Uno dei maggiori problemi che da anni compromette parte del mondo del lavoro nel nostro Paese è il fenomeno del "caporalato", costituisce di fatto una distorsione che opera tra la domanda e l'offerta di lavoro. La sua eccessiva diffusione nella quasi totalità del territorio nazionale, con alcuni picchi di concentrazione in parte del Meridione del Paese, attribuisce a tale diritto un' importanza primaria nello scenario globale e il desiderio di contrastarlo a visto e vede ancora oggi il legislatore impegnato nella ricerca degli strumenti più idonei, a tal fine l'elaborato si pone come obiettivo, di definire il fenomeno del caporalato, analizzando le caratteristiche dei soggetti coinvolti, cioè caporale, lavoratore e dei datori di lavoro, indagare sui risvolti concreti che esso ha nello scenario sociale italiano con alcune precisazioni in relazione all'economia "sommersa" che si determina, esporre la disciplina delle fonti giuridiche in relazione al fenomeno in questione, mettendo in luce soprattutto la violazione delle garanzie costituzionale dei CCNL, rapportare il crescente flusso migratorio odierno con i "benefici" che esso porta i caporali e la normativa dell'Unione Europea in merito. In relazione alla normativa di contrasto l'analisi si prospetta di ripercorrere le norme più significative inerenti alla materia. L'analisi si concentra soprattutto sul "monopolio" dello Stato nel processo di collocamento per contrastare l'iniziativa di agenzie private nel settore con fini lucrativi e le sanzioni previste per l'esercizio abusivo dell'attività di mediazione per affrontare, poi, la previsione del reato di interposizione e intermediazione illecita di manodopera, e si conclude con l'esposizione dei cambiamenti introdotti nel nostro ordinamento dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea sino alla riforma del diritto del lavoro promossa da Marco Biagi relativamente ai rilievi penalistici inerenti. La recente crescita del fenomeno necessita, inoltre, di procedere con l'analisi del business della criminalità organizzata in relazione al fenomeno dello sfruttamento della manodopera, della tratta di persone e della riduzione in schiavitù. Al fine di comprendere la formulazione attuale della disciplina penalistica verrà ripercorsa l'attività parlamentare, con le varie proposte di legge in contrsto al "caporalato" dal Governo Prodi nel 2006 e seguenti, fino al Governo Berlusconi nel 2011, mettendo in evidenza gli elementi comuni tra i vari progetti e le greduali innovazioni. Ampio spazio sarà dedicato alla "nuova conquista" legislativa determinata dall'art. 603-bis: IL reato di intermediazione illecita e sfrutamento del lavoro, evidenziando i problemi dal medesimo sollevati e che più suscitano il desiderio di una riforma. Infine, verranno presentate le recenti proposte di legge ancora studio delle Commissioni, mettendo in evidenza gli elemti comuni, la previsione di un'eventuale responsabilità amministrativa degli enti, in relazione al reato di cui all'art. 603-bis del c.p., l'iniziativa del Governo che ha prodotto il recente disegno di legge approvato con modificazioni dal Senato e in attesa di analisi alla Camera dei Deputati, nel tentetivo di aggiornare e rendere più efficace la lotta al fenomeno del capoalato che negli ultimi anni grazie ad alcuni avvenimenti di favore (i flussi migratori crescenti) ha raggiunto notevole criticità.

"Caporalato", intermediazione illecita e sfruttamento di manodopera: rilievi penalistici

MIRISCIOTTI, ALESSIO
2015/2016

Abstract

Uno dei maggiori problemi che da anni compromette parte del mondo del lavoro nel nostro Paese è il fenomeno del "caporalato", costituisce di fatto una distorsione che opera tra la domanda e l'offerta di lavoro. La sua eccessiva diffusione nella quasi totalità del territorio nazionale, con alcuni picchi di concentrazione in parte del Meridione del Paese, attribuisce a tale diritto un' importanza primaria nello scenario globale e il desiderio di contrastarlo a visto e vede ancora oggi il legislatore impegnato nella ricerca degli strumenti più idonei, a tal fine l'elaborato si pone come obiettivo, di definire il fenomeno del caporalato, analizzando le caratteristiche dei soggetti coinvolti, cioè caporale, lavoratore e dei datori di lavoro, indagare sui risvolti concreti che esso ha nello scenario sociale italiano con alcune precisazioni in relazione all'economia "sommersa" che si determina, esporre la disciplina delle fonti giuridiche in relazione al fenomeno in questione, mettendo in luce soprattutto la violazione delle garanzie costituzionale dei CCNL, rapportare il crescente flusso migratorio odierno con i "benefici" che esso porta i caporali e la normativa dell'Unione Europea in merito. In relazione alla normativa di contrasto l'analisi si prospetta di ripercorrere le norme più significative inerenti alla materia. L'analisi si concentra soprattutto sul "monopolio" dello Stato nel processo di collocamento per contrastare l'iniziativa di agenzie private nel settore con fini lucrativi e le sanzioni previste per l'esercizio abusivo dell'attività di mediazione per affrontare, poi, la previsione del reato di interposizione e intermediazione illecita di manodopera, e si conclude con l'esposizione dei cambiamenti introdotti nel nostro ordinamento dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea sino alla riforma del diritto del lavoro promossa da Marco Biagi relativamente ai rilievi penalistici inerenti. La recente crescita del fenomeno necessita, inoltre, di procedere con l'analisi del business della criminalità organizzata in relazione al fenomeno dello sfruttamento della manodopera, della tratta di persone e della riduzione in schiavitù. Al fine di comprendere la formulazione attuale della disciplina penalistica verrà ripercorsa l'attività parlamentare, con le varie proposte di legge in contrsto al "caporalato" dal Governo Prodi nel 2006 e seguenti, fino al Governo Berlusconi nel 2011, mettendo in evidenza gli elementi comuni tra i vari progetti e le greduali innovazioni. Ampio spazio sarà dedicato alla "nuova conquista" legislativa determinata dall'art. 603-bis: IL reato di intermediazione illecita e sfrutamento del lavoro, evidenziando i problemi dal medesimo sollevati e che più suscitano il desiderio di una riforma. Infine, verranno presentate le recenti proposte di legge ancora studio delle Commissioni, mettendo in evidenza gli elemti comuni, la previsione di un'eventuale responsabilità amministrativa degli enti, in relazione al reato di cui all'art. 603-bis del c.p., l'iniziativa del Governo che ha prodotto il recente disegno di legge approvato con modificazioni dal Senato e in attesa di analisi alla Camera dei Deputati, nel tentetivo di aggiornare e rendere più efficace la lotta al fenomeno del capoalato che negli ultimi anni grazie ad alcuni avvenimenti di favore (i flussi migratori crescenti) ha raggiunto notevole criticità.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/21384