The development of a knowledge economy and society strictly depends from the interaction between the different ways of producing knowledge, the role of several institutions (those most closely related to the market and those related to education and culture) and the mechanisms of learning and cooperation already in use in the local systems. The regional level, rather than the national one, can be identified as the key economic scale in which the competitive organization among the actors of the system is defined. In the current economic framework, the regional innovation systems are particularly important for the achievement of the national policy goals in terms of innovation and because they can contribute to improving the economic competitiveness of regions, by increasing the productivity of enterprises. In recent decades the economy of Piedmont has been characterized by a profound restructuring process of the productive system, caused by competition from newly industrialized countries. Public policies have both been aimed at promoting the creation of new high-tech sectors, to replace part of the jobs lost in more traditional sectors and at enriching the traditional products, in which Piedmont is still highly specialized, placing innovation into production. The Piedmont Region has invested for many years in research and with the enactment in 2006 of Law No. 4, was among the first Italian regions to adopt a regional law on research and to establish a regional system of innovation. This work, once examined the general characteristics of innovation systems, analyzes the regional context of Piedmont, focusing on the most important regional policies concerning research & development and the ways they have been implemented, with the aim of outlining the strengths and weaknesses of the system and propose some possible food for thought. The most important implementation tools of the policies of innovation, the Poles of Innovation and the Technology Platforms have allowed the formation of networks between small businesses, large enterprises and research organizations. The infrastructure policies have led to the widespread diffusion of ICT in Piedmont. The work has shown that regional policies for R&D have allowed Piedmont to retain primacy, at Italian level, of the total and private investment in research and development compared to the regional GDP, to maintain high employment in hi-tech sectors, specially in the manufacturing hi-tech, as well as the high presence of small and medium-sized innovative companies. At European level, the region ranks among the "followers", the regions with good innovative potential. There are still some open issues, including insufficient public spending, poor patent system capacity and little coordination between the world of research and training, which did not allow the complete transformation of the regional economy in an economy of knowledge.
Lo sviluppo di un'economia e di una società della conoscenza dipende strettamente dall'interazione tra diversi modi di produrre conoscenza, dal ruolo di numerose sfere istituzionali (da quelle più strettamente connesse con il mercato a quelle connesse con l'istruzione e la cultura), dai meccanismi di apprendimento e di cooperazione già in uso nei sistemi locali. Il livello regionale, piuttosto che quello nazionale, può essere identificato come la scala economica chiave alla quale si determina l'organizzazione competitiva fra gli attori del sistema. Nell'attuale contesto economico, i sistemi di innovazione regionali sono particolarmente importanti sia per il raggiungimento degli obiettivi politici nazionali in termini di innovazione sia perché possono contribuire al miglioramento della competitività economica delle singole regioni, mediante l'incremento della produttività delle imprese. Negli ultimi decenni l'economia del Piemonte è stata caratterizzata da un profondo processo di ristrutturazione dell'apparato produttivo, causato dalla concorrenza proveniente dai nuovi paesi industrializzati. I tentativi di risposta della politica pubblica sono andati in due direzioni: da una parte, si è cercato di promuovere la nascita di nuovi settori high-tech, per supplire, almeno in parte, al calo occupazionale rilevato nei settori economici tradizionali; dall'altra, si è operato per arricchire il contenuto delle produzioni tradizionali, in cui il Piemonte è ancora fortemente specializzato, inserendo l'innovazione nella produzione. La Regione Piemonte investe da molti anni sulla ricerca e con l'emanazione, nel 2006, della legge regionale n.4, è stata tra le prime regioni italiane a dotarsi di una propria legge sulla ricerca e a istituire un Sistema regionale di innovazione. Il presente lavoro, esaminate le caratteristiche generali dei sistemi di innovazione, si è occupato di analizzare il contesto regionale piemontese e di tracciare il quadro delle più importanti politiche della regione Piemonte in materia di ricerca e sviluppo e degli strumenti attraverso i quali queste sono state implementate, con lo scopo di delineare gli elementi di forza e di debolezza del sistema e proporre alcuni possibili spunti di riflessione per il futuro. I più importanti strumenti d'implementazione delle politiche per l'innovazione, i Poli d'Innovazione e le Piattaforme Tecnologiche hanno permesso la formazione di reti tra aziende di piccole dimensioni, grandi imprese e enti di ricerca. Le politiche d'infrastrutturazione hanno consentito la diffusione capillare sul territorio piemontese delle tecnologie ICT. La ricerca ha evidenziato che le politiche regionali per la ricerca hanno permesso al Piemonte di conservare il primato, a livello italiano, dell'investimento totale e privato in ricerca e sviluppo rispetto al PIL regionale, di mantenere un'elevata occupazione nei settori hi-tech, in particolare nell'hi-tech manifatturiero, di sviluppare un'elevata la presenza delle piccole e medie imprese innovative. A livello europeo, la regione si colloca tra i followers, cioè tra le regioni dotate di buone potenzialità innovative. Permangono però degli elementi di criticità, tra i quali un'insufficiente spesa pubblica, alla scarsa capacità brevettuale del sistema e alla poca coordinazione tra il mondo della ricerca e quello della formazione, che non hanno permesso la completa trasformazione dell'economia regionale in una economia della conoscenza.
Le politiche per la ricerca e l'innovazione in Piemonte
ZUCCON, MARCO
2014/2015
Abstract
Lo sviluppo di un'economia e di una società della conoscenza dipende strettamente dall'interazione tra diversi modi di produrre conoscenza, dal ruolo di numerose sfere istituzionali (da quelle più strettamente connesse con il mercato a quelle connesse con l'istruzione e la cultura), dai meccanismi di apprendimento e di cooperazione già in uso nei sistemi locali. Il livello regionale, piuttosto che quello nazionale, può essere identificato come la scala economica chiave alla quale si determina l'organizzazione competitiva fra gli attori del sistema. Nell'attuale contesto economico, i sistemi di innovazione regionali sono particolarmente importanti sia per il raggiungimento degli obiettivi politici nazionali in termini di innovazione sia perché possono contribuire al miglioramento della competitività economica delle singole regioni, mediante l'incremento della produttività delle imprese. Negli ultimi decenni l'economia del Piemonte è stata caratterizzata da un profondo processo di ristrutturazione dell'apparato produttivo, causato dalla concorrenza proveniente dai nuovi paesi industrializzati. I tentativi di risposta della politica pubblica sono andati in due direzioni: da una parte, si è cercato di promuovere la nascita di nuovi settori high-tech, per supplire, almeno in parte, al calo occupazionale rilevato nei settori economici tradizionali; dall'altra, si è operato per arricchire il contenuto delle produzioni tradizionali, in cui il Piemonte è ancora fortemente specializzato, inserendo l'innovazione nella produzione. La Regione Piemonte investe da molti anni sulla ricerca e con l'emanazione, nel 2006, della legge regionale n.4, è stata tra le prime regioni italiane a dotarsi di una propria legge sulla ricerca e a istituire un Sistema regionale di innovazione. Il presente lavoro, esaminate le caratteristiche generali dei sistemi di innovazione, si è occupato di analizzare il contesto regionale piemontese e di tracciare il quadro delle più importanti politiche della regione Piemonte in materia di ricerca e sviluppo e degli strumenti attraverso i quali queste sono state implementate, con lo scopo di delineare gli elementi di forza e di debolezza del sistema e proporre alcuni possibili spunti di riflessione per il futuro. I più importanti strumenti d'implementazione delle politiche per l'innovazione, i Poli d'Innovazione e le Piattaforme Tecnologiche hanno permesso la formazione di reti tra aziende di piccole dimensioni, grandi imprese e enti di ricerca. Le politiche d'infrastrutturazione hanno consentito la diffusione capillare sul territorio piemontese delle tecnologie ICT. La ricerca ha evidenziato che le politiche regionali per la ricerca hanno permesso al Piemonte di conservare il primato, a livello italiano, dell'investimento totale e privato in ricerca e sviluppo rispetto al PIL regionale, di mantenere un'elevata occupazione nei settori hi-tech, in particolare nell'hi-tech manifatturiero, di sviluppare un'elevata la presenza delle piccole e medie imprese innovative. A livello europeo, la regione si colloca tra i followers, cioè tra le regioni dotate di buone potenzialità innovative. Permangono però degli elementi di criticità, tra i quali un'insufficiente spesa pubblica, alla scarsa capacità brevettuale del sistema e alla poca coordinazione tra il mondo della ricerca e quello della formazione, che non hanno permesso la completa trasformazione dell'economia regionale in una economia della conoscenza.File | Dimensione | Formato | |
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