Luigi Pellegrino Scaramuccia (1621-1680) was a painter and engraver from Perugia who lived and worked in Milan since 1650, better known and considered by modern critics as auctor of Le finezze de pennelli italiani (1674), an artistic guide to painting in Italy written as a fictionalized autobiography. He was trained in Bologna under Guido Reni and influenced by Guercino and Lanfranco, then travelled to Rome, Venice, Parma, probably even to Naples, before getting in Milan: here he became familiar with some important agents and collectors, such as Flaminio Pasqualini, curator of the Accademia Ambrosiana, Filippo Resta and his well-known son Sebastiano, Rocco Bonola, marquis Serra di Cassano, and also with celebrated artists like Francesco Cairo. During his career Scaramuccia travelled much and received commissions for both public and private destination in Bergamo, Bologna, Perugia and other cities: he sent to Rome a painting showing Saint Charles Borromeo giving charity for the cappella Spada in Santa Maria in Vallicella. Despite his influence on the young generation of artists working in Milan, and his high connections with collectors, connoisseurs, scholars, after his death Luigi Scaramuccia was remembered mostly as one of the teacher of Andrea Lanzani. This thesis is going to provide an updated profile of Scaramuccia as painter and writer, based on the reorganization of the related published material as well as on independent research. It is parted in two sections: the first one, with five chapters, is dedicated to the biography of the artist and the analysis of his stylistic development; the second one shows the catalogue of paintings, frescoes, engravings, drawings, included those been lost and those of uncertain attribution.

Il presente lavoro di tesi mira a ricostruire in maniera il più possibile esaustiva il profilo artistico di Luigi Pellegrino Scaramuccia (1621-1680), pittore perugino attivo principalmente a Milano, dove è documentato a partire dal 1650, e noto alla critica moderna soprattutto per il suo trattato sulla pittura in veste romanzata, intitolato Le finezze de pennelli italiani (1674). La prima parte del lavoro si articola in capitoli che ripercorrono le fasi documentate della carriera del pittore. Dopo gli studi, attesi a Perugia prima e a Bologna poi, e i canonici viaggi di formazione (a Roma, Parma, Venezia e forse Napoli), Scaramuccia approdò a Milano dove si inserì nel circuito delle committenze, pubbliche e private: qui riuscì a stringere legami significativi con personaggi come il reverendo Flaminio Pasqualini, conservatore dell'Ambrosiana, il futuro padre oratoriano Sebastiano Resta, il mercante d'arte Rocco Bonola, e quindi con i nobili collezionisti appartenenti alle gerarchie politiche e militari, come il marchese Serra di Cassano. In stretto rapporto con artisti (Francesco Cairo, ma anche Jacob Ferdinad Voet) e istituzioni come l'Accademia Ambrosiana ¿di cui però non fu ufficialmente membro- condusse a Milano una propria scuola (fu maestro tra gli altri di Andrea Lanzani e Giorgio Bonola), e dipinse per diverse città tra cui Bergamo, Perugia e Roma, dove ottenne, grazie alla mediazione di Sebastiano Resta, la prestigiosa commissione di una tela per la cappella Spada in Santa Maria della Vallicella. Nel ricostruire il percorso dell'artista, numerose sono le incongruenze e le questioni ancora da approfondire qui messe in luce: tra queste, le più lampanti riguardano gli anni poco documentati della formazione di Scaramuccia, che le fonti vollero influenzata non solo dal Reni, ma anche dal Guercino e dal Lanfranco, così come le effettive motivazioni che lo spinsero a stanziarsi a Milano; e ancora il suo rapporto con Sebastiano Resta ed altre figure di intermediari finora poco studiate, e la vicenda, tutta da chiarire, di una tela d'altare (dispersa) destinata ad una chiesa di Genova, ordinatagli da un nobile committente la cui identità rimane un mistero. Chiude questa prima sezione un capitolo dedicato all' analisi de Le finezze de pennelli, opera di un certo interesse non solo per la storia della pittura e della critica d'arte, ma anche in quanto fonte preziosa di notizie sulla formazione e sulla cultura visiva dell'autore stesso. La seconda parte del lavoro ospita il catalogo delle opere di Scaramuccia, composto di schede sintetiche riferite a dipinti, affreschi, incisioni, disegni ed opere perdute o disperse (incluse quelle attribuite e di dubbia attribuzione). Di questi repertori, il più aperto a successivi sbocchi di studio si dimostra essere quello relativo alla produzione grafica dell'artista -in cui confluisce materiale sia edito che inedito, reperibile dai database di istituzioni e collezioni private-, destinato necessariamente, per la sua vastità e composizione eterogenea, ad un successivo lavoro di sistemazione.

Luigi Pellegrino Scaramuccia, pittore e scrittore d'arte. Un profilo critico: formazione, committenze ed opere

COLASANTO, ROBERTA
2015/2016

Abstract

Il presente lavoro di tesi mira a ricostruire in maniera il più possibile esaustiva il profilo artistico di Luigi Pellegrino Scaramuccia (1621-1680), pittore perugino attivo principalmente a Milano, dove è documentato a partire dal 1650, e noto alla critica moderna soprattutto per il suo trattato sulla pittura in veste romanzata, intitolato Le finezze de pennelli italiani (1674). La prima parte del lavoro si articola in capitoli che ripercorrono le fasi documentate della carriera del pittore. Dopo gli studi, attesi a Perugia prima e a Bologna poi, e i canonici viaggi di formazione (a Roma, Parma, Venezia e forse Napoli), Scaramuccia approdò a Milano dove si inserì nel circuito delle committenze, pubbliche e private: qui riuscì a stringere legami significativi con personaggi come il reverendo Flaminio Pasqualini, conservatore dell'Ambrosiana, il futuro padre oratoriano Sebastiano Resta, il mercante d'arte Rocco Bonola, e quindi con i nobili collezionisti appartenenti alle gerarchie politiche e militari, come il marchese Serra di Cassano. In stretto rapporto con artisti (Francesco Cairo, ma anche Jacob Ferdinad Voet) e istituzioni come l'Accademia Ambrosiana ¿di cui però non fu ufficialmente membro- condusse a Milano una propria scuola (fu maestro tra gli altri di Andrea Lanzani e Giorgio Bonola), e dipinse per diverse città tra cui Bergamo, Perugia e Roma, dove ottenne, grazie alla mediazione di Sebastiano Resta, la prestigiosa commissione di una tela per la cappella Spada in Santa Maria della Vallicella. Nel ricostruire il percorso dell'artista, numerose sono le incongruenze e le questioni ancora da approfondire qui messe in luce: tra queste, le più lampanti riguardano gli anni poco documentati della formazione di Scaramuccia, che le fonti vollero influenzata non solo dal Reni, ma anche dal Guercino e dal Lanfranco, così come le effettive motivazioni che lo spinsero a stanziarsi a Milano; e ancora il suo rapporto con Sebastiano Resta ed altre figure di intermediari finora poco studiate, e la vicenda, tutta da chiarire, di una tela d'altare (dispersa) destinata ad una chiesa di Genova, ordinatagli da un nobile committente la cui identità rimane un mistero. Chiude questa prima sezione un capitolo dedicato all' analisi de Le finezze de pennelli, opera di un certo interesse non solo per la storia della pittura e della critica d'arte, ma anche in quanto fonte preziosa di notizie sulla formazione e sulla cultura visiva dell'autore stesso. La seconda parte del lavoro ospita il catalogo delle opere di Scaramuccia, composto di schede sintetiche riferite a dipinti, affreschi, incisioni, disegni ed opere perdute o disperse (incluse quelle attribuite e di dubbia attribuzione). Di questi repertori, il più aperto a successivi sbocchi di studio si dimostra essere quello relativo alla produzione grafica dell'artista -in cui confluisce materiale sia edito che inedito, reperibile dai database di istituzioni e collezioni private-, destinato necessariamente, per la sua vastità e composizione eterogenea, ad un successivo lavoro di sistemazione.
ITA
Luigi Pellegrino Scaramuccia (1621-1680) was a painter and engraver from Perugia who lived and worked in Milan since 1650, better known and considered by modern critics as auctor of Le finezze de pennelli italiani (1674), an artistic guide to painting in Italy written as a fictionalized autobiography. He was trained in Bologna under Guido Reni and influenced by Guercino and Lanfranco, then travelled to Rome, Venice, Parma, probably even to Naples, before getting in Milan: here he became familiar with some important agents and collectors, such as Flaminio Pasqualini, curator of the Accademia Ambrosiana, Filippo Resta and his well-known son Sebastiano, Rocco Bonola, marquis Serra di Cassano, and also with celebrated artists like Francesco Cairo. During his career Scaramuccia travelled much and received commissions for both public and private destination in Bergamo, Bologna, Perugia and other cities: he sent to Rome a painting showing Saint Charles Borromeo giving charity for the cappella Spada in Santa Maria in Vallicella. Despite his influence on the young generation of artists working in Milan, and his high connections with collectors, connoisseurs, scholars, after his death Luigi Scaramuccia was remembered mostly as one of the teacher of Andrea Lanzani. This thesis is going to provide an updated profile of Scaramuccia as painter and writer, based on the reorganization of the related published material as well as on independent research. It is parted in two sections: the first one, with five chapters, is dedicated to the biography of the artist and the analysis of his stylistic development; the second one shows the catalogue of paintings, frescoes, engravings, drawings, included those been lost and those of uncertain attribution.
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