Since the 80's of the last century, the pine, given its importance to forestry, has been the subject of research aimed to investigate the main causes of a decay phenomena observed in different countries in Europe and worldwide. The major causes of such deteriorations have been traced mainly to water stress and climate change, competition for resources, fungi, pests and presence of nematodes, especially the species Bursaphelenchus xylophilus (Steiner et Buhrer) Nickle. This nematode, native to North America, since the 20th century as a result of the commercial trade, has been reported in Asia (China, Korea, Japan, Hong Kong and Taiwan) and in 1999 in Europe (Portugal). The nematode causes a pine disese also called the ¿Pine Wilt Disease¿. It is transmitted by an insect, the pine sawyer beetle Monochamus galloprovincialis (Olivier), during two trophic phases: a mycophagous phase on blue-stain fungi, and a phytophagous one on healthy plant's tissues. In the former the larvae are introduced into the dead wood during the egg laying period. The nematodes, after leaving the vector, burrow into the wood and eat fungal hyphae, reach the adult stage and lay eggs. After a rapid initial growth of the population the host plant perishes, due to the presence of third instar larvae, commonly known as "dispersion larvae¿ that survive for a long time, even in unfavourable conditions. These larvae, clustered around the beetle's pupal chamber at the time of its emergence reach a form, called "dauer or durable", suitable for the transport and penetration inside the insect. Then the nematodes enter the wounds caused by the vectors during their trophic activity on the young shoots of Pinus plants, and the phytophagous phase begins. In the wood the nematodes reach the adult stage, feeding on the resin canal system, and causing an extensive necrosis that leads to cell death and to the appearance of the first symptoms in a few days. The risks of introduction and dispersal are numerous, among them the international trade, the little attention given to phytosanitary treatments, the climatic conditions favourable to the vector, with consequent phytosanitary and economic risks. It is therefore necessary to implement well-targeted monitoring and control strategies against both the nematode and its vector. The data in the literature indicate that the quarantine nematode B. xylophilus is not present in Italy, however since it is listed in the EPPO A1 list, legislative measures aimed at controlling and monitoring this species (treatment and inspection of timber entering the EU, monitoring in the pine forests, implementation of biological control strategies and selection of resistant Pinus species) have been adopted with the aim to prevent the spread of this nematode and the damage to the European forestry.
Dagli anni '80 del secolo scorso il pino, data la sua importanza per il patrimonio forestale, è stato oggetto di numerose ricerche, volte ad indagare quali fossero le cause dei numerosi fenomeni di deperimento osservati in diversi Paesi a livello europeo e mondiale. Le maggiori cause di tali deperimenti sono state ricondotte principalmente allo stress idrico e ai cambiamenti climatici, alla competizione per le risorse, ai patogeni fungini, all'entomofauna e alla presenza di nematodi; in particolar modo la specie Bursaphelenchus xylophilus (Steiner et Buhrer) Nickle. Questo nematode, originario del Nord America, a partire dal XX secolo a seguito degli scambi commerciali sempre più frequenti, è stato segnalato in Asia (Cina, Corea, Giappone, Hong Kong e Taiwan) e nel 1999 in Europa (Portogallo). Il nematode è l'agente del deperimento del pino, comunemente conosciuto anche come ¿Pine Wilt Disease¿. La trasmissione avviene tramite un insetto vettore, il coleottero cerambicide Monochamus galloprovincialis (Olivier), durante due cicli trofici: uno micofago a carico di funghi dell'azzurramento nelle piante ospiti deperienti e uno fitofago sui tessuti di piante sane. Nel primo ciclo le larve di quarto stadio del nematode vengono introdotte nel legno morto durante l'ovideposizione dell'insetto. Successivamente i nematodi abbandonando l'insetto, penetrano nel legno per nutrirsi di ife fungine, raggiungono lo stadio adulto e ovidepongono. Dopo una rapida crescita della popolazione si può osservare un declino della pianta ospite, al cui interno risultano presenti larve di terzo stadio dette ¿di dispersione¿ in grado di sopravvivere per lungo tempo, anche in condizioni sfavorevoli. Queste larve, ammassate intorno alla camera pupale del cerambicide, al momento del suo sfarfallamento assumono una forma, detta ¿dauer o durevole¿, adatta al trasporto e alla penetrazione all'interno dell'insetto. I nematodi entrano poi nelle ferite causate dai vettori durante la loro attività trofica a carico di giovani getti di piante del genere Pinus. Da questo momento comincia il ciclo fitofago. Entrato nel legno, il nematode raggiunge lo stadio adulto andando a nutrirsi dei canali resiniferi, causando estese necrosi che determinano la morte delle cellule e la comparsa in pochi giorni dei primi sintomi, fino a portare entro poche settimane alla morte della pianta ospite. Le principali vie di introduzione e diffusione sono molteplici, dal commercio internazionale in continua crescita, alla poca attenzione data ai trattamenti fitosanitari, dalle condizioni climatiche favorevoli fino all'elevata presenza dell'insetto vettore, con possibili rischi fitosanitari ed economici di grande rilievo. Risulta quindi necessario attuare monitoraggi ben mirati e mettere in atto delle strategie di controllo rivolte verso il nematode ed il suo vettore. I dati sperimentali indicano finora come la specie da quarantena B. xylophilus non sia ancora segnalata in Italia, tuttavia essendo presente nella lista A1 dell'EPPO, diversi provvedimenti legislativi volti al controllo e al monitoraggio del nematode (trattamento e ispezione del legname in ingresso nell'UE, monitoraggio delle pinete, attuazione di strategie di lotta biologica e scelta di specie di Pinus resistenti) sono stati emanati con la finalità di prevenire la diffusione di tale nematode e i conseguenti danni a carico del patrimonio boschivo europeo.
Il deperimento del pino
CONTI, RICCARDO
2015/2016
Abstract
Dagli anni '80 del secolo scorso il pino, data la sua importanza per il patrimonio forestale, è stato oggetto di numerose ricerche, volte ad indagare quali fossero le cause dei numerosi fenomeni di deperimento osservati in diversi Paesi a livello europeo e mondiale. Le maggiori cause di tali deperimenti sono state ricondotte principalmente allo stress idrico e ai cambiamenti climatici, alla competizione per le risorse, ai patogeni fungini, all'entomofauna e alla presenza di nematodi; in particolar modo la specie Bursaphelenchus xylophilus (Steiner et Buhrer) Nickle. Questo nematode, originario del Nord America, a partire dal XX secolo a seguito degli scambi commerciali sempre più frequenti, è stato segnalato in Asia (Cina, Corea, Giappone, Hong Kong e Taiwan) e nel 1999 in Europa (Portogallo). Il nematode è l'agente del deperimento del pino, comunemente conosciuto anche come ¿Pine Wilt Disease¿. La trasmissione avviene tramite un insetto vettore, il coleottero cerambicide Monochamus galloprovincialis (Olivier), durante due cicli trofici: uno micofago a carico di funghi dell'azzurramento nelle piante ospiti deperienti e uno fitofago sui tessuti di piante sane. Nel primo ciclo le larve di quarto stadio del nematode vengono introdotte nel legno morto durante l'ovideposizione dell'insetto. Successivamente i nematodi abbandonando l'insetto, penetrano nel legno per nutrirsi di ife fungine, raggiungono lo stadio adulto e ovidepongono. Dopo una rapida crescita della popolazione si può osservare un declino della pianta ospite, al cui interno risultano presenti larve di terzo stadio dette ¿di dispersione¿ in grado di sopravvivere per lungo tempo, anche in condizioni sfavorevoli. Queste larve, ammassate intorno alla camera pupale del cerambicide, al momento del suo sfarfallamento assumono una forma, detta ¿dauer o durevole¿, adatta al trasporto e alla penetrazione all'interno dell'insetto. I nematodi entrano poi nelle ferite causate dai vettori durante la loro attività trofica a carico di giovani getti di piante del genere Pinus. Da questo momento comincia il ciclo fitofago. Entrato nel legno, il nematode raggiunge lo stadio adulto andando a nutrirsi dei canali resiniferi, causando estese necrosi che determinano la morte delle cellule e la comparsa in pochi giorni dei primi sintomi, fino a portare entro poche settimane alla morte della pianta ospite. Le principali vie di introduzione e diffusione sono molteplici, dal commercio internazionale in continua crescita, alla poca attenzione data ai trattamenti fitosanitari, dalle condizioni climatiche favorevoli fino all'elevata presenza dell'insetto vettore, con possibili rischi fitosanitari ed economici di grande rilievo. Risulta quindi necessario attuare monitoraggi ben mirati e mettere in atto delle strategie di controllo rivolte verso il nematode ed il suo vettore. I dati sperimentali indicano finora come la specie da quarantena B. xylophilus non sia ancora segnalata in Italia, tuttavia essendo presente nella lista A1 dell'EPPO, diversi provvedimenti legislativi volti al controllo e al monitoraggio del nematode (trattamento e ispezione del legname in ingresso nell'UE, monitoraggio delle pinete, attuazione di strategie di lotta biologica e scelta di specie di Pinus resistenti) sono stati emanati con la finalità di prevenire la diffusione di tale nematode e i conseguenti danni a carico del patrimonio boschivo europeo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/22407