Giani Stuparich fa parte della generazione degli scrittori della Grande Guerra. Combatté per l'Italia come disertore. A quell'epoca, Trieste era austriaca. Essendo Triestino, Stuparich, con un falso passaporto, andò in Italia allo scoppio della guerra e si arruolò come volontario. Raggiunto da suo fratello, Carlo, che morirà in guerra e dal suo amico Scipio Slataper anche lui morto al conflitto, egli ha sempre combattuto per motivi e ideali risorgimentali: Trieste era una terra irredenta, doveva tornare ad essere italiana. Alla fine del conflitto, Stuparich scrisse un diario Guerra del' 15, opere autobiografiche ad esempio Trieste nei miei ricordi, Ricordi istriani, romanzi come Ritorneranno e diversi racconti per narrare la sua esperienza. Il rapporto fra le sue opere che trattano della Grande Guerra e il legame fra la sua esperienza e la Storia sono molto interessanti. I suoi testi sono molto diversi a livello di genere. La parte di autobiografia nei suoi scritti e quella di finzione sono essenziali nella composizione delle sue opere. Tutti questi testi, che hanno molti tratti simili, possono far parte dello ¿spazio autobiografico¿, utilizzando l'espressione di Lejeune. Il divario fra le sue opere è molto sottile in quanto vari elementi storici vengono ripresi dal nostro autore in tutti i suoi scritti. Molti particolari, che riguardano la sua vita, vengono anche riutilizzati nelle sue opere sia in quelle autobiografiche che nelle altre. Si può quindi parlare di autoreferenze in Stuparich. La relazione fra tutte queste opere è quindi molto stretta, ed esse formano un unico macrotesto.

L'opera di Giani Stuparich, tra autobiografia e finzione

VIALATTE, ELSA
2011/2012

Abstract

Giani Stuparich fa parte della generazione degli scrittori della Grande Guerra. Combatté per l'Italia come disertore. A quell'epoca, Trieste era austriaca. Essendo Triestino, Stuparich, con un falso passaporto, andò in Italia allo scoppio della guerra e si arruolò come volontario. Raggiunto da suo fratello, Carlo, che morirà in guerra e dal suo amico Scipio Slataper anche lui morto al conflitto, egli ha sempre combattuto per motivi e ideali risorgimentali: Trieste era una terra irredenta, doveva tornare ad essere italiana. Alla fine del conflitto, Stuparich scrisse un diario Guerra del' 15, opere autobiografiche ad esempio Trieste nei miei ricordi, Ricordi istriani, romanzi come Ritorneranno e diversi racconti per narrare la sua esperienza. Il rapporto fra le sue opere che trattano della Grande Guerra e il legame fra la sua esperienza e la Storia sono molto interessanti. I suoi testi sono molto diversi a livello di genere. La parte di autobiografia nei suoi scritti e quella di finzione sono essenziali nella composizione delle sue opere. Tutti questi testi, che hanno molti tratti simili, possono far parte dello ¿spazio autobiografico¿, utilizzando l'espressione di Lejeune. Il divario fra le sue opere è molto sottile in quanto vari elementi storici vengono ripresi dal nostro autore in tutti i suoi scritti. Molti particolari, che riguardano la sua vita, vengono anche riutilizzati nelle sue opere sia in quelle autobiografiche che nelle altre. Si può quindi parlare di autoreferenze in Stuparich. La relazione fra tutte queste opere è quindi molto stretta, ed esse formano un unico macrotesto.
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