Questa tesi si è proposta l'obiettivo di analizzare l'istituto della separazione dei coniugi, così come si presentava nella prima metà del XIX secolo, con uno sguardo dapprima più generale ed, infine, con un'attenzione particolare al caso specifico della Diocesi di Ivrea. A tale fine, non si è voluto rinunciare, in quanto ritenuto indispensabile, ad un percorso storico-concettuale, che contribuisse a comprendere il più possibile la natura della separazione dei coniugi, il perché di certe sue caratteristiche costitutive e processuali, anche in procinto di un esame diretto delle fonti, supportate dagli studi svolti sinora in tema di divortium, ma anche nuovo materiale da cui trarre notizie e peculiarità. Il lavoro è iniziato con un quadro storico-politico degli Stati Sabaudi nel decennio 1831-1841, al fine di individuare il contesto entro cui il tema della separazione si sarebbe approfondito. L'importanza di tale contestualizzazione risiede nella particolare propensione riscontrata nei sovrani sabaudi, soprattutto in Carlo Alberto, ad una politica conforme e vicina ai principi cristiani, in primis nella materia matrimoniale. Questo dato non è trascurabile, in quanto, in seguito alla diffusione delle idee nate dalla rivoluzione francese e, successivamente, alle conquiste napoleoniche ed agli strascichi di queste, soprattutto nella disciplina civile, la fiducia nei principi cristiani ed il riconoscimento della giurisdizione ecclesiastica non incontrano un clima favorevole. I territori governati dai sovrani sabaudi costituiscono un'eccezione, di non trascurabile importanza ai fini di questo lavoro: il riconoscimento formale, nel codice albertino del 1837, della competenza legislativa e giurisdizionale della Chiesa in tema matrimoniale, spiega la ricerca dei documenti relativi alle pronunce di separazione presso l'archivio storico della Diocesi piuttosto che nelle raccolte dei tribunali civili. Quindi si è proceduto ad una ricerca relativa alla Diocesi eporediese, ripercorrendo brevemente la storia e l'organizzazione amministrativa, nonché ricordando i vescovi che si sono succeduti nella decade 1831-1841. Il percorso storico, politico ed istituzionale non poteva, però, essere sufficiente per delineare la separazione dei coniugi in ogni suoi aspetto, poiché tale istituto rappresenta una fase di crisi all'interno di una situazione intima e personale, qual è quella instaurata con il matrimonio. Sembrava, pertanto, inopportuno trattare della separazione senza approfondire il tema del matrimonio, così si è considerato tale istituto sotto due diversi punti di vista: quello ex diritto canonico e quello previsto dalla disciplina civile. Ovviamente, le discipline di riferimento sono state quelle in vigore nell'Ottocento, ma si è messa in luce, in relazione ad entrambi gli ambiti (canonico e civile), l'evoluzione dottrinale e legislativa sottostante, per riuscire ad attribuire un significato anche storico alle norme ed alla letteratura relativa al matrimonio. Infine, si è proceduto all'analisi dei casi, rilevati dalla ricerca presso l'Archivio Storico della Diocesi d'Ivrea, operando un confronto tra teoria, dottrina e realtà: dall'analisi delle pronunce della Curia eporediese si sono potuti confermare i caratteri riconosciuti generalmente alla separazione dei coniugi nel periodo di riferimento, ma si è anche potuta ampliare la portata di tale istituto, attribuendo ad esso, innanzitutto, una peculiare concretezza.

LA SEPARAZIONE PERSONALE DEI CONIUGI NEGLI STATI SABAUDI DEL XIX SECOLO. IL CASO DI IVREA NEL DECENNIO 1831-1841.

BEDIN, ELEONORA
2011/2012

Abstract

Questa tesi si è proposta l'obiettivo di analizzare l'istituto della separazione dei coniugi, così come si presentava nella prima metà del XIX secolo, con uno sguardo dapprima più generale ed, infine, con un'attenzione particolare al caso specifico della Diocesi di Ivrea. A tale fine, non si è voluto rinunciare, in quanto ritenuto indispensabile, ad un percorso storico-concettuale, che contribuisse a comprendere il più possibile la natura della separazione dei coniugi, il perché di certe sue caratteristiche costitutive e processuali, anche in procinto di un esame diretto delle fonti, supportate dagli studi svolti sinora in tema di divortium, ma anche nuovo materiale da cui trarre notizie e peculiarità. Il lavoro è iniziato con un quadro storico-politico degli Stati Sabaudi nel decennio 1831-1841, al fine di individuare il contesto entro cui il tema della separazione si sarebbe approfondito. L'importanza di tale contestualizzazione risiede nella particolare propensione riscontrata nei sovrani sabaudi, soprattutto in Carlo Alberto, ad una politica conforme e vicina ai principi cristiani, in primis nella materia matrimoniale. Questo dato non è trascurabile, in quanto, in seguito alla diffusione delle idee nate dalla rivoluzione francese e, successivamente, alle conquiste napoleoniche ed agli strascichi di queste, soprattutto nella disciplina civile, la fiducia nei principi cristiani ed il riconoscimento della giurisdizione ecclesiastica non incontrano un clima favorevole. I territori governati dai sovrani sabaudi costituiscono un'eccezione, di non trascurabile importanza ai fini di questo lavoro: il riconoscimento formale, nel codice albertino del 1837, della competenza legislativa e giurisdizionale della Chiesa in tema matrimoniale, spiega la ricerca dei documenti relativi alle pronunce di separazione presso l'archivio storico della Diocesi piuttosto che nelle raccolte dei tribunali civili. Quindi si è proceduto ad una ricerca relativa alla Diocesi eporediese, ripercorrendo brevemente la storia e l'organizzazione amministrativa, nonché ricordando i vescovi che si sono succeduti nella decade 1831-1841. Il percorso storico, politico ed istituzionale non poteva, però, essere sufficiente per delineare la separazione dei coniugi in ogni suoi aspetto, poiché tale istituto rappresenta una fase di crisi all'interno di una situazione intima e personale, qual è quella instaurata con il matrimonio. Sembrava, pertanto, inopportuno trattare della separazione senza approfondire il tema del matrimonio, così si è considerato tale istituto sotto due diversi punti di vista: quello ex diritto canonico e quello previsto dalla disciplina civile. Ovviamente, le discipline di riferimento sono state quelle in vigore nell'Ottocento, ma si è messa in luce, in relazione ad entrambi gli ambiti (canonico e civile), l'evoluzione dottrinale e legislativa sottostante, per riuscire ad attribuire un significato anche storico alle norme ed alla letteratura relativa al matrimonio. Infine, si è proceduto all'analisi dei casi, rilevati dalla ricerca presso l'Archivio Storico della Diocesi d'Ivrea, operando un confronto tra teoria, dottrina e realtà: dall'analisi delle pronunce della Curia eporediese si sono potuti confermare i caratteri riconosciuti generalmente alla separazione dei coniugi nel periodo di riferimento, ma si è anche potuta ampliare la portata di tale istituto, attribuendo ad esso, innanzitutto, una peculiare concretezza.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/22309