Il mio lavoro vuole riflettere sulle attuali politiche di microcredito, interrogandosi sui loro possibili limiti, anche attingendo ad alcuni casi studio condotti a riguardo. Nel primo capitolo descrivo la storia del microcredito, descrivo a chi viene erogato, analizzo le metodologie esistenti e infine racconto la storia della Grameen Bank. Il microcredito moderno è uno strumento di sviluppo economi e sociale, ideato da Muhammad Ynus negli anni '70, permette alle persone povere, definiti dalle banche non idonee a usufruire dei servizi di credito bancario, di poter accedere ai servizi finanziari. Chi non può offrire garanzie economiche solitamente non riceve credito (spesso con la conseguenza che si rivolga agli usurai) e quindi non può avviare attività che lo aiutino ad uscire dalla condizione di povertà in cui si trova. Il microcredito cerca di stravolgere questo meccanismo. Le garanzie a cui Yunus fa riferimento possono essere: la reputazione di una persona, l'autostima, il rispetto delle persone vicine, ecc. Sono beni non rivendibili sul mercato (e dunque poco appetibili per le comuni banche), eppure sono così rilevanti per la vita di queste persone da poter essere messi a garanzia di un prestito. Dando queste garanzie, il povero si sente incentivato a restituire il denaro ricevuto in prestito in quanto ne va del proprio onore. I destinatari del microcredito sono i più poveri tra i poveri e le donne ed è a loro che viene più frequentemente erogato (infatti le clienti della Grameen Bank sono per il 90% donne). Si cerca in questo modo di migliorare la loro condizione economica e soprattutto il loro livello di empowerment. Le statistiche dimostrano che il tasso di recupero è maggiore nelle debitrici donne che nei debitori uomini. I prestiti solitamente non superano i 100 dollari (o 7 mila/8 mila taka bengalesi), ma ciò viene considerato spesso sufficiente per avviare piccole attività, curarsi o sopravvivere. La restituzione del microprestito è rateale con cadenza settimanale che parte già dalla settimana successiva all'erogazione. Le metodologie di microcredito sono molteplici:Prestiti individuali (Individual Lending) e prestito alla pari (Peer Lending) suddiviso ancora in gruppo di auto-aiuto (Solidarity Group), villaggio bancario (Village Banking), attività bancarie di mutuo (Revolving Loan Banking) e Associazione di credito e di risparmio (Saving and Loan Association). Dalla metà degli anni 70 si afferma a livello internazionale, un progetto nato in Bangladesh dal Professor Muhammad Yunus: la Grameen Bank, oggi esportata in molti paesi del mondo. Questa banca rurale nasce per concedere prestiti e supporto organizzativo ai più poveri, riuniti in gruppi di beneficiari, tradizionalmente esclusi dal sistema di credito tradizionale. L'obiettivo è quello di offrire loro un'opportunità di emanciparsi, di mettere a frutto le proprie capacità e il proprio spirito di iniziativa. Nel secondo capitolo, invece, volevo esaminare l'altra faccia della medaglia. Il microcredito è oggetto di molte critiche, non tutti concordano in una valutazione positiva di esso. Nel terzo capitolo espongo i casi studio sui i Selfhelp-Group e su esperienze di persone che hanno avuto accesso al microcredito.
Il microcredito nel subcontinente indiano: un'analisi critica
MONTALENTI, GIULIA
2015/2016
Abstract
Il mio lavoro vuole riflettere sulle attuali politiche di microcredito, interrogandosi sui loro possibili limiti, anche attingendo ad alcuni casi studio condotti a riguardo. Nel primo capitolo descrivo la storia del microcredito, descrivo a chi viene erogato, analizzo le metodologie esistenti e infine racconto la storia della Grameen Bank. Il microcredito moderno è uno strumento di sviluppo economi e sociale, ideato da Muhammad Ynus negli anni '70, permette alle persone povere, definiti dalle banche non idonee a usufruire dei servizi di credito bancario, di poter accedere ai servizi finanziari. Chi non può offrire garanzie economiche solitamente non riceve credito (spesso con la conseguenza che si rivolga agli usurai) e quindi non può avviare attività che lo aiutino ad uscire dalla condizione di povertà in cui si trova. Il microcredito cerca di stravolgere questo meccanismo. Le garanzie a cui Yunus fa riferimento possono essere: la reputazione di una persona, l'autostima, il rispetto delle persone vicine, ecc. Sono beni non rivendibili sul mercato (e dunque poco appetibili per le comuni banche), eppure sono così rilevanti per la vita di queste persone da poter essere messi a garanzia di un prestito. Dando queste garanzie, il povero si sente incentivato a restituire il denaro ricevuto in prestito in quanto ne va del proprio onore. I destinatari del microcredito sono i più poveri tra i poveri e le donne ed è a loro che viene più frequentemente erogato (infatti le clienti della Grameen Bank sono per il 90% donne). Si cerca in questo modo di migliorare la loro condizione economica e soprattutto il loro livello di empowerment. Le statistiche dimostrano che il tasso di recupero è maggiore nelle debitrici donne che nei debitori uomini. I prestiti solitamente non superano i 100 dollari (o 7 mila/8 mila taka bengalesi), ma ciò viene considerato spesso sufficiente per avviare piccole attività, curarsi o sopravvivere. La restituzione del microprestito è rateale con cadenza settimanale che parte già dalla settimana successiva all'erogazione. Le metodologie di microcredito sono molteplici:Prestiti individuali (Individual Lending) e prestito alla pari (Peer Lending) suddiviso ancora in gruppo di auto-aiuto (Solidarity Group), villaggio bancario (Village Banking), attività bancarie di mutuo (Revolving Loan Banking) e Associazione di credito e di risparmio (Saving and Loan Association). Dalla metà degli anni 70 si afferma a livello internazionale, un progetto nato in Bangladesh dal Professor Muhammad Yunus: la Grameen Bank, oggi esportata in molti paesi del mondo. Questa banca rurale nasce per concedere prestiti e supporto organizzativo ai più poveri, riuniti in gruppi di beneficiari, tradizionalmente esclusi dal sistema di credito tradizionale. L'obiettivo è quello di offrire loro un'opportunità di emanciparsi, di mettere a frutto le proprie capacità e il proprio spirito di iniziativa. Nel secondo capitolo, invece, volevo esaminare l'altra faccia della medaglia. Il microcredito è oggetto di molte critiche, non tutti concordano in una valutazione positiva di esso. Nel terzo capitolo espongo i casi studio sui i Selfhelp-Group e su esperienze di persone che hanno avuto accesso al microcredito.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
720112_tesi-ilmicrocreditonelsubcontinenteindiano.unanalisicritica..pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
283 kB
Formato
Adobe PDF
|
283 kB | Adobe PDF |
Se sei interessato/a a consultare l'elaborato, vai nella sezione Home in alto a destra, dove troverai le informazioni su come richiederlo. I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/21867