Questo lavoro è incentrato sugli squilibri territoriali nell'Unione Europea, analizzati all'interno del contesto di allargamento, che ha evidenziato disparità grandi e di natura abbastanza differente. Negli anni sono aumentati i divari tra la periferia e il centro in termini di popolazione, ricchezza, trasporti, energia, telecomunicazioni e società dell'informazione, ricerca e capacità di innovazione. Diversi studi confermano che questi squilibri possono essere osservati a tutti i livelli dell'analisi territoriale. Inoltre, le interazioni fra la sfera urbana e quella rurale o le disparità esistenti all'interno della sfera urbana troppo spesso non vengono considerate a livello interregionale. Per di più, le caratteristiche fisiche del territorio, come l'isolamento, l'altitudine e la pendenza, l'insularità e la scarsità di popolazione, rappresentano forti limiti che provocano handicap specifici. Tuttavia, la coesione territoriale rappresenta una precondizione per il successo economico e politico del processo di costruzione comunitaria. A questo proposito, l'allargamento rappresenta una sfida specifica per la coesione territoriale, in quanto sta ridisegnando la mappa europea e aggiunge ulteriori territori diversificati. Inoltre, la convergenza economica raggiunta dai nuovi Stati membri ha aggravato asimmetrie interne tra i principali centri urbani, in particolare le capitali, e le altre aree. Nello specifico, la trattazione è suddivisa in tre capitoli. Il primo capitolo discute la costruzione di quella che oggi è l'Unione Europea, creata all'indomani della Seconda Guerra mondiale con l'obiettivo di raggiungere la cooperazione economica. Il mercato unico o mercato "interno", che permette la libera circolazione di beni, servizi, capitali e persone, è il principale motore economico dell'UE. Il secondo capitolo analizza gli squilibri territoriali che caratterizzano la Comunità Europea ampliata. Per esempio si osserva un calo demografico all'est a favore dell'ovest, divari tra le città del centro e della periferia e divari fra quartieri all'interno di una stessa città (i livelli di istruzione, ricerca e servizi di alta qualità sono più alti nelle grandi città del centro, le quali registrano però problemi in materia di ambiente e criminalità). Particolare attenzione è data anche alla crisi economica e finanziaria. Il terzo capitolo discute del progetto Europa 2020 e delle Politiche di coesione. Esse riguardano le regioni e le città europee e intendono favorire la crescita economica e migliorare la qualità della vita grazie a investimenti strategici. I fondi di queste politiche di coesione sono per lo più concentrati nei paesi e nelle regioni in ritardo di sviluppo affinché possano mettersi in pari, riducendo le disparità economiche, sociali e territoriali tuttora esistenti in Unione europea. Principalmente si vuole arrivare alla coesione economica, sociale e territoriale delle regioni beneficiarie. Infine le conclusioni espongono le riflessioni finali di quanto trattato nella tesi.
Gli Squilibri Territoriali Nell'Unione Europea
GJOLENA, ANDIOLA
2015/2016
Abstract
Questo lavoro è incentrato sugli squilibri territoriali nell'Unione Europea, analizzati all'interno del contesto di allargamento, che ha evidenziato disparità grandi e di natura abbastanza differente. Negli anni sono aumentati i divari tra la periferia e il centro in termini di popolazione, ricchezza, trasporti, energia, telecomunicazioni e società dell'informazione, ricerca e capacità di innovazione. Diversi studi confermano che questi squilibri possono essere osservati a tutti i livelli dell'analisi territoriale. Inoltre, le interazioni fra la sfera urbana e quella rurale o le disparità esistenti all'interno della sfera urbana troppo spesso non vengono considerate a livello interregionale. Per di più, le caratteristiche fisiche del territorio, come l'isolamento, l'altitudine e la pendenza, l'insularità e la scarsità di popolazione, rappresentano forti limiti che provocano handicap specifici. Tuttavia, la coesione territoriale rappresenta una precondizione per il successo economico e politico del processo di costruzione comunitaria. A questo proposito, l'allargamento rappresenta una sfida specifica per la coesione territoriale, in quanto sta ridisegnando la mappa europea e aggiunge ulteriori territori diversificati. Inoltre, la convergenza economica raggiunta dai nuovi Stati membri ha aggravato asimmetrie interne tra i principali centri urbani, in particolare le capitali, e le altre aree. Nello specifico, la trattazione è suddivisa in tre capitoli. Il primo capitolo discute la costruzione di quella che oggi è l'Unione Europea, creata all'indomani della Seconda Guerra mondiale con l'obiettivo di raggiungere la cooperazione economica. Il mercato unico o mercato "interno", che permette la libera circolazione di beni, servizi, capitali e persone, è il principale motore economico dell'UE. Il secondo capitolo analizza gli squilibri territoriali che caratterizzano la Comunità Europea ampliata. Per esempio si osserva un calo demografico all'est a favore dell'ovest, divari tra le città del centro e della periferia e divari fra quartieri all'interno di una stessa città (i livelli di istruzione, ricerca e servizi di alta qualità sono più alti nelle grandi città del centro, le quali registrano però problemi in materia di ambiente e criminalità). Particolare attenzione è data anche alla crisi economica e finanziaria. Il terzo capitolo discute del progetto Europa 2020 e delle Politiche di coesione. Esse riguardano le regioni e le città europee e intendono favorire la crescita economica e migliorare la qualità della vita grazie a investimenti strategici. I fondi di queste politiche di coesione sono per lo più concentrati nei paesi e nelle regioni in ritardo di sviluppo affinché possano mettersi in pari, riducendo le disparità economiche, sociali e territoriali tuttora esistenti in Unione europea. Principalmente si vuole arrivare alla coesione economica, sociale e territoriale delle regioni beneficiarie. Infine le conclusioni espongono le riflessioni finali di quanto trattato nella tesi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/21380