La narrazione come strumento di trattamento nei Disturbi Morfosintattici espressivi in età evolutiva: Case Report di un progetto in piccolo gruppo con libri adattati in CAA

Background: In Italy, the PLD affects about 8% of preschool children, among these some present a Expressive Morphosyntactic Disorder, with a slow increase of the MLU, production of only uni-prepositional telegraphic utterances, absence of verbs and omission of free morphology; associated with a difficulty to acquire in the long-term the system of rules of grammatical structuring and to automate complex rules. In the preschool age, an inadequate or a lack of development of these skills has negative repercussions on a future academic path. The literature calls for early action through a specific treatment aimed at the acquisition, control and generalization of morphosyntactic aspects. Nevertheless, the rehabilitation procedures currently in use are often rigid and schematic individual practices. However, as scientific studies show, it is possible to obtain positive linguistic results and to increase children's motivation through narrative interventions, in which symbol books are proposed to facilitate the acquisition of morphosyntactic aspects, giving greater relevance to morphology and providing children with visual support during reading. Aim: The study aims to evaluate the effectiveness of narration as a treatment tool in Expressive Morphosyntactic Disorders in a group of 5-6 years old children, by proposing adapted books in AAC. Materials and Methods: 4 subjects diagnosed with Expressive Morphosyntactic Disorder were identified as participants following an assessment performed with the LEPI Test. 3 picture-books were identified after setting common treatment goals. These books were modified taking into account the deficits of the participants and the goals to be achieved; the stories were translated into ad hoc symbols, previously created, using the software Symwriter. 10 group-sessions were scheduled (however, due to the Covid-19 pandemic, half of the treatment was carried out in telerehabilitation), in which the books adapted in AAC were narrated and aiming at the generalization of morphosyntactic aspects games and activities were proposed to keep the memory of the structures of the stories active. Results: At the end of the project, only three participants fully achieved the set treatment goals. However, all participants showed progress at the morphosyntactic level. Significant improvements were noted regarding free morphology, thanks to the correct use of articles and clitics; at the syntactic level, more complex utterances were revealed, thanks to the use of some subordinates and coordinates sentences. In addition, 5 months after the conclusion of the treatment, a follow up was executed that showed the generalization and maintenance of the morphosyntactic aspects that emerged in the re-evaluation. Conclusions: The results confirm the validity of a small group path, demonstrating the effectiveness of storytelling as a treatment tool in Expressive Morphosyntactic Disorders in developmental age, by proposing adapted books in AAC. We promote, therefore, the narration of books in symbols for rehabilitation purposes, because it increases the involvement and motivation of young patients, giving an added value to the work done in the sessions.

Background: In Italia, i DPL colpiscono circa l’8% dei bambini in età prescolare, tra questi alcuni presentano un Disturbo morfosintattico espressivo, con un incremento lento della LME, produzione di soli enunciati uni-preposizionali marcatamente telegrafici, assenza di verbi e omissione della morfologia libera; associati a una difficoltà ad acquisire a lungo termine il sistema di regole della strutturazione grammaticale e ad automatizzare regole complesse. In epoca prescolare un mancato sviluppo o uno sviluppo non adeguato di tali abilità, ha ricadute negative sul percorso accademico futuro, nell’apprendimento e nella sfera emotiva e sociale. La letteratura esorta ad agire precocemente attraverso un trattamento specifico rivolto all’acquisizione, al controllo e alla generalizzazione degli aspetti morfosintattici. Tuttavia, le procedure riabilitative attualmente in uso risultano spesso pratiche individuali rigide e schematiche. Ma, come emerge da studi scientifici, è possibile ottenere risultati linguistici positivi ed aumentare la motivazione dei bambini attraverso interventi narrativi, in cui proporre libri in simboli per facilitare l’acquisizione degli aspetti morfosintattici, dando maggior salienza alla morfologia e fornendo ai bambini un supporto visivo durante la lettura. Obiettivo: Lo studio si propone di valutare l’efficacia della narrazione come strumento di trattamento nei Disturbi Morfosintattici espressivi in bambini di 5-6 anni, in un contesto di gruppo, proponendo libri adattati in CAA. Materiali e metodi: A seguito di una valutazione effettuata con il Test LEPI, sono stati individuati come partecipanti 4 soggetti con diagnosi di Disturbo Morfosintattico espressivo. Posti gli obiettivi comuni di trattamento ed individuati 3 libri illustrati per l’infanzia, questi sono stati modificati tenendo conto dei deficit dei partecipanti e degli obiettivi da raggiungere; le storie sono state poi tradotte in simboli attraverso il software Symwriter, dopo aver creato simboli ad hoc. Sono state programmate 10 sedute di gruppo (tuttavia a causa della pandemia da Covid-19 metà trattamento è stato svolto in teleriabilitazione), nelle quali sono stati narrati i libri adattati in CAA e proposti giochi e attività che mantenessero attivo il ricordo delle strutture dei racconti, mirando alla generalizzazione degli aspetti morfosintattici. Risultati: A fine progetto solo tre partecipanti hanno pienamente raggiunto gli obiettivi di trattamento prefissati. Tuttavia, tutti i partecipanti hanno manifestato progressi a livello morfosintattico. Si sono riscontrati notevoli miglioramenti in merito alla morfologia libera, grazie all’uso corretto di articoli e clitici, a livello sintattico si sono evidenziati enunciati più complessi, grazie all’uso di alcune subordinate e coordinate. Inoltre 5 mesi dopo la conclusione del trattamento è stato effettuato un follow up che ha evidenziato la generalizzazione e il mantenimento degli aspetti morfosintattici emersi nella rivalutazione. Conclusioni: I risultati confermano la validità di un percorso in piccolo gruppo, dimostrando l’efficacia della narrazione come strumento di trattamento nei Disturbi Morfosintattici espressivi in età evolutiva, proponendo libri adattati in CAA. Si promuove, dunque, la narrazione di libri in simboli a scopo riabilitativo, dal momento che aumenta il coinvolgimento e la motivazione dei piccoli pazienti, dando un valore aggiunto al lavoro svolto nelle sedute.