Aim Unilateral Posterior Crossbite (UPXB) is a severely asymmetric and progressively worsening malocclusion, characterized by maxillary hypoplasia and inversion of the occlusal relationship between one or more posterior teeth. If untreated, it may be associated with irreversible skeletal asymmetric alterations at the end of growth, which can also involve the temporomandibular joint. The aim of this study was to evaluate whether the presence of UPXB is associated with asymmetry of the condyles or mandibular rami between the two sides, compared with control subjects, and to evaluate whether there is a significant difference in the indices of asymmetry between female and male subjects with UPXB. Materials and Methods This observational study included patients referred to the Department of Orthodontics, Dental School, University of Turin, in the period 2021-2023. Inclusion criteria: 1) mixed dentition, 2) unilateral posterior crossbite, 3) complete initial documentation (medical and dental physical examination, study models, lateral-lateral and posterior-anterior teleradiography with relative cephalometric tracings, orthopantomography); exclusion criteria: 1) impossibility of evaluating orthopantomographic images, 2) presence of cleft lip and palate, hereditary or congenital pathologies, 3) previous orthodontic treatment, 4) evidence of craniomandibular disorders. As control subjects, patients with the same inclusion and exclusion criteria were included, but without crossbite, with slight malocclusion and strictly symmetrical molar class. The analysis of the asymmetry of the condyles and mandibular rami was performed on the orthopantomography following the method described by Habets et al. (1988), measuring the height of the condyles and rami with a digital caliper. The linear measurements were transformed into asymmetry indices (AI) of condyles and mandibular rami. Results In this study 147 patients were included, including 71 with UPXB (right-sided malocclusion=45, left-sided malocclusion=26; F=39 M=32, mean age ± SD = 8.1 ± 1.5) and 76 control subjects (F=38 M =38, mean age ± SD = 8.11 ± 1.5). A condylar AI of 9.8% (4.3-15.5) was observed in UPXB patients, while a condylar AI of 3.0% (1,7-5.7) was observed in control subjects. The comparison between these values was significant (p<0.00001). A ramus AI of 3.1% (1.4-5.0) was observed in UPXB patients, while a ramus AI of 1.8% (0.9-3.2) was observed in control subjects. The comparison between these values was not significant. In female subjects with UPXB, a condylar AI of 11.7% (7.0-17.1) was observed, while in male subjects it was equal to 7.8% (3.6 -11.6). A statistically significant difference was found between the two groups (p<0.05). Discussion and conclusions The presence of UPXB in mixed dentition patients was significantly associated with the presence of asymmetry of the mandibular condyles, structures characterized by adaptive growth. The presence of an increased condylar AI in a growing patient with UPXB, a malocclusion characterized by functional asymmetry and masticatory dysfunction, is a sign of impaired skeletal growth and should be considered in the diagnostic process and in the treatment plan. The method used in this study is a simple and effective way to detect the presence of mandibular asymmetries in the region of the condyle and the ramus, before starting orthodontic treatment.
Scopo dello studio Il morso incrociato monolaterale posteriore (UPXB) è una malocclusione grave, asimmetrica e ingravescente, caratterizzata dall’ipoplasia del mascellare e dall’inversione del rapporto occlusale tra uno o più elementi dentari posteriori. Se non trattato, può comportare l’insorgenza di asimmetrie scheletriche irreversibili a fine crescita, che possono coinvolgere anche l’articolazione temporomandibolare. Lo scopo di questo studio è valutare se la presenza di UPXB sia associata ad asimmetria dei condili o dei rami mandibolari tra i due lati, in confronto a soggetti di controllo, e se ci sia una differenza significativa negli indici di asimmetria tra soggetti di sesso femminile e maschile portatori di UPXB. Materiali e Metodi In questo studio osservazionale sono stati inclusi pazienti riferiti presso il Reparto di Ortognatodonzia, Dental School, Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Università di Torino, nel periodo 2021-2023. Criteri di inclusione: 1) dentizione mista, 2) morso incrociato monolaterale posteriore, 3) documentazione iniziale completa (esame obiettivo medico e odontoiatrico, modelli in gesso, teleradiografia latero-laterale e postero-anteriore con relativi tracciati cefalometrici, ortopantomografia); criteri di esclusione: 1) impossibilità di valutazione delle immagini ortopantomografiche, 2) labiopalatoschisi, patologie genetiche o congenite, 3) precedente trattamento ortodontico, 4) disordini craniomandibolari. Come soggetti di controllo, sono stati inclusi pazienti con gli stessi criteri di inclusione ed esclusione, ma senza morso incrociato, portatori di malocclusione lieve e con classe molare rigorosamente simmetrica. L’analisi dell’asimmetria dei condili e dei rami mandibolari è stata eseguita sull’ortopantomografia seguendo il metodo descritto da Habets et al. (1988), misurando con calibro digitale l’altezza dei condili e dei rami. Le misure lineari sono state trasformate in indici di asimmetria (IA) condilare e dei rami mandibolari. Risultati In questo studio sono stati inclusi 147 pazienti, di cui 71 portatori di UPXB (malocclusione destra=45 malocclusione sinistra=26; F=39 M=32, età media ± DS = 8,1 ± 1,5) e 76 soggetti controllo (F=38 M=38, età media ± DS = 8,11 ± 1,5). Nei pazienti con UPXB è stato osservato un IA condilare pari a 9,8% (4,3-15,5), mentre nei soggetti di controllo è stato osservato un IA condilare pari a 3,0% (1,7-5,7). Il confronto tra questi valori è risultato significativo (p<0,00001). Nei pazienti con UPXB è stato osservato un IA dei rami mandibolari pari a 3,1% (1,4-5,0), mentre nei soggetti di controllo è stato osservato un IA pari a 1,8% (0,9-3,2). Il confronto tra questi valori non è risultato significativo. Nei soggetti portatori di UPXB di sesso femminile è stato osservato un IA condilare pari a 11,7% (7,0-17,1), mentre nei soggetti di sesso maschile è risultato pari a 7,8% (3,6-11,6). Tra i due gruppi è stata rilevata una differenza significativa (p<0,05). Discussione e conclusioni La presenza di UPXB in dentizione mista è risultata associata in maniera significativa alla presenza di asimmetria del condilo mandibolare, struttura caratterizzata da crescita adattativa. La presenza di un aumentato IA condilare in un paziente in crescita portatore di UPXB, malocclusione caratterizzata da asimmetria funzionale e disfunzione masticatoria, è segno di alterata crescita scheletrica e dovrebbe essere considerato nel processo diagnostico e nel piano di trattamento. Il metodo utilizzato in questo studio è una tecnica semplice ed efficace per rilevare la presenza di asimmetrie mandibolari nella regione del condilo e del ramo prima dell’inizio del trattamento ortognatodontico.
Valutazione dell’asimmetria condilare in pazienti portatori di morso incrociato monolaterale posteriore confrontati con un gruppo di controllo
TOMATIS, ELISABETTA
2022/2023
Abstract
Scopo dello studio Il morso incrociato monolaterale posteriore (UPXB) è una malocclusione grave, asimmetrica e ingravescente, caratterizzata dall’ipoplasia del mascellare e dall’inversione del rapporto occlusale tra uno o più elementi dentari posteriori. Se non trattato, può comportare l’insorgenza di asimmetrie scheletriche irreversibili a fine crescita, che possono coinvolgere anche l’articolazione temporomandibolare. Lo scopo di questo studio è valutare se la presenza di UPXB sia associata ad asimmetria dei condili o dei rami mandibolari tra i due lati, in confronto a soggetti di controllo, e se ci sia una differenza significativa negli indici di asimmetria tra soggetti di sesso femminile e maschile portatori di UPXB. Materiali e Metodi In questo studio osservazionale sono stati inclusi pazienti riferiti presso il Reparto di Ortognatodonzia, Dental School, Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Università di Torino, nel periodo 2021-2023. Criteri di inclusione: 1) dentizione mista, 2) morso incrociato monolaterale posteriore, 3) documentazione iniziale completa (esame obiettivo medico e odontoiatrico, modelli in gesso, teleradiografia latero-laterale e postero-anteriore con relativi tracciati cefalometrici, ortopantomografia); criteri di esclusione: 1) impossibilità di valutazione delle immagini ortopantomografiche, 2) labiopalatoschisi, patologie genetiche o congenite, 3) precedente trattamento ortodontico, 4) disordini craniomandibolari. Come soggetti di controllo, sono stati inclusi pazienti con gli stessi criteri di inclusione ed esclusione, ma senza morso incrociato, portatori di malocclusione lieve e con classe molare rigorosamente simmetrica. L’analisi dell’asimmetria dei condili e dei rami mandibolari è stata eseguita sull’ortopantomografia seguendo il metodo descritto da Habets et al. (1988), misurando con calibro digitale l’altezza dei condili e dei rami. Le misure lineari sono state trasformate in indici di asimmetria (IA) condilare e dei rami mandibolari. Risultati In questo studio sono stati inclusi 147 pazienti, di cui 71 portatori di UPXB (malocclusione destra=45 malocclusione sinistra=26; F=39 M=32, età media ± DS = 8,1 ± 1,5) e 76 soggetti controllo (F=38 M=38, età media ± DS = 8,11 ± 1,5). Nei pazienti con UPXB è stato osservato un IA condilare pari a 9,8% (4,3-15,5), mentre nei soggetti di controllo è stato osservato un IA condilare pari a 3,0% (1,7-5,7). Il confronto tra questi valori è risultato significativo (p<0,00001). Nei pazienti con UPXB è stato osservato un IA dei rami mandibolari pari a 3,1% (1,4-5,0), mentre nei soggetti di controllo è stato osservato un IA pari a 1,8% (0,9-3,2). Il confronto tra questi valori non è risultato significativo. Nei soggetti portatori di UPXB di sesso femminile è stato osservato un IA condilare pari a 11,7% (7,0-17,1), mentre nei soggetti di sesso maschile è risultato pari a 7,8% (3,6-11,6). Tra i due gruppi è stata rilevata una differenza significativa (p<0,05). Discussione e conclusioni La presenza di UPXB in dentizione mista è risultata associata in maniera significativa alla presenza di asimmetria del condilo mandibolare, struttura caratterizzata da crescita adattativa. La presenza di un aumentato IA condilare in un paziente in crescita portatore di UPXB, malocclusione caratterizzata da asimmetria funzionale e disfunzione masticatoria, è segno di alterata crescita scheletrica e dovrebbe essere considerato nel processo diagnostico e nel piano di trattamento. Il metodo utilizzato in questo studio è una tecnica semplice ed efficace per rilevare la presenza di asimmetrie mandibolari nella regione del condilo e del ramo prima dell’inizio del trattamento ortognatodontico.File | Dimensione | Formato | |
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