La presenza di fibre di amianto rappresenta una delle contaminazioni ambientali possibili sulle quali può essere necessario intervenire attraverso operazioni di bonifica. L'amianto o asbesto è un minerale naturale a struttura microcristallina, fibroso, appartenente alla classe chimica dei silicati naturali (magnesio, ferro e sodio). Considerando la struttura fibrosa e la capacità delle fibre di penetrare nell'organismo umano, se inalate, tutte le tipologie di amianto sono riconosciute come cancerogene per l'uomo. Le principali patologie correlate all'esposizione a fibre di asbesto sono rappresentate dal mesotelioma, dal carcinoma polmonare e dall'asbestosi. L'esposizione a fibre di amianto può, quindi, rappresentare una problematica di interesse nell'ambito igienico-sanitario con particolare riferimento alle categorie di lavoratori esposti per attività industriali di produzione o per le operazioni di bonifica. In particolare, la contaminazione di ballast ed ex terreni industriali può rappresentare un rischio per i lavoratori esposti, ma anche una fonte di contaminazione dell'ambiente circostante. Con il termine ballast ci si riferisce allo strato di pietrisco ferroviario, facente parte della massicciata, che, in alcuni casi, può essere costituito da rocce, chiamate ¿pietre verdi¿, che contengono, per costituzione naturale, fibre di amianto. Gli ex terreni industriali, caratterizzati da una contaminazione da amianto, rientrano nella definizione di siti contaminati ovvero aree in cui i valori di concentrazione delle sostanze inquinanti risultano superiori ai valori di concentrazione limite di legge. In entrambe le situazioni è necessario intervenire con operazioni di bonifica non solo per ragioni di carattere ambientale, ma anche sanitarie. Nel presente lavoro di tesi sono state applicate, in via sperimentale, delle linee guida operative per la bonifica a carico di ex terreni industriali e ballast, sviluppate dallo S.Pre.S.A.L dell'AslTo1. Tali linee guida comprendono tre fasi: la prima relativa alle disposizioni da adottare in fase di allestimento del cantiere; la seconda, alle tecniche vere e proprie di bonifica; la terza, alle misure di restituibilità dell'area bonificata. Le linee guida prevedono, durante tutta la durata delle operazioni di bonifica a carico di ex terreni industriali e ballast, campionamenti e analisi delle fibre di amianto aerodisperse attraverso tecniche di microscopia ottica a contrasto di fase (MOCF). Il valore di fibre deve risultare al di sotto del limite delle 20 ff/L, imposto dalla normativa in vigore (D.M. 6/9/94). Il rispetto di tale limite indica una corretta esecuzione delle attività di bonifica. Per l'applicazione delle linee guida proposte sono state considerate 14 aree oggetto di interventi di bonifica; sono stati quindi effettuati sopralluoghi per valutare l'effettiva presenza e messa in opera delle indicazioni fornite dalle linee guida e, quindi, analizzati i valori di concentrazione di fibre aerodisperse riscontrati durante l'esecuzione dei monitoraggi Tutti i monitoraggi eseguiti nelle diverse aree hanno evidenziato concentrazioni di amianto al di sotto dei valori limite delle 20 ff/L. Questo risultato rappresenta una misura dell'effettiva efficacia dell'applicazione delle linee guida proposte nell'ottenere un contenimento della concentrazione di fibre disperse in aria.
METODOLOGIE DI BONIFICA AMIANTO, PRESENTE COME CONTAMINANTE DI BALLAST E TERRENI: LINEE GUIDA
VERCELLINO, GRETA
2014/2015
Abstract
La presenza di fibre di amianto rappresenta una delle contaminazioni ambientali possibili sulle quali può essere necessario intervenire attraverso operazioni di bonifica. L'amianto o asbesto è un minerale naturale a struttura microcristallina, fibroso, appartenente alla classe chimica dei silicati naturali (magnesio, ferro e sodio). Considerando la struttura fibrosa e la capacità delle fibre di penetrare nell'organismo umano, se inalate, tutte le tipologie di amianto sono riconosciute come cancerogene per l'uomo. Le principali patologie correlate all'esposizione a fibre di asbesto sono rappresentate dal mesotelioma, dal carcinoma polmonare e dall'asbestosi. L'esposizione a fibre di amianto può, quindi, rappresentare una problematica di interesse nell'ambito igienico-sanitario con particolare riferimento alle categorie di lavoratori esposti per attività industriali di produzione o per le operazioni di bonifica. In particolare, la contaminazione di ballast ed ex terreni industriali può rappresentare un rischio per i lavoratori esposti, ma anche una fonte di contaminazione dell'ambiente circostante. Con il termine ballast ci si riferisce allo strato di pietrisco ferroviario, facente parte della massicciata, che, in alcuni casi, può essere costituito da rocce, chiamate ¿pietre verdi¿, che contengono, per costituzione naturale, fibre di amianto. Gli ex terreni industriali, caratterizzati da una contaminazione da amianto, rientrano nella definizione di siti contaminati ovvero aree in cui i valori di concentrazione delle sostanze inquinanti risultano superiori ai valori di concentrazione limite di legge. In entrambe le situazioni è necessario intervenire con operazioni di bonifica non solo per ragioni di carattere ambientale, ma anche sanitarie. Nel presente lavoro di tesi sono state applicate, in via sperimentale, delle linee guida operative per la bonifica a carico di ex terreni industriali e ballast, sviluppate dallo S.Pre.S.A.L dell'AslTo1. Tali linee guida comprendono tre fasi: la prima relativa alle disposizioni da adottare in fase di allestimento del cantiere; la seconda, alle tecniche vere e proprie di bonifica; la terza, alle misure di restituibilità dell'area bonificata. Le linee guida prevedono, durante tutta la durata delle operazioni di bonifica a carico di ex terreni industriali e ballast, campionamenti e analisi delle fibre di amianto aerodisperse attraverso tecniche di microscopia ottica a contrasto di fase (MOCF). Il valore di fibre deve risultare al di sotto del limite delle 20 ff/L, imposto dalla normativa in vigore (D.M. 6/9/94). Il rispetto di tale limite indica una corretta esecuzione delle attività di bonifica. Per l'applicazione delle linee guida proposte sono state considerate 14 aree oggetto di interventi di bonifica; sono stati quindi effettuati sopralluoghi per valutare l'effettiva presenza e messa in opera delle indicazioni fornite dalle linee guida e, quindi, analizzati i valori di concentrazione di fibre aerodisperse riscontrati durante l'esecuzione dei monitoraggi Tutti i monitoraggi eseguiti nelle diverse aree hanno evidenziato concentrazioni di amianto al di sotto dei valori limite delle 20 ff/L. Questo risultato rappresenta una misura dell'effettiva efficacia dell'applicazione delle linee guida proposte nell'ottenere un contenimento della concentrazione di fibre disperse in aria.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/23590