Il presente elaborato analizza due esperienze significative dell'etnopsichiatria europea: quella del Centro Georges Devereux di Parigi e del Centro Frantz Fanon di Torino, i quali si occupano prevalentemente di clinica della migrazione. A partire dai lavori di Tobie Nathan, fondatore del centro Devereux e di Roberto Beneduce, fondatore del centro Fanon, il lavoro si concentra su alcuni aspetti teorici e metodologici che caratterizzano l'impostazione e l'attività di entrambi i centri. Per quanto riguarda l'esperienza francese sono stati descritti gli elementi di un setting terapeutico fortemente caratterizzato, e distante, sia per premesse teoriche che per pratica clinica, dalla psicoanalisi ma anche dagli altri approcci psicoterapeutici occidentali; a titolo esemplificativo basti citare la coralità del percorso terapeutico. Rispetto all'esperienza di Torino in primo luogo sono stati esposti i principi cardine che guidano l'attività del centro Fanon esemplificati dall'analisi critica che Beneduce porta avanti rispetto al concetto di culture-bound syndromes. Di entrambe le esperienze è stato quindi riportato un caso clinico particolarmente significativo dell'attività del centro Devereux da una parte e del centro Fanon dall'altra. Infine l'elaborato si sofferma su alcune figure di ¿bambini straordinari¿ presenti in determinati contesti africani, ovvero il nit ku bon e l'abiku, attraverso le analisi di Tobie Nathan e Roberto Beneduce.
L'etnopsichiatria clinica della migrazione: due esperienze europee a confronto
VANNICELLI, IVAN
2015/2016
Abstract
Il presente elaborato analizza due esperienze significative dell'etnopsichiatria europea: quella del Centro Georges Devereux di Parigi e del Centro Frantz Fanon di Torino, i quali si occupano prevalentemente di clinica della migrazione. A partire dai lavori di Tobie Nathan, fondatore del centro Devereux e di Roberto Beneduce, fondatore del centro Fanon, il lavoro si concentra su alcuni aspetti teorici e metodologici che caratterizzano l'impostazione e l'attività di entrambi i centri. Per quanto riguarda l'esperienza francese sono stati descritti gli elementi di un setting terapeutico fortemente caratterizzato, e distante, sia per premesse teoriche che per pratica clinica, dalla psicoanalisi ma anche dagli altri approcci psicoterapeutici occidentali; a titolo esemplificativo basti citare la coralità del percorso terapeutico. Rispetto all'esperienza di Torino in primo luogo sono stati esposti i principi cardine che guidano l'attività del centro Fanon esemplificati dall'analisi critica che Beneduce porta avanti rispetto al concetto di culture-bound syndromes. Di entrambe le esperienze è stato quindi riportato un caso clinico particolarmente significativo dell'attività del centro Devereux da una parte e del centro Fanon dall'altra. Infine l'elaborato si sofferma su alcune figure di ¿bambini straordinari¿ presenti in determinati contesti africani, ovvero il nit ku bon e l'abiku, attraverso le analisi di Tobie Nathan e Roberto Beneduce.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/22080