Il presente studio intende analizzare la figura e il percorso artistico di Giovanni Battista Alloati nel corso dei primi anni Venti, periodo in cui la sua produzione mostra un marcato mutamento di stile rispetto alla fase precedente. Avviata la carriera con alcune importanti commissioni nel settore delle arti decorative, Alloati fu molto apprezzato per la sua abilità di ritrattista che gli consentì di entrare in contatto con grandi personalità del mondo culturale, politico ed economico. La fama acquistata grazie al mestiere e al coraggio dimostrato nel corso della Prima guerra mondiale fu determinante per la realizzazione di importanti opere celebrative legate all'esperienza bellica. Tra queste si è deciso di approfondire lo studio del Monumento ai Caduti di Cuneo, poiché in esso, accanto a reminescenze Liberty, è evidente l'adesione al mutamento di gusto che avrebbe poi caratterizzato la plastica del Ventennio. In sintonia con le contemporanee ricerche compiute in Italia, Alloati abbandonò progressivamente i toni e i modi della plastica liberty. L'esperienza bellica e l'adesione all'ideologia nazionalista e fascista costituirono infatti un passaggio fondamentale, tramite il quale lo scultore rilesse la propria iconografia, alla luce delle nuove istanze della committenza pubblica e privata. Alloati nella scultura monumentale abbandona le forme sinuose tipiche della lezione bistolfiana e si concentra sulla figura umana, indirizzandosi verso un maggiore realismo. Questo dimostra che egli, almeno fino agli anni Venti, fu sempre aggiornato sulle tendenze principali del periodo. Nel corso della giovinezza fu infatti influenzato da Auguste Rodin e, soprattutto, da Leonardo Bistolfi, mentre nel dopoguerra, attraverso le opere di carattere celebrativo, dimostrò una pronta adesione al nuovo gusto che si stava diffondendo.

La scultura celebrativa di Giovanni Battista Alloati negli anni Venti: il Monumento ai Caduti di Cuneo

LUCERNA, ELISA
2011/2012

Abstract

Il presente studio intende analizzare la figura e il percorso artistico di Giovanni Battista Alloati nel corso dei primi anni Venti, periodo in cui la sua produzione mostra un marcato mutamento di stile rispetto alla fase precedente. Avviata la carriera con alcune importanti commissioni nel settore delle arti decorative, Alloati fu molto apprezzato per la sua abilità di ritrattista che gli consentì di entrare in contatto con grandi personalità del mondo culturale, politico ed economico. La fama acquistata grazie al mestiere e al coraggio dimostrato nel corso della Prima guerra mondiale fu determinante per la realizzazione di importanti opere celebrative legate all'esperienza bellica. Tra queste si è deciso di approfondire lo studio del Monumento ai Caduti di Cuneo, poiché in esso, accanto a reminescenze Liberty, è evidente l'adesione al mutamento di gusto che avrebbe poi caratterizzato la plastica del Ventennio. In sintonia con le contemporanee ricerche compiute in Italia, Alloati abbandonò progressivamente i toni e i modi della plastica liberty. L'esperienza bellica e l'adesione all'ideologia nazionalista e fascista costituirono infatti un passaggio fondamentale, tramite il quale lo scultore rilesse la propria iconografia, alla luce delle nuove istanze della committenza pubblica e privata. Alloati nella scultura monumentale abbandona le forme sinuose tipiche della lezione bistolfiana e si concentra sulla figura umana, indirizzandosi verso un maggiore realismo. Questo dimostra che egli, almeno fino agli anni Venti, fu sempre aggiornato sulle tendenze principali del periodo. Nel corso della giovinezza fu infatti influenzato da Auguste Rodin e, soprattutto, da Leonardo Bistolfi, mentre nel dopoguerra, attraverso le opere di carattere celebrativo, dimostrò una pronta adesione al nuovo gusto che si stava diffondendo.
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