Da anni ormai, attraverso la rivalutazione sensoriale come mezzo atto alla conoscenza, si presta maggiore attenzione al piacere della sperimentazione degli oggetti presenti in natura. L'obiettivo di questa dissertazione è la riscoperta, attraverso gli occhi di Bruno Munari, dell'utilizzo dei sensi in natura e della libertà di espressione del soggetto, come strumento per raccontarsi e lasciare una traccia di sé. Da secoli, la pedagogia attribuisce al mondo dei sensi un ruolo fondamentale per la conoscenza della realtà: Munari approfondisce tale tematica, ponendola come base per il suo Metodo. Nei suoi laboratori non si rivolge solo al bambino, ma anche all'adulto ¿pentito¿, un ¿Peter Pan di levatura leonardesca¿ , allo scopo di ¿conservare lo spirito dell'infanzia per tutta la vita¿ sconfiggendo la predisposizione a tralasciare la spontaneità tipica dei bambini. La dissertazione, divisa in tre capitoli, sottolinea come Munari sia profondamente coinvolto dal mondo dell'infanzia; il primo capitolo presenta un excursus sulla vita dell'autore: dalle prime esperienze infantili, all'adesione all'attivismo, fino all'incontro con Rodari e Belgrano, fondamentale per la creazione di un metodo adeguato per l'infanzia. Il secondo capitolo, partendo dalla tematica dei sensi, approfondisce il Metodo descrivendolo nelle sue peculiarità. Il terzo capitolo affronta la traduzione pratica del Metodo: i laboratori ¿Giocare con l'arte¿, i giochi sensoriali, i libri e i pre-libri. Fantasia, creatività, invenzione e immaginazione sono le parole chiave che delineano l'obiettivo di Munari: portare i bambini ad esplorare ciò che li circonda, e grazie all'intelligenza, aiutata dai sensi, mettere in atto meccanismi che permettano la comprensione di ciò che accade. Non c'è nulla di giusto o sbagliato, ma solo qualcosa creato dalla libertà di espressione di ognuno. Munari sottolinea che un bambino creativo è un bambino felice e che gli adulti non dovrebbero perdere lo spirito dell'infanzia: ciò racchiude la sua visione pedagogica. Ad oggi, il metodo Bruno Munari si presenta come un punto di forza per chi lavora in campo educativo: tutto diventa più bello quando si è liberi di essere ciò che si è, senza filtri, ma guidati dal piacere della scoperta di quello che normalmente si vede e si usa, ma sperimentato in maniera differente.

Bruno Munari e l'infanzia. Esperienze sensoriali, attività e creatività

D'ALTAMURA, YLENIA
2015/2016

Abstract

Da anni ormai, attraverso la rivalutazione sensoriale come mezzo atto alla conoscenza, si presta maggiore attenzione al piacere della sperimentazione degli oggetti presenti in natura. L'obiettivo di questa dissertazione è la riscoperta, attraverso gli occhi di Bruno Munari, dell'utilizzo dei sensi in natura e della libertà di espressione del soggetto, come strumento per raccontarsi e lasciare una traccia di sé. Da secoli, la pedagogia attribuisce al mondo dei sensi un ruolo fondamentale per la conoscenza della realtà: Munari approfondisce tale tematica, ponendola come base per il suo Metodo. Nei suoi laboratori non si rivolge solo al bambino, ma anche all'adulto ¿pentito¿, un ¿Peter Pan di levatura leonardesca¿ , allo scopo di ¿conservare lo spirito dell'infanzia per tutta la vita¿ sconfiggendo la predisposizione a tralasciare la spontaneità tipica dei bambini. La dissertazione, divisa in tre capitoli, sottolinea come Munari sia profondamente coinvolto dal mondo dell'infanzia; il primo capitolo presenta un excursus sulla vita dell'autore: dalle prime esperienze infantili, all'adesione all'attivismo, fino all'incontro con Rodari e Belgrano, fondamentale per la creazione di un metodo adeguato per l'infanzia. Il secondo capitolo, partendo dalla tematica dei sensi, approfondisce il Metodo descrivendolo nelle sue peculiarità. Il terzo capitolo affronta la traduzione pratica del Metodo: i laboratori ¿Giocare con l'arte¿, i giochi sensoriali, i libri e i pre-libri. Fantasia, creatività, invenzione e immaginazione sono le parole chiave che delineano l'obiettivo di Munari: portare i bambini ad esplorare ciò che li circonda, e grazie all'intelligenza, aiutata dai sensi, mettere in atto meccanismi che permettano la comprensione di ciò che accade. Non c'è nulla di giusto o sbagliato, ma solo qualcosa creato dalla libertà di espressione di ognuno. Munari sottolinea che un bambino creativo è un bambino felice e che gli adulti non dovrebbero perdere lo spirito dell'infanzia: ciò racchiude la sua visione pedagogica. Ad oggi, il metodo Bruno Munari si presenta come un punto di forza per chi lavora in campo educativo: tutto diventa più bello quando si è liberi di essere ciò che si è, senza filtri, ma guidati dal piacere della scoperta di quello che normalmente si vede e si usa, ma sperimentato in maniera differente.
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