Alle sette di sera, in un giorno di metà ottobre ricevetti una telefonata da Clara. Subito dopo aver alzato la cornetta mi resi conto che quella sarebbe stata una telefonata che difficilmente avrei dimenticato. ¿Sono andata al supermercato ed ho comprato dei loti¿, ¿e allora?¿ -risposi io- ¿li ho buttati subito¿- mi disse. Di primo acchito non riuscii a capire cosa mai volesse dire quella frase, ma tutto mi fu più chiaro quando esclamò: ¿vengono da Sessa Aurunca¿. A quel tempo stavo già lavorando a questa tesi, le avevo parlato della centrale, delle persone che si lamentano, di chi dice di essersi ammalato. Le avevo fatto vedere foto, condiviso documenti ed opinioni. Il risultato è stato illuminante. Mi accorsi che quell'evento rappresentava la sintesi più estrema e significativa del motivo che mi ha spinto a realizzare questo lavoro. Le persone vivono oggi in una società del rischio, per dirla con Ulrich Beck, in cui dubbi, incertezze, ansie e paure dominano le nostre vite. La ragione sarebbe da ritrovarsi nella sempre crescente presenza di fattori di rischio. Nel caso, invece, della centrale elettronucleare del Garigliano, di cui si parla in questo elaborato, gli hazard sembrerebbero essere stati scongiurati dalla chiusura dell'impianto avvenuta nel 1980, molto prima del referendum del 1987 in cui gli italiani espressero la volontà di abbandonare l'atomo. Eppure, nella città di Sessa Aurunca, un comune di ventiduemila abitanti, e nelle zone limitrofe, sembra persistere ancora una certa percezione del rischio ambientale. La tesi cercherà di illustrare le motivazioni di questa percezione evidenziando i comportamenti di alcuni studenti del quarto e quinto anno scelti in tre delle scuole superiori del luogo. Dai risultati della ricerca si proverà a capire le sensazioni e le reazioni che questi hanno di fronte a tutti quei fattori di rischio come la succitata centrale, le discariche ed altri fattori di inquinamento. L'elaborato è strutturato in cinque capitoli. Nel primo s' illustra la formazione della coscienza ambientale sviluppatasi a partire dagli anni '70 del secolo scorso come reazione alla perseveranza dei comportamenti negativi dell'uomo nei confronti ambiente. Il secondo capitolo descrive quella che viene chiamata ¿risk society¿ descrivendone la morfologia e analizzando l'aspetto della percezione e della comunicazione del rischio. Il terzo capitolo introduce all'argomento chiave dell' elaborato: la centrale elettronucleare del Garigliano; nel quarto poi vengono illustrati gli altri argomenti focali del lavoro: le discariche (mai bonificate) di Sessa Aurunca e le altre questioni che concludono il quadro sulla condizione di inquinamento della zona del sessano. Infine, il quinto capitolo riporta i risultati del questionario sulla percezione del rischio ambientale sottoposto all'attenzione degli studenti dell' Istituto Tecnico Commerciale ¿G. Florimonte¿, del Liceo Classico ¿A. Nifo¿ e del Liceo Scientifico ¿E. Majorana¿ di Sessa Aurunca.

¿Terra dei fuochi¿: Studio sulla percezione del rischio ambientale tra gli studenti di tre scuole di Sessa Aurunca

CARNEVALE, LUIGI
2011/2012

Abstract

Alle sette di sera, in un giorno di metà ottobre ricevetti una telefonata da Clara. Subito dopo aver alzato la cornetta mi resi conto che quella sarebbe stata una telefonata che difficilmente avrei dimenticato. ¿Sono andata al supermercato ed ho comprato dei loti¿, ¿e allora?¿ -risposi io- ¿li ho buttati subito¿- mi disse. Di primo acchito non riuscii a capire cosa mai volesse dire quella frase, ma tutto mi fu più chiaro quando esclamò: ¿vengono da Sessa Aurunca¿. A quel tempo stavo già lavorando a questa tesi, le avevo parlato della centrale, delle persone che si lamentano, di chi dice di essersi ammalato. Le avevo fatto vedere foto, condiviso documenti ed opinioni. Il risultato è stato illuminante. Mi accorsi che quell'evento rappresentava la sintesi più estrema e significativa del motivo che mi ha spinto a realizzare questo lavoro. Le persone vivono oggi in una società del rischio, per dirla con Ulrich Beck, in cui dubbi, incertezze, ansie e paure dominano le nostre vite. La ragione sarebbe da ritrovarsi nella sempre crescente presenza di fattori di rischio. Nel caso, invece, della centrale elettronucleare del Garigliano, di cui si parla in questo elaborato, gli hazard sembrerebbero essere stati scongiurati dalla chiusura dell'impianto avvenuta nel 1980, molto prima del referendum del 1987 in cui gli italiani espressero la volontà di abbandonare l'atomo. Eppure, nella città di Sessa Aurunca, un comune di ventiduemila abitanti, e nelle zone limitrofe, sembra persistere ancora una certa percezione del rischio ambientale. La tesi cercherà di illustrare le motivazioni di questa percezione evidenziando i comportamenti di alcuni studenti del quarto e quinto anno scelti in tre delle scuole superiori del luogo. Dai risultati della ricerca si proverà a capire le sensazioni e le reazioni che questi hanno di fronte a tutti quei fattori di rischio come la succitata centrale, le discariche ed altri fattori di inquinamento. L'elaborato è strutturato in cinque capitoli. Nel primo s' illustra la formazione della coscienza ambientale sviluppatasi a partire dagli anni '70 del secolo scorso come reazione alla perseveranza dei comportamenti negativi dell'uomo nei confronti ambiente. Il secondo capitolo descrive quella che viene chiamata ¿risk society¿ descrivendone la morfologia e analizzando l'aspetto della percezione e della comunicazione del rischio. Il terzo capitolo introduce all'argomento chiave dell' elaborato: la centrale elettronucleare del Garigliano; nel quarto poi vengono illustrati gli altri argomenti focali del lavoro: le discariche (mai bonificate) di Sessa Aurunca e le altre questioni che concludono il quadro sulla condizione di inquinamento della zona del sessano. Infine, il quinto capitolo riporta i risultati del questionario sulla percezione del rischio ambientale sottoposto all'attenzione degli studenti dell' Istituto Tecnico Commerciale ¿G. Florimonte¿, del Liceo Classico ¿A. Nifo¿ e del Liceo Scientifico ¿E. Majorana¿ di Sessa Aurunca.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/21907