Sicurezza e diritti umani: obiettivi incompatibili?

This work start from the idea that security and human right aren't two necessarily incompatible concepts, on the contrary they are complementary and try to reason about this issue. Starting from the great thinkers Thomas Hobbes and John Locke, who thought that the modern state could be the only one that could guarantee security, but also rights, these issues have always been at the center of the theoretical and tactical debates. To prevail has often been the security, at the expense of citizens' freedom. One of the most recent examples thereof has been the choice of the United States, after the 9/11 terrorist attacks, to limitate many rights in order to facilitate the war on international terrorism. Starting from the PATRIOT Act many of the americans and mostly notamericans' rights, has been limited with the pretext of security. The United States went not only against their constitutional guarantees, but they also broke some international laws, for example the prohibition of torture. All the acts against human rights were justified by the fact that the United States were fighting a war against an unknown but cruel enemy. The final target was to create a safer world. The belief was that everyone would have waive to a slice of their freedom to have more security. In reality, as the history thaught, things didn't go this way. The limitation of human rights was a mistake not only from a moral point of view, but also from a tactical perspective, providing to the terrorists more anti-western propaganda tools than they could imagine. With this thesis we can think about these issues that, after the terrosists' attacks made in Paris by ISIS, are back current. We want try to provide some alternative hint of thinking, hoping that the past's errors wouldn't repeat anymore and that the whole world commits to find an alternative path, that not disclaim the great conquers obtained by humanity in the history.

Questo lavoro parte dall'idea che sicurezza e diritti umani non sono due concetti necessariamente incompatibili, ma anzi che essi si completano a vicenda, e vuole ragionare rispetto a questo tema. A partire da grandi pensatori come Thomas Hobbes e John Locke, che vedevano nello Stato moderno il solo modo per garantire agli uomini sicurezza, ma anche diritti, queste tematiche sono sempre state al centro dei dibattiti sia teorici che pratici. Spesso a prevalere è stata la sicurezza, a scapito delle libertà dei cittadini. Uno degli esempi più recenti di ciò è stata la scelta degli Stati Uniti d'America, dopo l'attacco terroristico dell'11 settembre, di limitare molti diritti al fine di facilitare la guerra al terrorismo internazionale. A partire dal PATRIOT Act in poi molti dei diritti degli americani e, soprattutto dei non americani residenti negli USA, sono stati limitati con il pretesto della sicurezza. Gli Stati Uniti non solo sono andati contro le garanzie della propria costituzione, ma hanno anche violato alcune leggi internazionali, quale ad esempio il divieto di tortura. Tutti gli atti contro i diritti umani erano giustificati dal fatto che si stava combattendo una guerra contro un nemico sconosciuto ma crudele. L'obiettivo finale era quello di rendere il mondo più sicuro. La convinzione era che chiunque avrebbe rinunciato ad una fetta della propria libertà pur di avere maggiore sicurezza. In realtà, come la storia ci ha insegnato, le cose non sono andate così. La limitazione dei diritti umani è stato un errore non solo dal punto di vista morale, ma anche da quello tattico, fornendo ai terroristi più strumenti di propaganda antioccidentale di quanti potessero immaginare. Con la presente tesi si vuole ragionare su questi temi che, dopo gli attacchi terroristici compiuti a Parigi dall'ISIS, sono tornati attuali. Si vorrebbe cercare inoltre di dare qualche spunto di riflessione alternativo, nella speranza che non si ripetano più gli errori del passato e che tutto il mondo si impegni per trovare una strada alternativa, che non disconosca le grandi conquiste ottenute dall'umanità nella storia