The so-called "second generations" have a special sociological condition: they live between two worlds and two different cultures. On the one hand, there is the need to be integrated and accepted as Italians in the parents' host community, where they attend school and share dreams and hopes with their Italian peers and, on the other hand, the need not to lose their culture of origin, characteristic of their parents' country of origin. Young people of foreign origin, in fact, share the aspects related to the condition that characterizes young people today: they have grown up in a critical socio-economic and institutional context, affected by numerous changes and, above all, characterized by uncertain values and identity. In addition, the increasing precariousness of the working and employment situation increases distrust of social and political institutions, political parties and leaders, who are increasingly perceived as distant and scarcely interested in issues related to the condition of young people. To this is added the fact that the second generations are unable to achieve full political and social integration due to the inadequacy of Italian legislation, which is inadequate and insufficient to meet the needs of the new generations. The current law on citizenship, Law No. 91 of 5 February 1992, is extremely limiting for young people of foreign origin who are therefore deprived of political rights. The right to vote, in fact, is linked to the status of citizen and, in this way, all people born, raised, or arrived in Italy in childhood are excluded from the political scene. The channel most used by second generations turns out to be associationism. Aggregating and sharing experiences and motivations, they can make their voice heard and be active in the territory where they live. Through an empirical research on the answers of a questionnaire submitted by the research institute IRES Piemonte to the associations of foreigners operating in Piedmont, it was possible to analyze the role of young people of foreign origin. Through unconventional channels of participation, can young people of foreign origin really constitute a resource in the society in which they live or are destined to be excluded?
Le cosiddette «seconde generazioni» presentano una condizione sociologica particolare: essi vivono a cavallo tra due mondi e due culture differenti. Da una parte c'è la necessità di essere integrati e accettati come italiani nella comunità di accoglienza dei genitori, in cui frequentano scuola e condividono sogni e speranze con i coetanei italiani e, dall'altra, il bisogno di non perdere la loro cultura di origine, caratteristica del paese di provenienza dei genitori. I giovani di origine straniera, infatti, condividono gli aspetti relativi alla condizione che caratterizza i giovani oggi: essi sono cresciuti in un contesto socio-economico ed istituzionale critico, colpito da numerosi cambiamenti e, soprattuto, caratterizzato da incertezza valoriale ed identitaria. Inoltre, la sempre maggior precarietà della condizione lavorativa ed occupazionale fa crescere la sfiducia per le istituzioni sociali e politiche, per i partiti politici ed i leader, che sono, sempre più frequentemente, percepiti come distanti e scarsamente interessati alle problematiche legate alla condizione giovanile. A questo si aggiunge il fatto che le seconde generazioni sono impossibilitate a raggiungere la piena integrazione politica e sociale a causa dell'inadeguatezza relativa alla legislazione italiana che risulta inadatta e insufficiente per accogliere i bisogni delle nuove generazioni. L'attuale legge sulla cittadinanza, la legge del 5 febbraio 1992 n.91, è estremamente limitante per i giovani di origine straniera che risultano, quindi, privi di diritti politici. Il diritto di voto, infatti, è connesso allo status di cittadino e, in questo modo, risultano esclusi dalla scena politica tutti quei ragazzi nati, cresciuti, o arrivati in Italia in età infantile. Il canale più utilizzato dalle seconde generazioni risulta essere l'associazionismo. Aggregandosi e condividendo esperienze e motivazioni, essi possono far sentire la propria voce ed ad essere attivi nel territorio in cui vivono. Attraverso una ricerca empirica sulle risposte di un questionario sottoposto dall'istituto di ricerca IRES Piemonte alle associazioni di stranieri operanti sul territorio piemontese è stato possibile analizzare il ruolo dei giovani di origine straniera. Attraverso i canali di partecipazione non convenzionale, i giovani di origine straniera possono davvero costituire una risorsa nella società in cui vivono o sono destinati a rimanerne esclusi?
Giovani di origine straniera in Italia: soggetti attivi e risorse per la società?
NICCO, GIORGIA
2019/2020
Abstract
Le cosiddette «seconde generazioni» presentano una condizione sociologica particolare: essi vivono a cavallo tra due mondi e due culture differenti. Da una parte c'è la necessità di essere integrati e accettati come italiani nella comunità di accoglienza dei genitori, in cui frequentano scuola e condividono sogni e speranze con i coetanei italiani e, dall'altra, il bisogno di non perdere la loro cultura di origine, caratteristica del paese di provenienza dei genitori. I giovani di origine straniera, infatti, condividono gli aspetti relativi alla condizione che caratterizza i giovani oggi: essi sono cresciuti in un contesto socio-economico ed istituzionale critico, colpito da numerosi cambiamenti e, soprattuto, caratterizzato da incertezza valoriale ed identitaria. Inoltre, la sempre maggior precarietà della condizione lavorativa ed occupazionale fa crescere la sfiducia per le istituzioni sociali e politiche, per i partiti politici ed i leader, che sono, sempre più frequentemente, percepiti come distanti e scarsamente interessati alle problematiche legate alla condizione giovanile. A questo si aggiunge il fatto che le seconde generazioni sono impossibilitate a raggiungere la piena integrazione politica e sociale a causa dell'inadeguatezza relativa alla legislazione italiana che risulta inadatta e insufficiente per accogliere i bisogni delle nuove generazioni. L'attuale legge sulla cittadinanza, la legge del 5 febbraio 1992 n.91, è estremamente limitante per i giovani di origine straniera che risultano, quindi, privi di diritti politici. Il diritto di voto, infatti, è connesso allo status di cittadino e, in questo modo, risultano esclusi dalla scena politica tutti quei ragazzi nati, cresciuti, o arrivati in Italia in età infantile. Il canale più utilizzato dalle seconde generazioni risulta essere l'associazionismo. Aggregandosi e condividendo esperienze e motivazioni, essi possono far sentire la propria voce ed ad essere attivi nel territorio in cui vivono. Attraverso una ricerca empirica sulle risposte di un questionario sottoposto dall'istituto di ricerca IRES Piemonte alle associazioni di stranieri operanti sul territorio piemontese è stato possibile analizzare il ruolo dei giovani di origine straniera. Attraverso i canali di partecipazione non convenzionale, i giovani di origine straniera possono davvero costituire una risorsa nella società in cui vivono o sono destinati a rimanerne esclusi?File | Dimensione | Formato | |
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