La tesi inizia con un'introduzione riguardo al mondo che fatica a riprendersi dopo la crisi con accenni sulla situazione attuale dell'economia. Il primo capitolo si concentra sulla nascita della crisi globale: Il risveglio dopo la sbornia dei primi anni 2000. Come nasce una crisi, dalla bolla immobiliare, ai mutui sub-prime ai bassi tassi della banca centrale ai derivati fuori controllo passando per una crisi etica della finanza. Nel capitolo successivo vi è la descrizione di come la Crisi si diffonde e prende il sopravvento: il crollo di Lehamn Brothers, il panico dilaga. L'intervento e le misure della Fed, le scelte che hanno cercato di arginare la crisi e hanno suscitato dibatti sugli incentivi di azzardo morale che una politica forse troppo permissiva ha concesso agli operatori economici. Come trasformarsi da prestatore di ultima istanza a unico prestare. Il dilemma del ¿Too Big To Fail¿. Il terzo capitolo da uno sguardo al passato. L'unica crisi realmente comparabile a quella attuale è quella avvenuta del 1929; cos'era avvenuto e cos'è cambiato nell'atteggiamento della FED dal lontano 1929 ad oggi in termini di tempestività di azioni, regole e ruolo. L'ultimo capitolo tratta di che mondo ci si aspetta nel prossimo futuro e cosa si renderà necessario per evitare nuove crisi: Un nuovo approccio e nuove regole non solo della finanza ma della dottrina economica in generale,più regole e meno azzardi. Per un futuro migliore questa crisi è l'occasione giusta per agire ma bisogna ripensare l'economia in un'ottica di lungo periodo: ormai il mondo si sta evolvendo, nuovi scenari geopolitici si affacciano all'orizzonte, vi è una crescente necessità ad aprire ad una governance mondiale di più largo respiro e di cambiare i parametri valutativi riguardo al benessere e crescita di una nazione includendo anche una particolare attenzione al futuro del nostro pianeta. L'economia come mezzo di creazione di risorse e ricchezza livellando le disparità sociali. Per la stesura della Tesi sono stati utilizzati principalmente due libri: ¿Bancarotta¿ di Stiglitz e ¿la crisi non è finita¿ di Roubini. Gli argomenti trattati e le opinione dei due economisti sono sostanzialmente simili; c'è da dire che Stiglitz accusa in modo più deciso e in maniera più diretta l'apparato politico statunitense (in particolar modo l'amministrazione Bush) e i capi della FED mentre Roubini, non disdegnando comunque critiche a quest'ultimi si concentra di più su un'analisi di ciò che è avvenuto e sulle dinamiche economiche.

La Grande Recessione e politica monetaria negli USA

LAURITA, FABRIZIO
2011/2012

Abstract

La tesi inizia con un'introduzione riguardo al mondo che fatica a riprendersi dopo la crisi con accenni sulla situazione attuale dell'economia. Il primo capitolo si concentra sulla nascita della crisi globale: Il risveglio dopo la sbornia dei primi anni 2000. Come nasce una crisi, dalla bolla immobiliare, ai mutui sub-prime ai bassi tassi della banca centrale ai derivati fuori controllo passando per una crisi etica della finanza. Nel capitolo successivo vi è la descrizione di come la Crisi si diffonde e prende il sopravvento: il crollo di Lehamn Brothers, il panico dilaga. L'intervento e le misure della Fed, le scelte che hanno cercato di arginare la crisi e hanno suscitato dibatti sugli incentivi di azzardo morale che una politica forse troppo permissiva ha concesso agli operatori economici. Come trasformarsi da prestatore di ultima istanza a unico prestare. Il dilemma del ¿Too Big To Fail¿. Il terzo capitolo da uno sguardo al passato. L'unica crisi realmente comparabile a quella attuale è quella avvenuta del 1929; cos'era avvenuto e cos'è cambiato nell'atteggiamento della FED dal lontano 1929 ad oggi in termini di tempestività di azioni, regole e ruolo. L'ultimo capitolo tratta di che mondo ci si aspetta nel prossimo futuro e cosa si renderà necessario per evitare nuove crisi: Un nuovo approccio e nuove regole non solo della finanza ma della dottrina economica in generale,più regole e meno azzardi. Per un futuro migliore questa crisi è l'occasione giusta per agire ma bisogna ripensare l'economia in un'ottica di lungo periodo: ormai il mondo si sta evolvendo, nuovi scenari geopolitici si affacciano all'orizzonte, vi è una crescente necessità ad aprire ad una governance mondiale di più largo respiro e di cambiare i parametri valutativi riguardo al benessere e crescita di una nazione includendo anche una particolare attenzione al futuro del nostro pianeta. L'economia come mezzo di creazione di risorse e ricchezza livellando le disparità sociali. Per la stesura della Tesi sono stati utilizzati principalmente due libri: ¿Bancarotta¿ di Stiglitz e ¿la crisi non è finita¿ di Roubini. Gli argomenti trattati e le opinione dei due economisti sono sostanzialmente simili; c'è da dire che Stiglitz accusa in modo più deciso e in maniera più diretta l'apparato politico statunitense (in particolar modo l'amministrazione Bush) e i capi della FED mentre Roubini, non disdegnando comunque critiche a quest'ultimi si concentra di più su un'analisi di ciò che è avvenuto e sulle dinamiche economiche.
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