Il proverbio è un fenomeno linguistico particolare che racchiude in sé la saggezza degli antenati in forme molto specifiche. Per mezzo di una quantità minima di unità linguistiche, riesce a trasmettere la ricchezza delle esperienze della vita quotidiana di un tempo fino a noi. Nei proverbi si riflettono i problemi, le gioie e le preoccupazioni della vita di tutti i giorni; per quanto riguarda la classificazione di quelli russi, possiamo dividerli in poslovicy e pogovorki, con l'eventuale aggiunta delle kryliatye slova, ¿parole alate¿, cioè parole che hanno acquistato un valore proverbiale . Il primo e più importante autore di una raccolta comprendente queste frasi fu Vladimir Dal', con il fondamentale ¿Dizionario esplicativo della lingua-grande russo viva¿, con oltre 200.000 voci, pubblicato per la prima volta nel 1863-65. In questa raccolta Dal' raggruppò non solo proverbi e modi di dire, ma anche ¿facezie, indovinelli, credenze popolari, presagi, superstizioni e molte frasi idiomatiche alle quali non so dare una denominazione comune, perfino semplici perifrasi convenzionalmente entrate nell'uso ¿. Il proverbio è una parabola, un giudizio, un insegnamento espresso e che è stato messo in circolazione sotto il segno di un detto popolare. Ovviamente esistono diverse raccolte di proverbi e dizionari paremiologici, che testimoniano la loro varietà e la loro quantità, ma gli autori che se ne sono occupati li hanno classificati in base al loro contenuto, al loro argomento, e non è stato dedicato molto spazio alla loro struttura morfologica e sintattica. Per quanto riguarda i proverbi che andrò a trattare in questa dissertazione, è impossibile stabilire con certezza la loro provenienza, a causa dei numerosi popoli che hanno vissuto ¿ e che continuano a vivere ¿ in Russia, o che comunque hanno avuto dei contatti più o meno frequenti e importanti con il popolo russo. Alcuni di essi, infatti, sono di origine araba, greca, mongolo-tartara, francese, tedesca, di conseguenza sembrano ¿non russi¿, anche se in effetti sono stati usati fino ad essere integrati nella lingua russa. Alcuni rimandano ad eventi tragici, come l'invasione, da parte delle truppe napoleoniche, del territorio russo; altre, più semplicemente, sono degli ammonimenti, riguardanti aspetti meno storici e più sociali. In ogni caso, è bene ricordare che essendo dei proverbi risalenti a secoli fa, la comprensione e la relativa traduzione non è molto semplice.

Analisi morfosintattiche nei proverbi russi nel campo del turpiloquio e nel rapporto tra la Russia e il mondo

GLIGORA, LORENZO
2015/2016

Abstract

Il proverbio è un fenomeno linguistico particolare che racchiude in sé la saggezza degli antenati in forme molto specifiche. Per mezzo di una quantità minima di unità linguistiche, riesce a trasmettere la ricchezza delle esperienze della vita quotidiana di un tempo fino a noi. Nei proverbi si riflettono i problemi, le gioie e le preoccupazioni della vita di tutti i giorni; per quanto riguarda la classificazione di quelli russi, possiamo dividerli in poslovicy e pogovorki, con l'eventuale aggiunta delle kryliatye slova, ¿parole alate¿, cioè parole che hanno acquistato un valore proverbiale . Il primo e più importante autore di una raccolta comprendente queste frasi fu Vladimir Dal', con il fondamentale ¿Dizionario esplicativo della lingua-grande russo viva¿, con oltre 200.000 voci, pubblicato per la prima volta nel 1863-65. In questa raccolta Dal' raggruppò non solo proverbi e modi di dire, ma anche ¿facezie, indovinelli, credenze popolari, presagi, superstizioni e molte frasi idiomatiche alle quali non so dare una denominazione comune, perfino semplici perifrasi convenzionalmente entrate nell'uso ¿. Il proverbio è una parabola, un giudizio, un insegnamento espresso e che è stato messo in circolazione sotto il segno di un detto popolare. Ovviamente esistono diverse raccolte di proverbi e dizionari paremiologici, che testimoniano la loro varietà e la loro quantità, ma gli autori che se ne sono occupati li hanno classificati in base al loro contenuto, al loro argomento, e non è stato dedicato molto spazio alla loro struttura morfologica e sintattica. Per quanto riguarda i proverbi che andrò a trattare in questa dissertazione, è impossibile stabilire con certezza la loro provenienza, a causa dei numerosi popoli che hanno vissuto ¿ e che continuano a vivere ¿ in Russia, o che comunque hanno avuto dei contatti più o meno frequenti e importanti con il popolo russo. Alcuni di essi, infatti, sono di origine araba, greca, mongolo-tartara, francese, tedesca, di conseguenza sembrano ¿non russi¿, anche se in effetti sono stati usati fino ad essere integrati nella lingua russa. Alcuni rimandano ad eventi tragici, come l'invasione, da parte delle truppe napoleoniche, del territorio russo; altre, più semplicemente, sono degli ammonimenti, riguardanti aspetti meno storici e più sociali. In ogni caso, è bene ricordare che essendo dei proverbi risalenti a secoli fa, la comprensione e la relativa traduzione non è molto semplice.
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