The psychomotor agitation crisis in school age, especially in children diagnosed with disruptive behavior disorder, represents a condition of intense and pervasive malaise that manifests itself through aggressive hetero- and self-directed conduct. It requires timely intervention with de-escalation techniques to safeguard the dignity of the child and protect his or her safety. When the aggressive conduct reaches a climax, physical containment is used. The objective of this study is to outline the legal, ethical and educational controversies of such intervention; investigating the existence of national and/or regional guidelines that suggest operational plans to educators as well. In this regard, testimonies were collected through an online questionnaire on the implementation of physical containment in educational and care services, on the emotions aroused in children and operators and the possible repercussions on the educational relationship. The answers provided have shown that, although the operators consider it necessary to seek alternative strategies, there is a prevalence of the use of the containment technique, both as a last resort available to depower the crisis and as a preventive intervention.
La crisi di agitazione psicomotoria in età scolare, soprattutto nei minori con diagnosi di disturbo da comportamento dirompente, rappresenta una condizione di malessere intenso e pervasivo che si manifesta attraverso condotte aggressive etero e auto dirette. Necessita di un intervento tempestivo con tecniche di de-escalation per salvaguardare la dignità del minore e tutelarne l’incolumità. Quando la condotta aggressiva giunge ad un livello culminante si interviene con il contenimento fisico. L’obiettivo di questo studio è quello di delineare le controversie legali, etiche ed educative di tale intervento, indagando anche l’esistenza di linee guida nazionali e/o regionali che suggeriscano dei piani operativi agli educatori. A tale proposito, sono state raccolte testimonianze attraverso un questionario online sull’attuazione del contenimento fisico nei servizi educativi e di cura, sulle emozioni scaturite nei minori e negli operatori e le eventuali ripercussioni sulla relazione educativa. Le risposte fornite hanno evidenziato che nonostante gli operatori ritengano necessario ricercare strategie alternative, vi sia una prevalenza dell’utilizzo della tecnica contenitiva, sia come ultima risorsa disponibile per depotenziare la crisi, sia come intervento preventivo.
Interventi educativi nella gestione della crisi di agitazione in età scolare
GATTI, VERONICA
2019/2020
Abstract
La crisi di agitazione psicomotoria in età scolare, soprattutto nei minori con diagnosi di disturbo da comportamento dirompente, rappresenta una condizione di malessere intenso e pervasivo che si manifesta attraverso condotte aggressive etero e auto dirette. Necessita di un intervento tempestivo con tecniche di de-escalation per salvaguardare la dignità del minore e tutelarne l’incolumità. Quando la condotta aggressiva giunge ad un livello culminante si interviene con il contenimento fisico. L’obiettivo di questo studio è quello di delineare le controversie legali, etiche ed educative di tale intervento, indagando anche l’esistenza di linee guida nazionali e/o regionali che suggeriscano dei piani operativi agli educatori. A tale proposito, sono state raccolte testimonianze attraverso un questionario online sull’attuazione del contenimento fisico nei servizi educativi e di cura, sulle emozioni scaturite nei minori e negli operatori e le eventuali ripercussioni sulla relazione educativa. Le risposte fornite hanno evidenziato che nonostante gli operatori ritengano necessario ricercare strategie alternative, vi sia una prevalenza dell’utilizzo della tecnica contenitiva, sia come ultima risorsa disponibile per depotenziare la crisi, sia come intervento preventivo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/2265