell'Orsiera-Rocciavré e nel Parco Nazionale del Gran Paradiso. Oltre ai monitoraggi, ho proceduto all'identificazione tramite l'osservazione delle armature genitali degli individui non determinati in campo e raccolti durante il biennio 2012-2013. Per concessione dei Parchi coinvolti nel progetto di monitoraggio, ho avuto accesso ai dati sui lepidotteri raccolti nelle tre aree, durante i due bienni di campionamento (2007-2008 e 2012-2013), ho omogeneizzato i database e proceduto all'analisi dati. Lo scopo del mio lavoro è stato valutare il cambiamento delle comunità di lepidotteri diurni tra i due bienni e verificare la relazione tra queste variazioni ed i cambiamenti climatici e di uso del suolo. A tal fine sono stati analizzati anche i valori di temperatura e copertura nevosa e le caratteristiche ambientali come la vegetazione dominante nei siti di campionamento e l'attività di pascolo. Durante il periodo considerato c'è stato un forte aumento delle specie ad ampia distribuzione altitudinale e un lieve decremento delle specie adattate agli ambienti di alta quota. La ricchezza specifica è generalmente aumentata, tuttavia si è riscontrata una diminuzione delle specie igrofile e monofoaghe. Il Community Temperature Index, che quantifica le esigenze in termini di temperatura delle specie presenti in una cenosi, ha mostrato una tendenza delle comunità a divenire più termofile. Per quanto riguarda la relazione con la copertura del suolo, l'incremento di ricchezza specifica è risultato dipendere dalla tipologia di vegetazione dominante ed essere positivamente associato all'attività di pascolo estensivo e a basso impatto. In conclusione, anche se il tempo intercorso tra i bienni messi a confronto (4 anni) è stato breve, sono già apprezzabili cambiamenti nella struttura delle comunità, probabilmente in risposta ai cambiamenti climatici in atto. La copertura del suolo risulta determinante per un'alta ricchezza specifica e probabilmente l'attività di pascolo non intensiva favorisce un suo aumento, grazie alla diversificazione delle piante erbacee mantenute con questa pratica. La corretta gestione del territorio si presenta quindi come uno strumento importante per favorire la risposta ottimale delle comunità di lepidotteri ai cambiamenti climatici in atto.

Comunità di farfalle (Lepidoptera Rhopalocera) nelle Alpi Nord-Occidentali:analisi delle variazioni temporali lungo un gradiente altitudinale

BRUNETTI, MASSIMO
2014/2015

Abstract

Cambiamenti climatici ed utilizzo del suolo sono i due principali fattori che influenzano la composizione delle comunità dei lepidotteri diurni. Le Alpi costituiscono un ambiente in cui la conservazione delle farfalle è ottimale, anche grazie ad un impatto antropico limitato rispetto agli ambienti planiziali. In questo contesto, i parchi naturali, ed in particolare quelli alpini, hanno un importante ruolo nella gestione del territorio, al fine di conservare la fauna presente. Conoscere lo stato di salute di tale fauna, e le minacce, è fondamentale per la corretta gestione del territorio. Il mio lavoro si è inserito nell'ambito del Progetto Biodiversità, volto a monitorare nel lungo periodo gli invertebrati in ambiente alpino, cominciato nel 2006 per iniziativa del Parco Nazionale del Gran Paradiso e successivamente adottato da altri due parchi naturali. Personalmente ho partecipato ai monitoraggi sulle farfalle svolti nel 2013 nel Parco Naturale dell'Orsiera-Rocciavré e nel Parco Nazionale del Gran Paradiso. Oltre ai monitoraggi, ho proceduto all'identificazione tramite l'osservazione delle armature genitali degli individui non determinati in campo e raccolti durante il biennio 2012-2013. Per concessione dei Parchi coinvolti nel progetto di monitoraggio, ho avuto accesso ai dati sui lepidotteri raccolti nelle tre aree, durante i due bienni di campionamento (2007-2008 e 2012-2013), ho omogeneizzato i database e proceduto all'analisi dati. Lo scopo del mio lavoro è stato valutare il cambiamento delle comunità di lepidotteri diurni tra i due bienni e verificare la relazione tra queste variazioni ed i cambiamenti climatici e di uso del suolo. A tal fine sono stati analizzati anche i valori di temperatura e copertura nevosa e le caratteristiche ambientali come la vegetazione dominante nei siti di campionamento e l'attività di pascolo. Durante il periodo considerato c'è stato un forte aumento delle specie ad ampia distribuzione altitudinale e un lieve decremento delle specie adattate agli ambienti di alta quota. La ricchezza specifica è generalmente aumentata, tuttavia si è riscontrata una diminuzione delle specie igrofile e monofoaghe. Il Community Temperature Index, che quantifica le esigenze in termini di temperatura delle specie presenti in una cenosi, ha mostrato una tendenza delle comunità a divenire più termofile. Per quanto riguarda la relazione con la copertura del suolo, l'incremento di ricchezza specifica è risultato dipendere dalla tipologia di vegetazione dominante ed essere positivamente associato all'attività di pascolo estensivo e a basso impatto. In conclusione, anche se il tempo intercorso tra i bienni messi a confronto (4 anni) è stato breve, sono già apprezzabili cambiamenti nella struttura delle comunità, probabilmente in risposta ai cambiamenti climatici in atto. La copertura del suolo risulta determinante per un'alta ricchezza specifica e probabilmente l'attività di pascolo non intensiva favorisce un suo aumento, grazie alla diversificazione delle piante erbacee mantenute con questa pratica. La corretta gestione del territorio si presenta quindi come uno strumento importante per favorire la risposta ottimale delle comunità di lepidotteri ai cambiamenti climatici in atto.
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