The present study describes the restoration project of the Last Supper by Giulio Cesare Procaccini coming from the church Santissima Annunziata Vastato in Genova. The painting, made in 1618, is an oil on canvas, having dimensions 4.90 x 8.55 meters, for a total area of 38 square meters. In 1990-1991 the painting underwent a conservation treatment that involved the preparatory and pictorial layers as well as a lining operation. In December 2013, after less than twenty years, the artwork was removed from the counter-façade of the church, due to de detaching of a large portion of canvas from the auxiliary support in the upper right portion. On 30 September 2014, the vast painting arrived at the laboratories of the Center for Conservation and Restoration La Venaria Reale. It was then analysed from the point of view of the technique, the state of conservation and the degradation phenomena in order to plan a conscious conservation treatment that would guarantee the preservation of the artwork in the future. The focus of the thesis is the analysis of the vinyl adhesive used for the lining and the study of a system for its removal. The treatment which was carried out in the nineties, in fact, involved the use of a mixture of Mowilith DMC2 and Mowilith DM5, two aqueous dispersions containing polyvinyl acetate (PVAc). These vinyl adhesives, due to factors such as natural aging, temperature, humidity and pollutants, undergo a hydrolysis reaction (or deacetylation) with subsequent formation of acetic acid molecules. The acidic character of these molecules is very harmful to the acidity-sensitive materials such as the textile support of the painting. In addition, the process of degradation of these adhesives causes other negative phenomena such as the loss of the original mechanical properties of the polymer, discoloration, and changes in the solubility of the product which affect its removal. For these reasons it is often necessary to proceed with the removal of lining canvas and residual glue from the original support. The aim of the study of a cleaning system was to identify the most suitable methodology for the removal of the vinyl adhesive, taking into consideration factors such as preparation time, application time, ease of use, efficiency, optical properties, cost and toxicity. The solvents tested for the reactivation of the adhesive were ethyl acetate and micellar solutions, using as a "vehicle" the following materials: hydrogel based on acrylamide/bisacrylamide, hydrogel based on hydroxyethyl methacrylate (HEMA), hydrogel based on hydroxyethyl methacrylate and polyvinylpyrrolidone (HEMA/PVP), highly viscous fluids (HVPD - High viscosity Polymer Dispersions) based polivinilacol (PVA) and borax, Ethylcellulose N300 and Nevek. The comparison between the different cleaning systems, which were tested both on samples and on the original painting, led to the identification of the correct method for the removal of the vinyl adhesive from the back of the canvas, which was necessary in order to undertake a new consolidation treatment of the support.

Il presente elaborato descrive il progetto di restauro dell'Ultima Cena di Giulio Cesare Procaccini proveniente dalla chiesa della Santissima Annunziata del Vastato di Genova. Il dipinto, realizzato nel 1618, è un olio su tela di dimensioni 4.90 x 8.55 metri, per una superficie totale pari a 38 metri quadrati. Il dipinto è stato sottoposto ad un intervento di restauro nel 1990-1991 che ha riguardato sia gli strati preparatori e pittorici, che l'operazione di foderatura. Nel dicembre 2013, a distanza di poco più di venti anni, l'opera è stata rimossa d'urgenza dalla controfacciata della chiesa, in quanto presentava sull'angolo in alto a destra una porzione piuttosto ampia di tela distaccata dal supporto ausiliario. Il 30 settembre 2014 l'imponente dipinto è giunto presso i laboratori del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale. È stato quindi realizzato uno studio dell'opera finalizzato alla conoscenza della tecnica esecutiva, dello stato di conservazione e dei fenomeni di degrado, in modo da progettare ed eseguire un intervento di restauro consapevole e calibrato, in grado di garantire la conservazione dell'opera. L'obiettivo principale esaminato nel presente elaborato è consistito nello studio dell'adesivo vinilico di foderatura presente sul dipinto e dei sistemi di rimozione di quest'ultimo. L'intervento strutturale degli anni novanta, infatti, ha previsto l'impiego di una miscela di Mowilith DMC2 e Mowilith DM5, due dispersioni acquose a base di polivinilacetato (PVAc). Questi adesivi vinilici sia per l'invecchiamento che a causa di fattori quali la temperatura, l'umidita e gli inquinanti acidi e alcalini, subiscono una reazione di idrolisi (o deacetilazione) con conseguente formazione di molecole di acido acetico. Il carattere acido di queste molecole risulta essere molto pericoloso e dannoso per materiali sensibili all'acidità come il supporto tessile del dipinto. Inoltre, il degrado dell'adesivo sintetico comporta altri fenomeni negativi tra cui la perdita delle originali caratteristiche meccaniche del polimero, alterazioni cromatiche e cambiamenti nella solubilità del prodotto che ne compromettono la rimozione. Questi sono i motivi principali per cui spesso è necessario procedere alla rimozione della tela di foderatura e dei residui di colla presenti sul supporto originale. Lo studio dei sistemi di pulitura ha avuto come scopo principale l'individuazione della metodologia più idonea per la rimozione dell'adesivo vinilico valutando tempi di preparazione, tempi di applicazione, facilità d'impiego, efficacia, proprietà ottiche, costi e tossicità. I solventi testati per il rigonfiamento dell'adesivo sono stati l'etilacetato e delle soluzioni micellari, impiegando come ¿veicolo¿ i seguenti materiali: idrogel a base di acrilammide/bisacrilammide, idrogel a base di idrossietilmetacrilato (HEMA), idrogel a base di idrossietilmetacrilato e polivinilpirrolidone (HEMA/PVP), fluidi altamente viscosi (HVPD ¿ High Viscosity Polymer Dispersions) a base di polivinilacol (PVA) e borace, Etilcellulosa N300 e Nevek. La sperimentazione, condotta sia su provini che sul dipinto del Procaccini, ha permesso di ricavare preziose informazioni dal confronto dei sistemi di pulitura testati e di selezionare il metodo più idoneo per la rimozione dell'adesivo vinilico dal retro della grande tela, al fine di poter operare un nuovo intervento di consolidamento strutturale.

Il restauro dell'Ultima Cena di Giulio Cesare Procaccini: studio dei sistemi di rimozione dell'adesivo vinilico di foderatura a base di Mowilith

FERRANTE, VITO
2015/2016

Abstract

Il presente elaborato descrive il progetto di restauro dell'Ultima Cena di Giulio Cesare Procaccini proveniente dalla chiesa della Santissima Annunziata del Vastato di Genova. Il dipinto, realizzato nel 1618, è un olio su tela di dimensioni 4.90 x 8.55 metri, per una superficie totale pari a 38 metri quadrati. Il dipinto è stato sottoposto ad un intervento di restauro nel 1990-1991 che ha riguardato sia gli strati preparatori e pittorici, che l'operazione di foderatura. Nel dicembre 2013, a distanza di poco più di venti anni, l'opera è stata rimossa d'urgenza dalla controfacciata della chiesa, in quanto presentava sull'angolo in alto a destra una porzione piuttosto ampia di tela distaccata dal supporto ausiliario. Il 30 settembre 2014 l'imponente dipinto è giunto presso i laboratori del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale. È stato quindi realizzato uno studio dell'opera finalizzato alla conoscenza della tecnica esecutiva, dello stato di conservazione e dei fenomeni di degrado, in modo da progettare ed eseguire un intervento di restauro consapevole e calibrato, in grado di garantire la conservazione dell'opera. L'obiettivo principale esaminato nel presente elaborato è consistito nello studio dell'adesivo vinilico di foderatura presente sul dipinto e dei sistemi di rimozione di quest'ultimo. L'intervento strutturale degli anni novanta, infatti, ha previsto l'impiego di una miscela di Mowilith DMC2 e Mowilith DM5, due dispersioni acquose a base di polivinilacetato (PVAc). Questi adesivi vinilici sia per l'invecchiamento che a causa di fattori quali la temperatura, l'umidita e gli inquinanti acidi e alcalini, subiscono una reazione di idrolisi (o deacetilazione) con conseguente formazione di molecole di acido acetico. Il carattere acido di queste molecole risulta essere molto pericoloso e dannoso per materiali sensibili all'acidità come il supporto tessile del dipinto. Inoltre, il degrado dell'adesivo sintetico comporta altri fenomeni negativi tra cui la perdita delle originali caratteristiche meccaniche del polimero, alterazioni cromatiche e cambiamenti nella solubilità del prodotto che ne compromettono la rimozione. Questi sono i motivi principali per cui spesso è necessario procedere alla rimozione della tela di foderatura e dei residui di colla presenti sul supporto originale. Lo studio dei sistemi di pulitura ha avuto come scopo principale l'individuazione della metodologia più idonea per la rimozione dell'adesivo vinilico valutando tempi di preparazione, tempi di applicazione, facilità d'impiego, efficacia, proprietà ottiche, costi e tossicità. I solventi testati per il rigonfiamento dell'adesivo sono stati l'etilacetato e delle soluzioni micellari, impiegando come ¿veicolo¿ i seguenti materiali: idrogel a base di acrilammide/bisacrilammide, idrogel a base di idrossietilmetacrilato (HEMA), idrogel a base di idrossietilmetacrilato e polivinilpirrolidone (HEMA/PVP), fluidi altamente viscosi (HVPD ¿ High Viscosity Polymer Dispersions) a base di polivinilacol (PVA) e borace, Etilcellulosa N300 e Nevek. La sperimentazione, condotta sia su provini che sul dipinto del Procaccini, ha permesso di ricavare preziose informazioni dal confronto dei sistemi di pulitura testati e di selezionare il metodo più idoneo per la rimozione dell'adesivo vinilico dal retro della grande tela, al fine di poter operare un nuovo intervento di consolidamento strutturale.
ITA
The present study describes the restoration project of the Last Supper by Giulio Cesare Procaccini coming from the church Santissima Annunziata Vastato in Genova. The painting, made in 1618, is an oil on canvas, having dimensions 4.90 x 8.55 meters, for a total area of 38 square meters. In 1990-1991 the painting underwent a conservation treatment that involved the preparatory and pictorial layers as well as a lining operation. In December 2013, after less than twenty years, the artwork was removed from the counter-façade of the church, due to de detaching of a large portion of canvas from the auxiliary support in the upper right portion. On 30 September 2014, the vast painting arrived at the laboratories of the Center for Conservation and Restoration La Venaria Reale. It was then analysed from the point of view of the technique, the state of conservation and the degradation phenomena in order to plan a conscious conservation treatment that would guarantee the preservation of the artwork in the future. The focus of the thesis is the analysis of the vinyl adhesive used for the lining and the study of a system for its removal. The treatment which was carried out in the nineties, in fact, involved the use of a mixture of Mowilith DMC2 and Mowilith DM5, two aqueous dispersions containing polyvinyl acetate (PVAc). These vinyl adhesives, due to factors such as natural aging, temperature, humidity and pollutants, undergo a hydrolysis reaction (or deacetylation) with subsequent formation of acetic acid molecules. The acidic character of these molecules is very harmful to the acidity-sensitive materials such as the textile support of the painting. In addition, the process of degradation of these adhesives causes other negative phenomena such as the loss of the original mechanical properties of the polymer, discoloration, and changes in the solubility of the product which affect its removal. For these reasons it is often necessary to proceed with the removal of lining canvas and residual glue from the original support. The aim of the study of a cleaning system was to identify the most suitable methodology for the removal of the vinyl adhesive, taking into consideration factors such as preparation time, application time, ease of use, efficiency, optical properties, cost and toxicity. The solvents tested for the reactivation of the adhesive were ethyl acetate and micellar solutions, using as a "vehicle" the following materials: hydrogel based on acrylamide/bisacrylamide, hydrogel based on hydroxyethyl methacrylate (HEMA), hydrogel based on hydroxyethyl methacrylate and polyvinylpyrrolidone (HEMA/PVP), highly viscous fluids (HVPD - High viscosity Polymer Dispersions) based polivinilacol (PVA) and borax, Ethylcellulose N300 and Nevek. The comparison between the different cleaning systems, which were tested both on samples and on the original painting, led to the identification of the correct method for the removal of the vinyl adhesive from the back of the canvas, which was necessary in order to undertake a new consolidation treatment of the support.
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