Stevia rebaudiana Bertoni is a breanched bushy shrub of the Asteraceae family, native to the Amambay region of Paraguay. For centuries, the Guaranai tibes of Paraguay used Stevia speacies, which they called ka'a he'è (¿sweet herb¿), as a sweetener in yerba mate (¿drink¿) and medicinal teas for treating heartburn and other aliments. The natural sweeteners of Stevia leaves, called steviol glicosides, are diterpenes isolated and identified as stevioside, rebaudioside A,C and dulcoside. Initially, the consumption of the steviol glycosides, in particular steviol, were studied because it was thought that the aglycone, common to all steviol glycosides, was carcinogenic. Based on laboratory tests, however, the FDA in 2007 declared that the components of Stevia is completely safe to use as a sweetener, establishing an ADI of 4mg/kg body weight daily. Stevia glycosides possess valuable biological properties. Regular consumption of these compounds decreases the content of sugar, radionuclides, and cholesterol in the blood, improves cell regeneration and blood coagulation, suppresses neoplastic growth and strengthens blood vessels. They also exhibit choleretic, anti-inflammatory and diuretic properties; they prevent ulceration in the gastrointestinal tract including antihypertensive, antihyperglycemic, and renal function. They present potential applications as antidiarrheal therapeutics. The compounds of S. rebaudiana and stevioside were also used in the treatment and prevention of cancer, diabetes, obesity and hypertension. Given the technological importance and power of this plant and its derivatives have become, especially in recent years, the purpose of this thesis is to gather the most relevant information present in the literature on these topics in order to provide a comprehensive framework starting comes from growing up to the extraction of active ingredients and their use.
La Stevia rebaudiana (Bertoni) è un arbusto ramificato cespuglioso, appartenente alla famiglia delle Asteraceae che cresce spontaneamente negli altopiani dell'Amambay nel Paraguay. Conosciuta fin dai tempi antichi fu utilizzata per centinaia di anni dalle popolazioni indigene che consumavano le foglie come dolcificante nel tè, per trattare bruciori di stomaco ed altri disturbi. Nelle foglie della Stevia si trovano infatti dei glicosidi steviolici che le conferiscono la tipica dolcezza quali stevioside, rebaudioside A, rebaudioside C dulcoside. Inizialmente i glicosidi steviolici ed in particolare lo stevioside furono studiati poiché si pensava che l'aglicone fosse cancerogeno. Sulla base dei test di laboratorio la FAO nel 2007 dichiarò però che i componenti della Stevia sono totalmente sicuri nel loro utilizzo come dolcificante, stabilendo una DGA di 4mg/kg peso corporeo die. Alcuni studi dimostrano inoltre che il consumo regolare dello stevioside e dei glicosidi steviolici può migliorare la rigenerazione cellulare, favorire la coagulazione del sangue, prevenire l'ulcera nel tratto gastrointestinale e diminuire il tenore di zuccheri e del colesterolo nel sangue in relazione alle attività anti-infiammatorie, diuretiche, anti-ipertensive, anti-glicemiche, anti-virale ed anti-diarroiche di questi composti. I componenti della S. rebaudiana e lo stevioside sono stati altresì utilizzati nel trattamento e prevenzione del cancro, del diabete, dell'obesità e dell'ipertensione. Stante l'importanza tecnologica ed alimentare che questa pianta ed i suoi derivati hanno assunto, soprattutto in questi ultimi anni, lo scopo di questa relazione è quella di raccogliere le principali informazioni presenti in bibliografia su questi argomenti al fine di fornire un quadro completo che partendo dalla coltivazione giunga sino all'estrazione dei principi attivi ed al loro utilizzo.
I glicosidi della Stevia Rebaudiana (Bertoni)
DALLO, VERONICA
2011/2012
Abstract
La Stevia rebaudiana (Bertoni) è un arbusto ramificato cespuglioso, appartenente alla famiglia delle Asteraceae che cresce spontaneamente negli altopiani dell'Amambay nel Paraguay. Conosciuta fin dai tempi antichi fu utilizzata per centinaia di anni dalle popolazioni indigene che consumavano le foglie come dolcificante nel tè, per trattare bruciori di stomaco ed altri disturbi. Nelle foglie della Stevia si trovano infatti dei glicosidi steviolici che le conferiscono la tipica dolcezza quali stevioside, rebaudioside A, rebaudioside C dulcoside. Inizialmente i glicosidi steviolici ed in particolare lo stevioside furono studiati poiché si pensava che l'aglicone fosse cancerogeno. Sulla base dei test di laboratorio la FAO nel 2007 dichiarò però che i componenti della Stevia sono totalmente sicuri nel loro utilizzo come dolcificante, stabilendo una DGA di 4mg/kg peso corporeo die. Alcuni studi dimostrano inoltre che il consumo regolare dello stevioside e dei glicosidi steviolici può migliorare la rigenerazione cellulare, favorire la coagulazione del sangue, prevenire l'ulcera nel tratto gastrointestinale e diminuire il tenore di zuccheri e del colesterolo nel sangue in relazione alle attività anti-infiammatorie, diuretiche, anti-ipertensive, anti-glicemiche, anti-virale ed anti-diarroiche di questi composti. I componenti della S. rebaudiana e lo stevioside sono stati altresì utilizzati nel trattamento e prevenzione del cancro, del diabete, dell'obesità e dell'ipertensione. Stante l'importanza tecnologica ed alimentare che questa pianta ed i suoi derivati hanno assunto, soprattutto in questi ultimi anni, lo scopo di questa relazione è quella di raccogliere le principali informazioni presenti in bibliografia su questi argomenti al fine di fornire un quadro completo che partendo dalla coltivazione giunga sino all'estrazione dei principi attivi ed al loro utilizzo.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
330784_bellacopiadellatesidastampare.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
7.56 MB
Formato
Adobe PDF
|
7.56 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/22315