La tesi si propone di indagare il concetto paradossale di natura nel futurismo francese e successivamente italiano, attraverso l'analisi dei testi di F.T. Marinetti nel primo decennio del novecento e negli anni '30: la natura è considerata amica e insieme nemica, esaltata e domata, in tutte le sue sfaccettature, passando anche attraverso il rapporto con le donne e con il mitico Oriente. L'ambiguità dei paesaggi futuristi e dei nuovi scenari della modernità viene riscontrata in testi come ¿La Conquête des Étoiles¿, ¿Mafarka le futuriste¿, ¿La Momie sanglante¿, ¿Il manifesto del futurismo¿ e ¿il manifesto tecnico¿, ¿Uccidiamo il chiaro di luna!¿ e ¿L'Aeropoema del golfo di La Spezia¿, oltre che nell'aeropittura dei pittori futuristi. La natura è dentro e fuori dall'uomo, che vuole disperatamente ribellarsi e liberarsi di questa gabbia che però non ha alternative, poiché comprende ogni elemento della vita, anche la stessa tecnologia cara a Marinetti. È proprio con questo concetto di natura che va modernizzandosi, che si instaura un ricco seppur veloce confronto con un altro grande autore francese di inizio novecento: l'Apollinaire di ¿Alcools¿ e ¿Calligrammes¿.
La natura paradossale nel movimento futurista italo-francese: natura domata, natura esaltata, paesaggi futuristi e nuovi scenari della modernità. L'ambiguità del rapporto con la natura da ¿La conquête des Étoiles¿ e ¿Uccidiamo il chiaro di luna¿, all'aeropittura, fino al confronto con Apollinaire.
FASSIO, ELENA
2015/2016
Abstract
La tesi si propone di indagare il concetto paradossale di natura nel futurismo francese e successivamente italiano, attraverso l'analisi dei testi di F.T. Marinetti nel primo decennio del novecento e negli anni '30: la natura è considerata amica e insieme nemica, esaltata e domata, in tutte le sue sfaccettature, passando anche attraverso il rapporto con le donne e con il mitico Oriente. L'ambiguità dei paesaggi futuristi e dei nuovi scenari della modernità viene riscontrata in testi come ¿La Conquête des Étoiles¿, ¿Mafarka le futuriste¿, ¿La Momie sanglante¿, ¿Il manifesto del futurismo¿ e ¿il manifesto tecnico¿, ¿Uccidiamo il chiaro di luna!¿ e ¿L'Aeropoema del golfo di La Spezia¿, oltre che nell'aeropittura dei pittori futuristi. La natura è dentro e fuori dall'uomo, che vuole disperatamente ribellarsi e liberarsi di questa gabbia che però non ha alternative, poiché comprende ogni elemento della vita, anche la stessa tecnologia cara a Marinetti. È proprio con questo concetto di natura che va modernizzandosi, che si instaura un ricco seppur veloce confronto con un altro grande autore francese di inizio novecento: l'Apollinaire di ¿Alcools¿ e ¿Calligrammes¿.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/23093