Questo elaborato si concentra su coloro che hanno scelto di iscriversi all'università; la scelta di iscrizione all'università è oggi l'unico momento pienamente opzionale della formazione scolastica, dato che la scuola dell'obbligo è ormai universale e la frequenza della secondaria superiore fino al diploma di maturità lo sta rapidamente diventando (salvo mantenere ancora quote significative di dispersione scolastica). Di conseguenza la scelta di iscriversi all'università, almeno in teoria, dovrebbe essere seguita da un abbandono minore in quanto non è obbligatorio e pur essendo più costoso, dovrebbe garantire maggiori benefici nel lungo periodo, permettendo agli studenti di ottenere abilità e competenze che li distinguano nettamente dagli altri facilitandoli ad entrare nel mondo del lavoro. Oltre alla decisione di iscriversi all'università, lo studente deve appurare quale percorso di studi gli si adatta maggiormente, infatti l'università al contrario delle superiori offre una gamma talmente varia di opportunità che il neo-immatricolato potrebbe non cogliere il percorso più adatto o preferibile. Questo lavoro ha lo scopo di approfondire la conoscenza dei fattori sociali e delle motivazioni individuali che regolano la scelta di interrompere gli studi universitari. Nello specifico si cerca di osservare le differenze tra il vecchio modello ISEE 2014 ed il nuovo modello 2015, usati per il calcolo delle tasse da sostenere e se è vero che per chi ha un ISEE basso, che comporta un importo minore di tasse, è legata una maggiore propensione all'abbandono.
Il nuovo ISEE:opportunità di analisi degli effetti della riforma sulle fasce contributive per l'iscrizione all'Ateneo di Torino
BIAVA, WALTER
2014/2015
Abstract
Questo elaborato si concentra su coloro che hanno scelto di iscriversi all'università; la scelta di iscrizione all'università è oggi l'unico momento pienamente opzionale della formazione scolastica, dato che la scuola dell'obbligo è ormai universale e la frequenza della secondaria superiore fino al diploma di maturità lo sta rapidamente diventando (salvo mantenere ancora quote significative di dispersione scolastica). Di conseguenza la scelta di iscriversi all'università, almeno in teoria, dovrebbe essere seguita da un abbandono minore in quanto non è obbligatorio e pur essendo più costoso, dovrebbe garantire maggiori benefici nel lungo periodo, permettendo agli studenti di ottenere abilità e competenze che li distinguano nettamente dagli altri facilitandoli ad entrare nel mondo del lavoro. Oltre alla decisione di iscriversi all'università, lo studente deve appurare quale percorso di studi gli si adatta maggiormente, infatti l'università al contrario delle superiori offre una gamma talmente varia di opportunità che il neo-immatricolato potrebbe non cogliere il percorso più adatto o preferibile. Questo lavoro ha lo scopo di approfondire la conoscenza dei fattori sociali e delle motivazioni individuali che regolano la scelta di interrompere gli studi universitari. Nello specifico si cerca di osservare le differenze tra il vecchio modello ISEE 2014 ed il nuovo modello 2015, usati per il calcolo delle tasse da sostenere e se è vero che per chi ha un ISEE basso, che comporta un importo minore di tasse, è legata una maggiore propensione all'abbandono.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/22604