This graduate dissertation is on supervision in the field of professional education. The educational work and its complexity, consisting of the intersection of responsibility, reflection and intentionality, make supervision a necessary, appropriate and valid tool in the field of professional education. Supervision can take place in various work sectors, including that of helping relationships and, more specifically, that of professional education, within which supervision acquires specific objectives, methods and effects. The topic is explored through a field research that aims to know better, in the reality of professional educational practice, “who takes care of who takes care”. Within the theoretical framework described in the first chapters of this paper, in fact, a case study is conducted in a sample of services (social, health and social-health services) chosen within the countries members of the “Consortium for social services interventions and relationships territorial” ("Consorzio IN.RE.TE."), based in Ivrea (TO), and the “inter-municipal Consortium of social and welfare services Caluso” ("C.I.S.S-A.C."), based in Caluso (TO). The research took place through the administration of a semi-structured interview to professional educators who work in the concerned area. The analysis of the data obtained allowed me to discover that supervision is carried out only in 40% of the services involved in this case study, that there is a widespread confusion between supervision and other practices typical of the educational field and that supervision, in the services involved in the research, appears to be a not very widespread and poorly structured tool, managed exclusively by psychologists and psychotherapists and scarcely appreciated by those who use it. In this sense, considering the data obtained from the analysis of the literature on supervision and the case study, possible future developments of supervision in professional education are proposed. First of all, there is the proposal that professional educators themselves can take care, by supervising, of those who, like them, "take care", or rather is considered the hypothesis of training professional educators supervisors to manage supervision in the field of professional education.

Questa dissertazione di laurea riguarda la supervisione nell’ambito dell’educazione professionale. Il lavoro educativo e la sua complessità, costituita dall’intersezione delle componenti di responsabilità, di riflessione e di intenzionalità, rendono la supervisione uno strumento necessario, opportuno e valido nell’ambito dell’educazione professionale. Il lavoro che riguarda il supervisore può avvenire in diversi settori di lavoro, tra cui quello delle relazioni d’aiuto e, più nello specifico, in quello dell’educazione professionale, all’interno del quale la supervisione acquisisce specifici obiettivi, modalità e ricadute. L’argomento viene approfondito tramite una ricerca sul campo mirata a conoscere meglio, nella realtà della pratica educativa professionale, "chi si prende cura di chi si prende cura". All’interno della cornice teorica descritta nei primi capitoli di questo elaborato, infatti, viene condotto uno studio di caso in un campione di servizi (sociali, sanitari e socio-sanitari) scelto all’interno dei paesi membri del “Consorzio servizi sociali interventi e relazioni territoriali” (“Consorzio IN.RE.TE.”), con sede a Ivrea (TO), e del “Consorzio intercomunale servizi socio-assistenziali Caluso” (“C.I.S.S-A.C.”), con sede a Caluso (TO). La ricerca è avvenuta attraverso la somministrazione di un’intervista semi-strutturata a educatori ed educatrici professionali che operano sul territorio in questione. L’analisi dei dati ottenuti mi ha permesso di scoprire che si fa supervisione soltanto nel 40% dei servizi coinvolti in questo studio di caso, che vi è una diffusa confusione tra supervisione e altre pratiche proprie dell’ambito educativo e che la supervisione, nei servizi interessati dalla ricerca, risulta essere uno strumento poco diffuso, poco strutturato, gestito esclusivamente da psicologi e psicoterapeuti e scarsamente apprezzato da chi ne fa uso. In tal senso, alla luce dei dati ricavati dall’analisi della letteratura in materia di supervisione e dello studio di caso, vengono proposti possibili futuri sviluppi della supervisione nell’ambito dell’educazione professionale. Prima fra tutte vi è la proposta che possano essere gli stessi educatori professionali a prendersi cura, facendo supervisione, di chi, come loro, “si prende cura”, ovvero viene presa in considerazione l’ipotesi di formare supervisori educatori professionali per gestire la supervisione nell’ambito dell’educazione professionale.

Chi si prende cura di chi si prende cura? La supervisione nell'ambito dell'educazione professionale

FERRERO, BEATRICE MARIA
2019/2020

Abstract

Questa dissertazione di laurea riguarda la supervisione nell’ambito dell’educazione professionale. Il lavoro educativo e la sua complessità, costituita dall’intersezione delle componenti di responsabilità, di riflessione e di intenzionalità, rendono la supervisione uno strumento necessario, opportuno e valido nell’ambito dell’educazione professionale. Il lavoro che riguarda il supervisore può avvenire in diversi settori di lavoro, tra cui quello delle relazioni d’aiuto e, più nello specifico, in quello dell’educazione professionale, all’interno del quale la supervisione acquisisce specifici obiettivi, modalità e ricadute. L’argomento viene approfondito tramite una ricerca sul campo mirata a conoscere meglio, nella realtà della pratica educativa professionale, "chi si prende cura di chi si prende cura". All’interno della cornice teorica descritta nei primi capitoli di questo elaborato, infatti, viene condotto uno studio di caso in un campione di servizi (sociali, sanitari e socio-sanitari) scelto all’interno dei paesi membri del “Consorzio servizi sociali interventi e relazioni territoriali” (“Consorzio IN.RE.TE.”), con sede a Ivrea (TO), e del “Consorzio intercomunale servizi socio-assistenziali Caluso” (“C.I.S.S-A.C.”), con sede a Caluso (TO). La ricerca è avvenuta attraverso la somministrazione di un’intervista semi-strutturata a educatori ed educatrici professionali che operano sul territorio in questione. L’analisi dei dati ottenuti mi ha permesso di scoprire che si fa supervisione soltanto nel 40% dei servizi coinvolti in questo studio di caso, che vi è una diffusa confusione tra supervisione e altre pratiche proprie dell’ambito educativo e che la supervisione, nei servizi interessati dalla ricerca, risulta essere uno strumento poco diffuso, poco strutturato, gestito esclusivamente da psicologi e psicoterapeuti e scarsamente apprezzato da chi ne fa uso. In tal senso, alla luce dei dati ricavati dall’analisi della letteratura in materia di supervisione e dello studio di caso, vengono proposti possibili futuri sviluppi della supervisione nell’ambito dell’educazione professionale. Prima fra tutte vi è la proposta che possano essere gli stessi educatori professionali a prendersi cura, facendo supervisione, di chi, come loro, “si prende cura”, ovvero viene presa in considerazione l’ipotesi di formare supervisori educatori professionali per gestire la supervisione nell’ambito dell’educazione professionale.
Who takes care of who takes care? Supervision in professional education
This graduate dissertation is on supervision in the field of professional education. The educational work and its complexity, consisting of the intersection of responsibility, reflection and intentionality, make supervision a necessary, appropriate and valid tool in the field of professional education. Supervision can take place in various work sectors, including that of helping relationships and, more specifically, that of professional education, within which supervision acquires specific objectives, methods and effects. The topic is explored through a field research that aims to know better, in the reality of professional educational practice, “who takes care of who takes care”. Within the theoretical framework described in the first chapters of this paper, in fact, a case study is conducted in a sample of services (social, health and social-health services) chosen within the countries members of the “Consortium for social services interventions and relationships territorial” ("Consorzio IN.RE.TE."), based in Ivrea (TO), and the “inter-municipal Consortium of social and welfare services Caluso” ("C.I.S.S-A.C."), based in Caluso (TO). The research took place through the administration of a semi-structured interview to professional educators who work in the concerned area. The analysis of the data obtained allowed me to discover that supervision is carried out only in 40% of the services involved in this case study, that there is a widespread confusion between supervision and other practices typical of the educational field and that supervision, in the services involved in the research, appears to be a not very widespread and poorly structured tool, managed exclusively by psychologists and psychotherapists and scarcely appreciated by those who use it. In this sense, considering the data obtained from the analysis of the literature on supervision and the case study, possible future developments of supervision in professional education are proposed. First of all, there is the proposal that professional educators themselves can take care, by supervising, of those who, like them, "take care", or rather is considered the hypothesis of training professional educators supervisors to manage supervision in the field of professional education.
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