In questo lavoro di tesi vengono presentati i risultati di una sperimentazione che ho condotto negli anni 2011 e 2012 con l'obiettivo di individuare i fattori meteorologici che influenzano il rilascio delle molecole di feromone da diffusori Shin-Etsu Isonet L plus impiegati nella lotta alle tignole della vite Lobesia botrana ed Eupoecilia ambiguella. La sperimentazione è stata condotta in tre fasi. Nella prima fase (aprile-settembre 2011) ho effettuato misure di rilascio in aria ambiente utilizzando diffusori esposti alla radiazione solare diretta e diffusori in ombra. Ho inoltre studiato il rilascio in condizioni di ventilazione forzata inserendo i diffusori di feromone all'interno di un tunnel del vento appositamente costruito. Nella seconda fase (inverno 2011-2012) ho effettuato misure di rilascio in aria ambiente per studiare l'erogazione del feromone alle basse temperature, mentre la terza ed ultima fase è stata condotta in camera climatica con la quale è stato possibile valutare il rilascio alle alte temperature. Dall'analisi delle correlazioni fra i valori del rilascio e quelli delle variabili meteorologiche è stato individuato nella temperatura dell'aria il fattore meteorologico che influenza il rilascio di feromone dei diffusori. Le misure condotte in condizioni di ventilazione forzata hanno invece dimostrato come venti con velocità comprese fra i 2 m/s e i 4 m/s non determinino valori di rilascio differenti. Le misure condotte alle basse temperature in aria ambiente e alle alte temperature in camera climatica hanno dimostrato come la relazione che lega il rilascio di feromone alla temperatura dell'aria sia di tipo esponenziale. Sono state effettuate osservazioni in microscopia ottica ed elettronica a scansione di alcuni diffusori carichi e di alcuni diffusori utilizzati nella sperimentazione per indagare l'eventuale effetto di deterioramento del diffusore dovuto all'azione della radiazione solare e degli agenti meteorici. Sono state inoltre condotte osservazioni di diffusori carichi e scarichi, a temperatura ambiente e dopo essere stati messi in camera climatica a 60°C per circa un'ora, con l'obiettivo di studiare l'effetto che le variazioni di temperatura esercitano sulle dimensioni dei pori. E' stato possibile concludere che la maggior parte del rilascio è dovuta all'effetto diretto della temperatura sull'evaporazione delle molecole di feromone dal diffusore e solo in parte alla dilatazione dei pori dovuta alla dilatazione termica del diffusore. Sulla base dei risultati delle sperimentazioni ho creato un modello di rilascio in grado di prevedere il rilascio di feromone e fornire una stima affidabile della quantità di feromone presente nei diffusori necessitando della sola conoscenza della temperatura dell'aria. Il modello è stato validato utilizzando dati di rilascio raccolti in campo in anni precedenti in un'altra località italiana ed è stato utilizzato per prevedere il rilascio e il contenuto di feromone rimanente per alcune località situate nelle aree viticole di Langhe e Monferrato. Gli output del modello di rilascio sono stati utilizzati come input di un modello matematico di dispersione con il quale ho valutato la dispersione dei feromoni rilasciati dai diffusori in un ettaro di terreno in presenza di condizioni meteorologiche reali.
Modelli di rilascio e dispersione di feromoni per la lotta alle tignole della vite Lobesia botrana e Eupoecilia ambiguella
CAVAGNERO, MARCO
2011/2012
Abstract
In questo lavoro di tesi vengono presentati i risultati di una sperimentazione che ho condotto negli anni 2011 e 2012 con l'obiettivo di individuare i fattori meteorologici che influenzano il rilascio delle molecole di feromone da diffusori Shin-Etsu Isonet L plus impiegati nella lotta alle tignole della vite Lobesia botrana ed Eupoecilia ambiguella. La sperimentazione è stata condotta in tre fasi. Nella prima fase (aprile-settembre 2011) ho effettuato misure di rilascio in aria ambiente utilizzando diffusori esposti alla radiazione solare diretta e diffusori in ombra. Ho inoltre studiato il rilascio in condizioni di ventilazione forzata inserendo i diffusori di feromone all'interno di un tunnel del vento appositamente costruito. Nella seconda fase (inverno 2011-2012) ho effettuato misure di rilascio in aria ambiente per studiare l'erogazione del feromone alle basse temperature, mentre la terza ed ultima fase è stata condotta in camera climatica con la quale è stato possibile valutare il rilascio alle alte temperature. Dall'analisi delle correlazioni fra i valori del rilascio e quelli delle variabili meteorologiche è stato individuato nella temperatura dell'aria il fattore meteorologico che influenza il rilascio di feromone dei diffusori. Le misure condotte in condizioni di ventilazione forzata hanno invece dimostrato come venti con velocità comprese fra i 2 m/s e i 4 m/s non determinino valori di rilascio differenti. Le misure condotte alle basse temperature in aria ambiente e alle alte temperature in camera climatica hanno dimostrato come la relazione che lega il rilascio di feromone alla temperatura dell'aria sia di tipo esponenziale. Sono state effettuate osservazioni in microscopia ottica ed elettronica a scansione di alcuni diffusori carichi e di alcuni diffusori utilizzati nella sperimentazione per indagare l'eventuale effetto di deterioramento del diffusore dovuto all'azione della radiazione solare e degli agenti meteorici. Sono state inoltre condotte osservazioni di diffusori carichi e scarichi, a temperatura ambiente e dopo essere stati messi in camera climatica a 60°C per circa un'ora, con l'obiettivo di studiare l'effetto che le variazioni di temperatura esercitano sulle dimensioni dei pori. E' stato possibile concludere che la maggior parte del rilascio è dovuta all'effetto diretto della temperatura sull'evaporazione delle molecole di feromone dal diffusore e solo in parte alla dilatazione dei pori dovuta alla dilatazione termica del diffusore. Sulla base dei risultati delle sperimentazioni ho creato un modello di rilascio in grado di prevedere il rilascio di feromone e fornire una stima affidabile della quantità di feromone presente nei diffusori necessitando della sola conoscenza della temperatura dell'aria. Il modello è stato validato utilizzando dati di rilascio raccolti in campo in anni precedenti in un'altra località italiana ed è stato utilizzato per prevedere il rilascio e il contenuto di feromone rimanente per alcune località situate nelle aree viticole di Langhe e Monferrato. Gli output del modello di rilascio sono stati utilizzati come input di un modello matematico di dispersione con il quale ho valutato la dispersione dei feromoni rilasciati dai diffusori in un ettaro di terreno in presenza di condizioni meteorologiche reali.File | Dimensione | Formato | |
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