La fiaba è una componente fondamentale in ogni cultura. Sebbene sia un'invenzione, frutto della fantasia collettiva, essa esprime in realtà aspetti molto importanti della visione popolare del mondo: la dimensione fiabesca rappresenta un'utopia, il luogo dove vige una giustizia superiore universale che trionfa sulla povertà, sulla vecchiaia e sulla stessa morte. Per questo studio mi sono avvalsa in particolar modo delle teorie di Vladimir Propp, che studiò a lungo il tema del folclore russo e delle fiabe, sia dal punto di vista formale, sia ricercandone le più profonde origini, nelle sue due opere principali: Morfologia della fiaba e Le radici storiche dei racconti di magia. Pubblicò il primo nel 1928, quando in Unione Sovietica il folclore veniva trascurato in quanto legato a un'idea di ¿vecchio¿, incompatibile con il processo di feroce modernizzazione e di sviluppo dell'industria promosso da Stalin. Successivamente, verso la metà degli anni Trenta, vi fu un'inversione di tendenza abbastanza radicale, e il folclore assunse sempre più importanza in quanto viva espressione del popolo. La pubblicazione de Le radici storiche dei racconti di magia avvenne durante questo secondo periodo: gli studi folclorici furono rivalutati, aprirono le prime cattedre in tale ambito e si iniziarono a raccogliere le testimonianze folcloriche orali. Per la stesura della tesi mi sono avvalsa, inoltre, della raccolta di fiabe russe ad opera di Aleksandr Afanas'jev (1826-1871), celebre folclorista che per primo raccolse e pubblicò in maniera esaustiva i racconti del popolo russo. Egli utilizzò come fonti sia il vasto materiale già trascritto da un celebre lessicografo, Vladimir Dal', sia la testimonianza orale viva. Quando pubblicò il suo lavoro in otto volumetti, usciti dal 1855 al1864, ebbe un grande successo: per la prima volta si potevano leggere tutte le fiabe appartenenti alla cultura popolare del Paese, precedentemente tramandate soltanto oralmente o stampate su fogli volanti. Afanas'jev, inoltre, portò avanti uno studio sui significati primitivi, religiosi e mitologici delle fiabe raccolte, basandosi sul lavoro compiuto dai fratelli Grimm. Nella parte iniziale della tesi, dopo alcune brevi informazioni generali sulla biografia di Propp, verrà contestualizzato il suo lavoro all'interno della dottrina formalista, dopodiché si esporranno le sue principali teorie, frutto di studi relativi alle norme di composizione e alle radici storico-sociali delle fiabe. Verrà data particolare rilevanza al complesso dei riti di iniziazione tribali, a cui lo studioso fece risalire la genesi di numerosi elementi fiabeschi. Nella parte centrale verranno presi in considerazione tre elementi estremamente ricorrenti e significativi all'interno della fiaba russa, ovvero il bosco, il personaggio della baba-jaga e l'isba dalle zampe di gallina. Verranno analizzati il loro ruolo nella fiaba, le loro peculiarità, il loro significato visto nell'ottica delle teorie proppiane, i casi non canonici, e si forniranno numerosi esempi tratti dalla raccolta di Afanas'jev. Nella terza parte verranno passati in rassegna i principali protagonisti della fiaba russa: il contadino povero, il terzogenito, il ¿durak¿, l'eroe zoomorfo e le protagoniste femminili, distinguendo queste in personaggi ¿passivi¿ e ¿attivi¿.
La fiaba russa: tòpoi e simbologie
TARÒ, ELISA
2015/2016
Abstract
La fiaba è una componente fondamentale in ogni cultura. Sebbene sia un'invenzione, frutto della fantasia collettiva, essa esprime in realtà aspetti molto importanti della visione popolare del mondo: la dimensione fiabesca rappresenta un'utopia, il luogo dove vige una giustizia superiore universale che trionfa sulla povertà, sulla vecchiaia e sulla stessa morte. Per questo studio mi sono avvalsa in particolar modo delle teorie di Vladimir Propp, che studiò a lungo il tema del folclore russo e delle fiabe, sia dal punto di vista formale, sia ricercandone le più profonde origini, nelle sue due opere principali: Morfologia della fiaba e Le radici storiche dei racconti di magia. Pubblicò il primo nel 1928, quando in Unione Sovietica il folclore veniva trascurato in quanto legato a un'idea di ¿vecchio¿, incompatibile con il processo di feroce modernizzazione e di sviluppo dell'industria promosso da Stalin. Successivamente, verso la metà degli anni Trenta, vi fu un'inversione di tendenza abbastanza radicale, e il folclore assunse sempre più importanza in quanto viva espressione del popolo. La pubblicazione de Le radici storiche dei racconti di magia avvenne durante questo secondo periodo: gli studi folclorici furono rivalutati, aprirono le prime cattedre in tale ambito e si iniziarono a raccogliere le testimonianze folcloriche orali. Per la stesura della tesi mi sono avvalsa, inoltre, della raccolta di fiabe russe ad opera di Aleksandr Afanas'jev (1826-1871), celebre folclorista che per primo raccolse e pubblicò in maniera esaustiva i racconti del popolo russo. Egli utilizzò come fonti sia il vasto materiale già trascritto da un celebre lessicografo, Vladimir Dal', sia la testimonianza orale viva. Quando pubblicò il suo lavoro in otto volumetti, usciti dal 1855 al1864, ebbe un grande successo: per la prima volta si potevano leggere tutte le fiabe appartenenti alla cultura popolare del Paese, precedentemente tramandate soltanto oralmente o stampate su fogli volanti. Afanas'jev, inoltre, portò avanti uno studio sui significati primitivi, religiosi e mitologici delle fiabe raccolte, basandosi sul lavoro compiuto dai fratelli Grimm. Nella parte iniziale della tesi, dopo alcune brevi informazioni generali sulla biografia di Propp, verrà contestualizzato il suo lavoro all'interno della dottrina formalista, dopodiché si esporranno le sue principali teorie, frutto di studi relativi alle norme di composizione e alle radici storico-sociali delle fiabe. Verrà data particolare rilevanza al complesso dei riti di iniziazione tribali, a cui lo studioso fece risalire la genesi di numerosi elementi fiabeschi. Nella parte centrale verranno presi in considerazione tre elementi estremamente ricorrenti e significativi all'interno della fiaba russa, ovvero il bosco, il personaggio della baba-jaga e l'isba dalle zampe di gallina. Verranno analizzati il loro ruolo nella fiaba, le loro peculiarità, il loro significato visto nell'ottica delle teorie proppiane, i casi non canonici, e si forniranno numerosi esempi tratti dalla raccolta di Afanas'jev. Nella terza parte verranno passati in rassegna i principali protagonisti della fiaba russa: il contadino povero, il terzogenito, il ¿durak¿, l'eroe zoomorfo e le protagoniste femminili, distinguendo queste in personaggi ¿passivi¿ e ¿attivi¿.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/23227