La disoccupazione è senz'altro tra i problemi più cruciali e difficili vissuti in questi ultimi anni. La crisi finanziaria ed economica, nonché quella politica e sociale, oltre a creare una paralisi generale del mercato del lavoro attraverso una considerevole contrazione dei posti di lavoro, hanno prodotto una generale dispersione delle forze lavoro provocando consistenti sacche di risorse umane inutilizzate. Con il presente lavoro si intende partire dal tema della disoccupazione per poi approfondire l'analisi su due fasce d'età che risentono particolarmente di questo fenomeno. Nel primo capitolo viene affrontato il tema della disoccupazione partendo dalla Crisi Economica del 2008, con le relative cause. Grazie ai dati ricavati dall'Istat a Maggio 2016 ho potuto fornire una panoramica della situazione italiana analizzandone i risultati. Nel secondo capitolo si parla della disoccupazione giovanile, dei cosiddetti N.E.E.T., quei ragazzi dai 15 ai 29 anni che non sono inseriti in un percorso d'istruzione, formazione o occupazione. Per conoscere meglio questa situazione si è cercato di analizzare le cause relative a questo fenomeno e capire se ci fossero soggetti più esposti a far parte di questa categoria. In Europa, ad esempio, si possono trovare delle somiglianze riguardo alle caratteristiche dei N.E.E.T. anche in alcuni altri Paesi. Comunque in Italia il fenomeno dei N.E.E.T. è molto superiore alla media Europea. Per far fronte a questa situazione di emergenza la Commissione Europea ha promosso politiche sempre più focalizzate a sostenere l'occupazione giovanile, come ad esempio il programma "Garanzia Giovani". Oltre a questo iniziativa, il Governo ha messo in campo due proposte di riforma: la L. 107/2015 di riforma del sistema di istruzione, meglio nota come la ¿Buona Scuola¿, e la L. 183/2014 di riforma del mercato del lavoro, nota come ¿Jobs Act¿. In questo lavoro ho voluto inserire l'esperienza di tirocinio curriculare svolto presso il C.I.O.F.S.-F.P. Piemonte, un'Associazione senza scopo di lucro, in cui vengono svolte diverse funzioni. Tra le varie attività svolte è stato interessante partecipare alla visita studio a Dublino per il progetto NETnotNEET, che si poneva come fine quello di rafforzare l'attività di rete e di cooperazione, valorizzando risorse pubbliche e private per migliorare il sistema di istruzione e formazione dei servizi per l'impiego. Nel terzo e ultimo capitolo si tratta della disoccupazione degli Over 40-50, chiamati anche ¿lavoratori anziani¿, anche se non sempre l'aggettivo si riferisce all'età. Oltre alle conseguenze economiche, queste persone, che vivono in uno scenario di precarietà, di riposizionamenti continui e di disoccupazione più o meno prolungata, si trovano costrette ad affrontare anche delle conseguenze sul piano psicologico. È importante intervenire tempestivamente per aiutare gli Over 40 a superare il disagio ed evitare che si trasformi in depressione o altri disturbi. Si deve puntare all'organizzazione del lavoro sostenibile per tutto il corso della vita, adottando strategie orizzontali finalizzate a trattare la questione dell'invecchiamento demografico, a proteggere la salute dei lavoratori e ad affrontare le carenze di competenze. Alcuni aiuti provengono anche da associazioni no profit, come Lavoro Over 40, che si è attivata per fronteggiare questo problema. Cercare lavoro dopo i quarant'anni è notevolmente diverso dal farlo a venti e richiede logiche e dinamiche differenti.
La crisi del lavoro. Disoccupazione e interventi a supporto di Neet e Over 40-50
VENTURINO, AGATA
2015/2016
Abstract
La disoccupazione è senz'altro tra i problemi più cruciali e difficili vissuti in questi ultimi anni. La crisi finanziaria ed economica, nonché quella politica e sociale, oltre a creare una paralisi generale del mercato del lavoro attraverso una considerevole contrazione dei posti di lavoro, hanno prodotto una generale dispersione delle forze lavoro provocando consistenti sacche di risorse umane inutilizzate. Con il presente lavoro si intende partire dal tema della disoccupazione per poi approfondire l'analisi su due fasce d'età che risentono particolarmente di questo fenomeno. Nel primo capitolo viene affrontato il tema della disoccupazione partendo dalla Crisi Economica del 2008, con le relative cause. Grazie ai dati ricavati dall'Istat a Maggio 2016 ho potuto fornire una panoramica della situazione italiana analizzandone i risultati. Nel secondo capitolo si parla della disoccupazione giovanile, dei cosiddetti N.E.E.T., quei ragazzi dai 15 ai 29 anni che non sono inseriti in un percorso d'istruzione, formazione o occupazione. Per conoscere meglio questa situazione si è cercato di analizzare le cause relative a questo fenomeno e capire se ci fossero soggetti più esposti a far parte di questa categoria. In Europa, ad esempio, si possono trovare delle somiglianze riguardo alle caratteristiche dei N.E.E.T. anche in alcuni altri Paesi. Comunque in Italia il fenomeno dei N.E.E.T. è molto superiore alla media Europea. Per far fronte a questa situazione di emergenza la Commissione Europea ha promosso politiche sempre più focalizzate a sostenere l'occupazione giovanile, come ad esempio il programma "Garanzia Giovani". Oltre a questo iniziativa, il Governo ha messo in campo due proposte di riforma: la L. 107/2015 di riforma del sistema di istruzione, meglio nota come la ¿Buona Scuola¿, e la L. 183/2014 di riforma del mercato del lavoro, nota come ¿Jobs Act¿. In questo lavoro ho voluto inserire l'esperienza di tirocinio curriculare svolto presso il C.I.O.F.S.-F.P. Piemonte, un'Associazione senza scopo di lucro, in cui vengono svolte diverse funzioni. Tra le varie attività svolte è stato interessante partecipare alla visita studio a Dublino per il progetto NETnotNEET, che si poneva come fine quello di rafforzare l'attività di rete e di cooperazione, valorizzando risorse pubbliche e private per migliorare il sistema di istruzione e formazione dei servizi per l'impiego. Nel terzo e ultimo capitolo si tratta della disoccupazione degli Over 40-50, chiamati anche ¿lavoratori anziani¿, anche se non sempre l'aggettivo si riferisce all'età. Oltre alle conseguenze economiche, queste persone, che vivono in uno scenario di precarietà, di riposizionamenti continui e di disoccupazione più o meno prolungata, si trovano costrette ad affrontare anche delle conseguenze sul piano psicologico. È importante intervenire tempestivamente per aiutare gli Over 40 a superare il disagio ed evitare che si trasformi in depressione o altri disturbi. Si deve puntare all'organizzazione del lavoro sostenibile per tutto il corso della vita, adottando strategie orizzontali finalizzate a trattare la questione dell'invecchiamento demografico, a proteggere la salute dei lavoratori e ad affrontare le carenze di competenze. Alcuni aiuti provengono anche da associazioni no profit, come Lavoro Over 40, che si è attivata per fronteggiare questo problema. Cercare lavoro dopo i quarant'anni è notevolmente diverso dal farlo a venti e richiede logiche e dinamiche differenti.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
765022_tesidilaureaagataventurino.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
924.6 kB
Formato
Adobe PDF
|
924.6 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/23400