Questa relazione ha l'obiettivo di presentare i principali aspetti agronomici della coltivazione biologica del nocciolo approfondendo l'argomento tramite alcuni articoli riguardanti due problematiche prioritarie: la spollonatura, pratica particolarmente onerosa se non si utilizzano gli erbicidi, e la lotta alle cimici, indispensabile per ottenere un prodotto di qualità. Sono inoltre state considerate le differenze tra caratteristiche carpologiche del prodotto ottenuto con la conduzione biologica e con quella convenzionale. L'agricoltura biologica è un metodo di conduzione che ammette solo l'impiego di sostanze naturali escludendo l'utilizzo di sostanze di sintesi chimica e che sviluppa un modello di produzione sostenibile che evita lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali. In questo modo, per la difesa delle colture è importante anzitutto provvedere con la prevenzione, attraverso la selezione di piante resistenti o tolleranti alle malattie e agli insetti. Le aziende corilicole che producono secondo il metodo biologico spuntano ricavi superiori al 10-15% rispetto alle aziende che producono con l'agricoltura convenzionale. L'agricoltura biologica può quindi rappresentare un'opportunità interessante ed innovativa per i coltivatori di nocciolo. In agricoltura biologica non è possibile eliminare i polloni con sostanze di sintesi, dunque si è studiata la possibilità di ottenere piante non pollonifere grazie al miglioramento genetico e all'incrocio. L'innesto del nocciolo su Corylus colurna è una realtà molto diffusa in Serbia mentre in altri Paesi non è ancora una pratica comune. Infatti, C. colurna è una specie che ha portamento arboreo e risulta essere naturalmente privo di polloni. Anche con l'incrocio tra le specie C. colurna e C. avellana è possibile ottenere individui privi o con pochi polloni. Sono stati selezionati anche alcuni ibridi (C. colurna x C. avellana) a bassa emissione di polloni e se n'è verificata la compatibilità di innesto (Valentini et al., 2007) con buoni risultati. Altri studi sono stati eseguiti in Spagna (Rovira et al., 2014) ove è stato valutato il comportamento della cultivar 'Negret-N9' innestata su alcuni portinnesti clonali. I risultati hanno evidenziato buone prestazioni delle piante innestate. Per quanto riguarda, invece, la difesa dai principali patogeni, sono state condotte delle indagini al fine di valutare l'efficacia di sostanze attive di origine naturale (azadiractina, piretro, rotenone, piretro+rotenone, spinosad) rispetto ad una sostanza attiva di sintesi usata in passato contro le cimici (endosulfan), in laboratorio ed in semi-campo (Guidone et al, 2007). Tuttavia, la tossicità delle s.a. naturali che si sono rivelate efficaci in laboratorio è apparsa decisamente ridotta nelle condizioni di semi-campo. Ma l'endosulfan non è attualmente incluso nell'Allegato I dell'elenco di principi attivi ammessi in Regione Piemonte e ad oggi non è più consentito il suo utilizzo. Pertanto, risulta importante continuare a proseguire le indagini per trovare alcune s.a. naturali o comunque a basso impatto ambientale. È stata infine confrontata la qualità di nocciole ottenute da agricoltura biologica e convenzionale (Malvicini e Roversi, 2014). Sulla base dei risultati ottenuti, la differenza risulta essere poco significativa. Per concludere, i metodi dell'agricoltura biologica sarebbero da integrare con quelli dell'agricoltura convenzionale, per garantire un migliore equilibrio tra sostenibilità e produtti
Aspetti tecnici della corilicoltura biologica
PROIETTI, MARGHERITA
2015/2016
Abstract
Questa relazione ha l'obiettivo di presentare i principali aspetti agronomici della coltivazione biologica del nocciolo approfondendo l'argomento tramite alcuni articoli riguardanti due problematiche prioritarie: la spollonatura, pratica particolarmente onerosa se non si utilizzano gli erbicidi, e la lotta alle cimici, indispensabile per ottenere un prodotto di qualità. Sono inoltre state considerate le differenze tra caratteristiche carpologiche del prodotto ottenuto con la conduzione biologica e con quella convenzionale. L'agricoltura biologica è un metodo di conduzione che ammette solo l'impiego di sostanze naturali escludendo l'utilizzo di sostanze di sintesi chimica e che sviluppa un modello di produzione sostenibile che evita lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali. In questo modo, per la difesa delle colture è importante anzitutto provvedere con la prevenzione, attraverso la selezione di piante resistenti o tolleranti alle malattie e agli insetti. Le aziende corilicole che producono secondo il metodo biologico spuntano ricavi superiori al 10-15% rispetto alle aziende che producono con l'agricoltura convenzionale. L'agricoltura biologica può quindi rappresentare un'opportunità interessante ed innovativa per i coltivatori di nocciolo. In agricoltura biologica non è possibile eliminare i polloni con sostanze di sintesi, dunque si è studiata la possibilità di ottenere piante non pollonifere grazie al miglioramento genetico e all'incrocio. L'innesto del nocciolo su Corylus colurna è una realtà molto diffusa in Serbia mentre in altri Paesi non è ancora una pratica comune. Infatti, C. colurna è una specie che ha portamento arboreo e risulta essere naturalmente privo di polloni. Anche con l'incrocio tra le specie C. colurna e C. avellana è possibile ottenere individui privi o con pochi polloni. Sono stati selezionati anche alcuni ibridi (C. colurna x C. avellana) a bassa emissione di polloni e se n'è verificata la compatibilità di innesto (Valentini et al., 2007) con buoni risultati. Altri studi sono stati eseguiti in Spagna (Rovira et al., 2014) ove è stato valutato il comportamento della cultivar 'Negret-N9' innestata su alcuni portinnesti clonali. I risultati hanno evidenziato buone prestazioni delle piante innestate. Per quanto riguarda, invece, la difesa dai principali patogeni, sono state condotte delle indagini al fine di valutare l'efficacia di sostanze attive di origine naturale (azadiractina, piretro, rotenone, piretro+rotenone, spinosad) rispetto ad una sostanza attiva di sintesi usata in passato contro le cimici (endosulfan), in laboratorio ed in semi-campo (Guidone et al, 2007). Tuttavia, la tossicità delle s.a. naturali che si sono rivelate efficaci in laboratorio è apparsa decisamente ridotta nelle condizioni di semi-campo. Ma l'endosulfan non è attualmente incluso nell'Allegato I dell'elenco di principi attivi ammessi in Regione Piemonte e ad oggi non è più consentito il suo utilizzo. Pertanto, risulta importante continuare a proseguire le indagini per trovare alcune s.a. naturali o comunque a basso impatto ambientale. È stata infine confrontata la qualità di nocciole ottenute da agricoltura biologica e convenzionale (Malvicini e Roversi, 2014). Sulla base dei risultati ottenuti, la differenza risulta essere poco significativa. Per concludere, i metodi dell'agricoltura biologica sarebbero da integrare con quelli dell'agricoltura convenzionale, per garantire un migliore equilibrio tra sostenibilità e produttiFile | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
787137_aspettitecnicidellacorilicolturabiologica.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
760.62 kB
Formato
Adobe PDF
|
760.62 kB | Adobe PDF |
Se sei interessato/a a consultare l'elaborato, vai nella sezione Home in alto a destra, dove troverai le informazioni su come richiederlo. I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/23216