La chiesa, intesa come istituzione, ha rappresentato il legame più forte tra il mondo classico e il mondo medievale, preservando il carattere urbano della società. Mediante l'organizzazione ecclesiastica dei territori, le chiese si stabilirono nelle aree rurali introducendo non solo un culto, ma anche un elemento di stabilità e di aggregazione comunitaria in un periodo di forti cambiamenti socio-politici. Gli edifici religiosi, se studiati come documenti storici, sono potenziali fonti di informazione sulla società, sull'economia e sul contesto politico, diventando dunque una spia preziosa di un'epoca. Alla base di questa ricerca vi è il mio personale interesse nel conoscere e chiarire le dinamiche di gestione capillare del territorio attuate dalla Chiesa di Roma; a questo proposito ricopre, a mio parere, un ruolo fondamentale l'elemento più piccolo della gerarchia ecclesiastica: la chiesa di villaggio, struttura che più profondamente si interfacciava con la popolazione e che si occupava appieno della diffusione e permeazione del cristianesimo negli ambiti rurali, lontani dai più diretti e costanti stimoli diocesani che caratterizzavano le città. A mio avviso, risulta interessante anche la possibilità di addentrarsi nelle dinamiche cultuali e sociali di una comunità indagando i rapporti reciproci che potevano stabilirsi tra la chiesa di villaggio, i fedeli e il territorio di riferimento. Il mio ambito di interesse, fin'ora descritto, è diventato un progetto di tesi magistrale grazie all'unione d'intenti di Chiara Lebole e di Francesca Garanzini mediante le quali è stato possibile avviare una proficua collaborazione . A fronte del mio interesse, mi è stato proposto di studiare San Pietro di Trobaso, una chiesa di villaggio appunto, collocata nel verbano, dipendente dalla pieve di Intra, sottoposta a sua volta al controllo vescovile della Diocesi di Novara. Si sottolinea che l'edificio presenta una fruizione ininterrotta dall'XI secolo ai giorni nostri; essa è infatti tutt'ora consacrata e liturgicamente attiva. Il mio progetto di lavoro ha avuto inizio negli archivi della Soprintendenza, ove ho avuto libero accesso alla documentazione dello scavo del 2002 che ha interessato l'interno dell'edificio ecclesiastico ; ho visionato quindi la documentazione schedografica, grafica e fotografica (comprendente sia fotografie sia diapositive) congiuntamente all'apparato burocratico composto da permessi e autorizzazioni . Dopo il lavoro d'archivio, la mia attività si è svolta sul campo, ho infatti svolto numerose indagini allo scopo di visionare l'edificio ecclesiastico e di conoscere il territorio di cui è parte. Mi sono occupata di produrre una documentazione fotografica personale della struttura, anche grazie al prezioso aiuto di Riccardo Rossi ; ho ricognito poi il territorio al fine di individuare confronti architettonici, sia nell'area del verbano, sia in quella varesina e comasca. Di fondamentale importanza è stata poi la consultazione degli archivi della diocesi di Novara, della chiesa di San Vittore di Intra e della chiesa di San Pietro di Trobaso, nei quali ho potuto visionare le fonti storiche nelle quali la chiesa è citata e le visite pastorali che l'hanno interessata. Per completare la lettura dell'edificio, ho inserito la lettura degli elevati di periodo medievale, la navata settentrionale e il campanile. Questo tipo di indagine non era stata svolta in precedenza.
LA CHIESA DI SAN PIETRO DI TROBASO: CONTESTO STORICO E INDAGINE ARCHEOLOGICA
RIBOLLA, CHIARA
2015/2016
Abstract
La chiesa, intesa come istituzione, ha rappresentato il legame più forte tra il mondo classico e il mondo medievale, preservando il carattere urbano della società. Mediante l'organizzazione ecclesiastica dei territori, le chiese si stabilirono nelle aree rurali introducendo non solo un culto, ma anche un elemento di stabilità e di aggregazione comunitaria in un periodo di forti cambiamenti socio-politici. Gli edifici religiosi, se studiati come documenti storici, sono potenziali fonti di informazione sulla società, sull'economia e sul contesto politico, diventando dunque una spia preziosa di un'epoca. Alla base di questa ricerca vi è il mio personale interesse nel conoscere e chiarire le dinamiche di gestione capillare del territorio attuate dalla Chiesa di Roma; a questo proposito ricopre, a mio parere, un ruolo fondamentale l'elemento più piccolo della gerarchia ecclesiastica: la chiesa di villaggio, struttura che più profondamente si interfacciava con la popolazione e che si occupava appieno della diffusione e permeazione del cristianesimo negli ambiti rurali, lontani dai più diretti e costanti stimoli diocesani che caratterizzavano le città. A mio avviso, risulta interessante anche la possibilità di addentrarsi nelle dinamiche cultuali e sociali di una comunità indagando i rapporti reciproci che potevano stabilirsi tra la chiesa di villaggio, i fedeli e il territorio di riferimento. Il mio ambito di interesse, fin'ora descritto, è diventato un progetto di tesi magistrale grazie all'unione d'intenti di Chiara Lebole e di Francesca Garanzini mediante le quali è stato possibile avviare una proficua collaborazione . A fronte del mio interesse, mi è stato proposto di studiare San Pietro di Trobaso, una chiesa di villaggio appunto, collocata nel verbano, dipendente dalla pieve di Intra, sottoposta a sua volta al controllo vescovile della Diocesi di Novara. Si sottolinea che l'edificio presenta una fruizione ininterrotta dall'XI secolo ai giorni nostri; essa è infatti tutt'ora consacrata e liturgicamente attiva. Il mio progetto di lavoro ha avuto inizio negli archivi della Soprintendenza, ove ho avuto libero accesso alla documentazione dello scavo del 2002 che ha interessato l'interno dell'edificio ecclesiastico ; ho visionato quindi la documentazione schedografica, grafica e fotografica (comprendente sia fotografie sia diapositive) congiuntamente all'apparato burocratico composto da permessi e autorizzazioni . Dopo il lavoro d'archivio, la mia attività si è svolta sul campo, ho infatti svolto numerose indagini allo scopo di visionare l'edificio ecclesiastico e di conoscere il territorio di cui è parte. Mi sono occupata di produrre una documentazione fotografica personale della struttura, anche grazie al prezioso aiuto di Riccardo Rossi ; ho ricognito poi il territorio al fine di individuare confronti architettonici, sia nell'area del verbano, sia in quella varesina e comasca. Di fondamentale importanza è stata poi la consultazione degli archivi della diocesi di Novara, della chiesa di San Vittore di Intra e della chiesa di San Pietro di Trobaso, nei quali ho potuto visionare le fonti storiche nelle quali la chiesa è citata e le visite pastorali che l'hanno interessata. Per completare la lettura dell'edificio, ho inserito la lettura degli elevati di periodo medievale, la navata settentrionale e il campanile. Questo tipo di indagine non era stata svolta in precedenza.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/23440