L'abbandono delle attività agrosilvopastorali tradizionali è una delle cause che determina la trasformazione degli habitat semi-naturali favorendo l'innescarsi della naturale successione ecologica vegetale, tuttavia una significativa parte della biodiversità animale si è adattata a queste aree semi-naturali, che rappresentano l'habitat di elezione per molte specie. Negli ultimi anni è stata evidenziata l'importanza del mantenimento delle attività agrosilvopastorali e di una loro gestione mirata alla conservazione degli habitat semi-naturali montani e delle specie ad essi connesse. Utilizzando il Parco Naturale della Val Troncea come area-studio è stata condotta un'indagine il cui obiettivo era fornire linee di gestione basate su: i) comprensione dell'influenza di struttura e copertura di vegetazione sulla comunità ornitica di habitat ecotonale intorno al limite degli alberi, ii) studio degli effetti del pascolo sull'habitat ed in particolare sulla componente strutturale della vegetazione, iii) verifica della correlazione tra complessità strutturale di vegetazione e diversità della comunità ornitica. Lo studio relativo agli effetti del pascolo è stato realizzato utilizzando dati forniti dalla Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria inerenti al Valore Pastorale (VP), le indagini sulla comunità ornitica si sono basate su dati raccolti durante punti di ascolto e il lavoro in campo è stato focalizzato sulla raccolta di dati relativi alla vegetazione. I risultati principali hanno dimostrato che l'ecotono della fascia subalpina risulta un habitat rilevante per la conservazione della biodiversità e la copertura arbustiva si è rivelata il fattore più importante che è risultato correlato positivamente alla diversità di uccelli. Inoltre è stato confermato che la varietà della comunità ornitica è correlata alla complessità strutturale. Al termine dell'indagine è stato possibile evidenziare alcuni consigli gestionali che prevedono il mantenimento dell'attuale diversità paesaggistica la quale garantisce la presenza di numerosi habitat e di specie con necessità ecologiche varie. Data l'importanza dell'ecotono, potrebbe essere positivo l'effetto di un breve periodo di esclusione del bestiame dai siti caratterizzati da zone ecotonali poco sviluppate, così da permettere la formazione di un habitat ecotonale più stabile. Seguendo tali linee gestionali sarebbe possibile il mantenimento dell'attuale biodiversità e la tutela di specie di rilevanza conservazionistica presenti nell'area.

Effetti della struttura di vegetazione sulla comunità ornitica del limite degli alberi nelle Alpi

VALLINO, CRISTINA
2014/2015

Abstract

L'abbandono delle attività agrosilvopastorali tradizionali è una delle cause che determina la trasformazione degli habitat semi-naturali favorendo l'innescarsi della naturale successione ecologica vegetale, tuttavia una significativa parte della biodiversità animale si è adattata a queste aree semi-naturali, che rappresentano l'habitat di elezione per molte specie. Negli ultimi anni è stata evidenziata l'importanza del mantenimento delle attività agrosilvopastorali e di una loro gestione mirata alla conservazione degli habitat semi-naturali montani e delle specie ad essi connesse. Utilizzando il Parco Naturale della Val Troncea come area-studio è stata condotta un'indagine il cui obiettivo era fornire linee di gestione basate su: i) comprensione dell'influenza di struttura e copertura di vegetazione sulla comunità ornitica di habitat ecotonale intorno al limite degli alberi, ii) studio degli effetti del pascolo sull'habitat ed in particolare sulla componente strutturale della vegetazione, iii) verifica della correlazione tra complessità strutturale di vegetazione e diversità della comunità ornitica. Lo studio relativo agli effetti del pascolo è stato realizzato utilizzando dati forniti dalla Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria inerenti al Valore Pastorale (VP), le indagini sulla comunità ornitica si sono basate su dati raccolti durante punti di ascolto e il lavoro in campo è stato focalizzato sulla raccolta di dati relativi alla vegetazione. I risultati principali hanno dimostrato che l'ecotono della fascia subalpina risulta un habitat rilevante per la conservazione della biodiversità e la copertura arbustiva si è rivelata il fattore più importante che è risultato correlato positivamente alla diversità di uccelli. Inoltre è stato confermato che la varietà della comunità ornitica è correlata alla complessità strutturale. Al termine dell'indagine è stato possibile evidenziare alcuni consigli gestionali che prevedono il mantenimento dell'attuale diversità paesaggistica la quale garantisce la presenza di numerosi habitat e di specie con necessità ecologiche varie. Data l'importanza dell'ecotono, potrebbe essere positivo l'effetto di un breve periodo di esclusione del bestiame dai siti caratterizzati da zone ecotonali poco sviluppate, così da permettere la formazione di un habitat ecotonale più stabile. Seguendo tali linee gestionali sarebbe possibile il mantenimento dell'attuale biodiversità e la tutela di specie di rilevanza conservazionistica presenti nell'area.
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