In many countries of the world, specifically I have observed those inside the European Union, the price of fuel excise is burdened. For excise duty means a tax on the manufacture and sale of consumer products. Since the late '90s - early 2000s onwards, Europe has been gradually spreading concern about global warming and with it the idea that the fuels (in particular those of fossil origin) contributes to pollution and should therefore be taxed. The current justification for this tax is thus linked to the costs arising from pollution. In particular, on the Italian territory levied an excise duty on the purchase of fuels, the justification of which has been attributed to various periods: 1. cash emergencies of the state; 2. desire to restrict imports and dependence on external energy sources to the country; 3. need to compensate the damage to the environment (green tax). Taking into account that over the last 45 years, from 1970 to 2015, were introduced 5 increments excise duty to gather resources to be allocated to the areas affected and damaged by earthquakes, Italians with excise taxes they paid about 145 billion euro. In reality, however, it is little more than double what actually spent to rebuild the affected areas and damaged by various earthquakes in this period. only they have in fact been used 70.4 billion euro for reconstruction in Valle del Belice, Friuli, Irpinia, Marche-Umbria, Molise- Puglia, Abruzzo and Emilia Romagna. The tax on mineral oils in our country is governed by the Consolidated Law on Excise (Legislative Decree. N. 504/1995), with integrated time and amended by Decree Law n. 452/2001, with amendments, by law n.16 / 2002, moreover, national legislation affecting this tax were coordinated and harmonized with the directives of the European Union. The excise on fuel value is different depending on the use that the purchaser intends to: generally greater for transportation, less for heating. According to estimates dating from September 2016, the excise duty in Italy weighed on the total cost of gasoline and diesel by about 52%. Just think that compared to 2008 the cost of a barrel of oil fell 19%, but the excise tax increased by 46%. Given the current oil prices at the pump (in September 2016) should not exceed 44 cents per liter, yet slightly less than 70% of the final price goes directly to the tax authorities. Do not underestimate the interventions by the government on this issue. At European level, Italy is in second place, in a descending order, with regard to the pump price of petrol and diesel is, in fact, is preceded only from Holland for petrol and England for gasolio.1 Comparing the prices of gasoline at the pump applied in 28 European countries, so we see that they are Italian citizens (after those of the Netherlands) to pay a higher price at the pump, amounting to 1,421 Euros per liter. Compared to 1,273 euro per liter you will spend on average in Europe, the consumer price in Italy is higher by 0.153 cents per liter. This gap is precisely determined from the value of excise duties that make up the net cost of gasoline of ¿ 0.728 / l and bring Italy on the podium of the European ranking.

In molti Paesi del mondo, nello specifico ho osservato quelli facenti parte dell'Unione Europea, il prezzo dei carburanti è gravato dall'accisa. Per accisa, si intende un'imposta sulla fabbricazione e vendita di prodotti di consumo. Dalla fine degli anni '90 - inizio anni 2000 in avanti, in Europa è andato via via diffondendosi la preoccupazione per il surriscaldamento globale e con essa l'idea che i carburanti (in particolare quelli di origine fossile) contribuiscano all'inquinamento e che debbano pertanto essere tassati. L'attuale giustificazione di questa imposta è dunque legata ai costi derivanti dall'inquinamento. In particolare, sul territorio italiano grava un'accisa sull'acquisto dei carburanti, la cui giustificazione è stata in varie epoche attribuita a: 1. emergenze di cassa dello Stato; 2. volontà di limitare le importazioni e la dipendenza da fonti energetiche esterne al paese; 3. necessità di compensare i danni all'ambiente (green tax). Tenendo conto che negli ultimi 45 anni, dal 1970 al 2015, sono stati introdotti 5 incrementi sulle accise per raccogliere risorse da destinare alle zone colpite e danneggiate dai terremoti, gli italiani con le accise hanno versato circa 145 miliardi di euro. Nella realtà dei fatti però, si tratta di poco più del doppio di quanto effettivamente speso per ricostruire le zone colpite e danneggiate dai vari sismi in questo arco di tempo. Sono infatti stati utilizzati soltanto 70,4 miliardi di euro per le ricostruzioni in Valle del Belice, Friuli, Irpinia, Marche-Umbria, Molise- Puglia, Abruzzo ed Emilia Romagna. L'imposta sugli oli minerali nel nostro Paese è disciplinata dal Testo Unico sulle Accise (D.Lgs. n. 504/1995), con il tempo integrato e modificato dal D.L. n. 452/2001 convertito, con modificazioni, dalla legge n.16/2002, inoltre, le norme nazionali che interessano questa imposta sono state coordinate ed armonizzate con le direttive della Unione Europea. Il valore dell'accisa sul carburante è diverso a seconda dell'uso che l'acquirente intende farne: in generale maggiore per il trasporto, minore per il riscaldamento. Stando a stime risalenti settembre 2016, le accise in Italia pesano sul costo totale di benzina e diesel per circa il 52%. Si pensi soltanto che rispetto al 2008 il costo del barile di petrolio è sceso del 19%, ma le accise sono aumentate del 46%. Date le quotazioni attuali del greggio alla pompa (settembre 2016) non si dovrebbero superare i 44 centesimi al litro, eppure poco meno del 70% del prezzo finale va direttamente al fisco. Non da sottovalutare gli interventi da parte del governo riguardo questa tematica. A livello europeo l'Italia si piazza al secondo posto, in un ordine decrescente, per quanto riguarda il prezzo alla pompa sia della benzina che del gasolio, infatti è preceduta solo dall'Olanda per la benzina e dall'Inghilterra per il gasolio.1 Confrontando i prezzi della benzina alla pompa applicati nei 28 Paesi europei, osserviamo pertanto che sono i cittadini italiani (dopo quelli dei Paesi Bassi) a pagare un più alto prezzo alla pompa, pari a 1,421 euro al litro. Rispetto agli 1,273 euro al litro che si spendono in media in Europa, il prezzo al consumo applicato in Italia è superiore di 0,153 centesimi al litro. Questo gap è appunto determinato dall'alto valore delle accise che fanno salire il costo netto della benzina di 0,728 ¿/l e portano l'Italia sul podio della classifica europea.

ACCISE SUGLI OLI MINERALI: CONFRONTO TRA ITALIA E UNIONE EUROPEA

VAMPO, MARINA
2015/2016

Abstract

In molti Paesi del mondo, nello specifico ho osservato quelli facenti parte dell'Unione Europea, il prezzo dei carburanti è gravato dall'accisa. Per accisa, si intende un'imposta sulla fabbricazione e vendita di prodotti di consumo. Dalla fine degli anni '90 - inizio anni 2000 in avanti, in Europa è andato via via diffondendosi la preoccupazione per il surriscaldamento globale e con essa l'idea che i carburanti (in particolare quelli di origine fossile) contribuiscano all'inquinamento e che debbano pertanto essere tassati. L'attuale giustificazione di questa imposta è dunque legata ai costi derivanti dall'inquinamento. In particolare, sul territorio italiano grava un'accisa sull'acquisto dei carburanti, la cui giustificazione è stata in varie epoche attribuita a: 1. emergenze di cassa dello Stato; 2. volontà di limitare le importazioni e la dipendenza da fonti energetiche esterne al paese; 3. necessità di compensare i danni all'ambiente (green tax). Tenendo conto che negli ultimi 45 anni, dal 1970 al 2015, sono stati introdotti 5 incrementi sulle accise per raccogliere risorse da destinare alle zone colpite e danneggiate dai terremoti, gli italiani con le accise hanno versato circa 145 miliardi di euro. Nella realtà dei fatti però, si tratta di poco più del doppio di quanto effettivamente speso per ricostruire le zone colpite e danneggiate dai vari sismi in questo arco di tempo. Sono infatti stati utilizzati soltanto 70,4 miliardi di euro per le ricostruzioni in Valle del Belice, Friuli, Irpinia, Marche-Umbria, Molise- Puglia, Abruzzo ed Emilia Romagna. L'imposta sugli oli minerali nel nostro Paese è disciplinata dal Testo Unico sulle Accise (D.Lgs. n. 504/1995), con il tempo integrato e modificato dal D.L. n. 452/2001 convertito, con modificazioni, dalla legge n.16/2002, inoltre, le norme nazionali che interessano questa imposta sono state coordinate ed armonizzate con le direttive della Unione Europea. Il valore dell'accisa sul carburante è diverso a seconda dell'uso che l'acquirente intende farne: in generale maggiore per il trasporto, minore per il riscaldamento. Stando a stime risalenti settembre 2016, le accise in Italia pesano sul costo totale di benzina e diesel per circa il 52%. Si pensi soltanto che rispetto al 2008 il costo del barile di petrolio è sceso del 19%, ma le accise sono aumentate del 46%. Date le quotazioni attuali del greggio alla pompa (settembre 2016) non si dovrebbero superare i 44 centesimi al litro, eppure poco meno del 70% del prezzo finale va direttamente al fisco. Non da sottovalutare gli interventi da parte del governo riguardo questa tematica. A livello europeo l'Italia si piazza al secondo posto, in un ordine decrescente, per quanto riguarda il prezzo alla pompa sia della benzina che del gasolio, infatti è preceduta solo dall'Olanda per la benzina e dall'Inghilterra per il gasolio.1 Confrontando i prezzi della benzina alla pompa applicati nei 28 Paesi europei, osserviamo pertanto che sono i cittadini italiani (dopo quelli dei Paesi Bassi) a pagare un più alto prezzo alla pompa, pari a 1,421 euro al litro. Rispetto agli 1,273 euro al litro che si spendono in media in Europa, il prezzo al consumo applicato in Italia è superiore di 0,153 centesimi al litro. Questo gap è appunto determinato dall'alto valore delle accise che fanno salire il costo netto della benzina di 0,728 ¿/l e portano l'Italia sul podio della classifica europea.
ITA
In many countries of the world, specifically I have observed those inside the European Union, the price of fuel excise is burdened. For excise duty means a tax on the manufacture and sale of consumer products. Since the late '90s - early 2000s onwards, Europe has been gradually spreading concern about global warming and with it the idea that the fuels (in particular those of fossil origin) contributes to pollution and should therefore be taxed. The current justification for this tax is thus linked to the costs arising from pollution. In particular, on the Italian territory levied an excise duty on the purchase of fuels, the justification of which has been attributed to various periods: 1. cash emergencies of the state; 2. desire to restrict imports and dependence on external energy sources to the country; 3. need to compensate the damage to the environment (green tax). Taking into account that over the last 45 years, from 1970 to 2015, were introduced 5 increments excise duty to gather resources to be allocated to the areas affected and damaged by earthquakes, Italians with excise taxes they paid about 145 billion euro. In reality, however, it is little more than double what actually spent to rebuild the affected areas and damaged by various earthquakes in this period. only they have in fact been used 70.4 billion euro for reconstruction in Valle del Belice, Friuli, Irpinia, Marche-Umbria, Molise- Puglia, Abruzzo and Emilia Romagna. The tax on mineral oils in our country is governed by the Consolidated Law on Excise (Legislative Decree. N. 504/1995), with integrated time and amended by Decree Law n. 452/2001, with amendments, by law n.16 / 2002, moreover, national legislation affecting this tax were coordinated and harmonized with the directives of the European Union. The excise on fuel value is different depending on the use that the purchaser intends to: generally greater for transportation, less for heating. According to estimates dating from September 2016, the excise duty in Italy weighed on the total cost of gasoline and diesel by about 52%. Just think that compared to 2008 the cost of a barrel of oil fell 19%, but the excise tax increased by 46%. Given the current oil prices at the pump (in September 2016) should not exceed 44 cents per liter, yet slightly less than 70% of the final price goes directly to the tax authorities. Do not underestimate the interventions by the government on this issue. At European level, Italy is in second place, in a descending order, with regard to the pump price of petrol and diesel is, in fact, is preceded only from Holland for petrol and England for gasolio.1 Comparing the prices of gasoline at the pump applied in 28 European countries, so we see that they are Italian citizens (after those of the Netherlands) to pay a higher price at the pump, amounting to 1,421 Euros per liter. Compared to 1,273 euro per liter you will spend on average in Europe, the consumer price in Italy is higher by 0.153 cents per liter. This gap is precisely determined from the value of excise duties that make up the net cost of gasoline of ¿ 0.728 / l and bring Italy on the podium of the European ranking.
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