Doping is a widespread phenomenon in sport's world, both in pro and amateur athletes, regarding illegal use of substances and methods to improve an athlete's performance. Since ancient times this practice has been carried on: ancient Greeks and Romans used to swallow exciting drugs made from vegetables or mushrooms. During the last century, the International Olympic Committee (IOC) drew up a first list of forbidden substances due to the continuous spreading of this illegal phenomenon, but that wasn't enough to stop it and so, in 1999, the World Anti-Doping Agency (WADA) was established in Lausanne (1). There is a tight link between these forbidden substances and psychotropic drugs and hallucinogens: both are able to induce a mental dependence, created by the need of drug's consumption, and a physical one, given by abstinence. Forbidden substances have different effects on athlete's organism: they increase muscle mass and muscle strength, increase oxygen delivery to the tissues, have exciting effect, bring to anorexia and, finally, some of them are able to conceal their presence and result negative to Doping controls (2). In this research, the activity of the Italian section for the supervision and control of Doping in 2015 was analyzed. This, through the control of 190 sports events, has highlighted which are the main sports affected by doping and which are the main substances that are used. In some cases, it is possible for athletes to obtain a Therapeutic Use Exemption (TUE) from WADA when the use of banned substances has a proven therapeutic purpose: an example of that is salbutamol, the use of which is allowed when the athletes have asthma disease (3).
Il doping è un fenomeno largamente diffuso nello sport, sia a livello professionistico sia amatoriale, che consiste in una pratica illegale volta all'uso di sostanze e metodi proibiti al fine di migliorare le prestazioni di un atleta. Fin dall'antichità venivano assunte sostanze illecite: gli antichi greci ed i romani utilizzavano sostanze eccitanti di derivazione vegetale o fungina. Nel secolo scorso il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha stilato un primo elenco di sostanze proibite, in seguito al diffondersi del fenomeno ma ciò non si è rivelato sufficiente, così nel 1999 a Losanna venne istituita la World Anti-Doping Agency (WADA) (1). Vi è una stretta correlazione tra queste sostanze proibite e le sostanze psicotrope e stupefacenti: entrambe sono in grado di dare una dipendenza psichica causata dal bisogno di assunzione della sostanza e, fisica riconducibile al fenomeno dell'astinenza. Le sostanze ad uso illecito hanno diversi effetti sull'organismo dell'atleta: aumento della massa e della forza muscolare, aumentato apporto di ossigeno ai tessuti, effetto eccitante, anoressizzante e, infine, alcune sostanze sono in grado di dare un effetto mascherante per risultare negativi ai controlli antidoping (2). In questa tesi, è stata analizzata l'attività della sezione per la vigilanza ed il controllo sul doping in Italia nel 2015, che attraverso il controllo di 190 manifestazioni sportive ha evidenziato in quali sport e quali sostanze dopanti vengono prevalentemente utilizzate . In alcuni casi, è possibile per gli atleti ottenere un Esenzione per Uso Terapeutico (TUE) dalla WADA in quelle situazioni in cui è permesso l'uso di sostanze proibite poiché viene dimostrata una finalità terapeutica: un esempio è quello del salbutamolo, il cui uso è permesso agli atleti che soffrono di asma (3). Riferimenti bibliografici selezionati 1) Agenzia Italiana del Farmaco. Una storia del doping. Dall'antica Grecia alla nascita della WADA. BIF XV N.5 2008. 2) R. Pacifici, S. Pichini, L. Martucci, L. Mastrobattista, C. Mortali, R. Solimini, G. Toth. Droga e Doping. Istituto Superiore di Sanità, Dipartimento del Farmaco, Osservatorio Fumo Alcol e Droga. Roma, Dicembre 2014. 3) World Anti-Doping Agency. World Anti-Doping Code. International Standard. Therapeutic Use Exempions. January 2015. Montreal, 2015.
Doping ed Esenzioni a Fini Terapeutici
PERINO, MARCO
2015/2016
Abstract
Il doping è un fenomeno largamente diffuso nello sport, sia a livello professionistico sia amatoriale, che consiste in una pratica illegale volta all'uso di sostanze e metodi proibiti al fine di migliorare le prestazioni di un atleta. Fin dall'antichità venivano assunte sostanze illecite: gli antichi greci ed i romani utilizzavano sostanze eccitanti di derivazione vegetale o fungina. Nel secolo scorso il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha stilato un primo elenco di sostanze proibite, in seguito al diffondersi del fenomeno ma ciò non si è rivelato sufficiente, così nel 1999 a Losanna venne istituita la World Anti-Doping Agency (WADA) (1). Vi è una stretta correlazione tra queste sostanze proibite e le sostanze psicotrope e stupefacenti: entrambe sono in grado di dare una dipendenza psichica causata dal bisogno di assunzione della sostanza e, fisica riconducibile al fenomeno dell'astinenza. Le sostanze ad uso illecito hanno diversi effetti sull'organismo dell'atleta: aumento della massa e della forza muscolare, aumentato apporto di ossigeno ai tessuti, effetto eccitante, anoressizzante e, infine, alcune sostanze sono in grado di dare un effetto mascherante per risultare negativi ai controlli antidoping (2). In questa tesi, è stata analizzata l'attività della sezione per la vigilanza ed il controllo sul doping in Italia nel 2015, che attraverso il controllo di 190 manifestazioni sportive ha evidenziato in quali sport e quali sostanze dopanti vengono prevalentemente utilizzate . In alcuni casi, è possibile per gli atleti ottenere un Esenzione per Uso Terapeutico (TUE) dalla WADA in quelle situazioni in cui è permesso l'uso di sostanze proibite poiché viene dimostrata una finalità terapeutica: un esempio è quello del salbutamolo, il cui uso è permesso agli atleti che soffrono di asma (3). Riferimenti bibliografici selezionati 1) Agenzia Italiana del Farmaco. Una storia del doping. Dall'antica Grecia alla nascita della WADA. BIF XV N.5 2008. 2) R. Pacifici, S. Pichini, L. Martucci, L. Mastrobattista, C. Mortali, R. Solimini, G. Toth. Droga e Doping. Istituto Superiore di Sanità, Dipartimento del Farmaco, Osservatorio Fumo Alcol e Droga. Roma, Dicembre 2014. 3) World Anti-Doping Agency. World Anti-Doping Code. International Standard. Therapeutic Use Exempions. January 2015. Montreal, 2015.File | Dimensione | Formato | |
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