INTRODUCTION: Currently, vertebro-medullary trauma, or suspected such, represents a scenario with which health workers and rescuers often find themselves confronted, especially in an out-of-hospital setting. In dealing with this type of trauma, it is essential to have a thorough knowledge of the aids and techniques useful for stabilizing the traumatized subject, so as to ensure their safety during transport and limit damage as much as possible in the event of an actual injury. This review therefore aims to verify, with the support of scientific literature, any advantages or disadvantages of the tools and protocols currently in use, as well as evaluating their possibility of improvement or updating. MATERIAL AND METHODS: the bibliographic search involved the use of both free terms and MeSH terms that are combined in different ways and was conducted on the PubMed, Cochrane Library, Trip Database and Google Scholar databases. RESULTS: the initial research led to the identification of 981 articles. Overall, only 11 were included in the review as they are relevant by title, abstract, research purpose, post selection criteria and full text. The studies found are: two guidelines from systematic reviews, three systematic reviews, one systematic review and meta-analysis, one observational retrospective study, one retrospective cohort study, and three narrative reviews. DISCUSSION: The review of the literature has revealed that the cervical rigid collar is currently a widely used device, considered stable and functional to maintaining the stability of the cervical spine. However, there are several studies that question its safety, also reporting data on possible complications that patients may present due to its use. In the case of the spine board, on the other hand, the effectiveness is not excessively questioned, as long as its time of use is reduced in order to avoid discomfort and the onset of any skin lesions in those who need the application of the device. In both cases, the lack of high-level studies and research produced on these topics was significant, making it difficult to support any proposals for updating or changing the current intervention protocols with the scientific literature. CONCLUSIONS: this review, despite the undeniable limitations found, highlights how to date there is evidence for which some of the aids and techniques examined are not very suitable or at all suitable for most of the scenarios. However, the lack of research that makes these recommendations strong and therefore difficult to update the current protocols and intervention protocols has also become evident.
INTRODUZIONE: Attualmente il trauma vertebro- midollare, o sospetto tale, rappresenta uno scenario con cui operatori sanitari e soccorritori si trovano spesso a confrontarsi, soprattutto in ambito extra-ospedaliero. Nell’interfacciarsi con questo tipo di trauma è essenziale avere un ì’ approfondita conoscenza dei presidi e delle tecniche utili alla stabilizzazione del soggetto traumatizzato, così da garantirne la sicurezza durante il trasporto e limitare il più possibile i danni in caso di effettiva lesione. Questa revisione si pone quindi l’obiettivo di verificare, con il supporto della letteratura scientifica, eventuali vantaggi o svantaggi degli strumenti e protocolli attualmente in uso, oltre a valutare una loro possibilità di miglioramento o aggiornamento. MATERIALE E METODI: la ricerca bibliografica ha previsto l’utilizzo sia di termini liberi si di termini MeSH diversamente combinati ed è stata condotta sulle banche dati PubMed, Cochrane Library, Trip Database e Google Scholar. RISULTATI: la ricerca iniziale ha portato all’individuazione di 981 articoli. Complessivamente soltanto 11 sono stati inclusi nella revisione in quanto pertinenti per titolo, abstract, scopo della ricerca, criteri di selezione posti e full text. Gli studi trovato sono: due linee guida da revisioni sistematiche, tre revisioni sistematiche, una revisione sistematica e meta-analisi, uno studio retrospettivo osservazionale, uno studio retrospettivo di coorte e tre revisioni narrative. DISCUSSIONE: La revisione della letteratura ha rivelato che il collare rigido cervicale è attualmente un presidio molto utilizzato, considerato stabile è funzionale al mantenimento della stabilità della colonna cervicale. Tuttavia, vari esistono studi che ne mettono in discussione la sicurezza riportando anche dati su possibili complicazioni che i pazienti possono presentare a causa del suo utilizzo. Nel caso della tavola spinale invece l’efficacia non viene messa eccessivamente in discussione, a patto che il suo tempo di utilizzo sia ridotto così da evitare discomfort e insorgenza di eventuali lesioni cutanee nei soggetti che necessitano dell’applicazione del device. In entrambe i casi è stata rilevante la carenza di studi e ricerche di alto livello prodotta su questi argomenti, che rende difficoltoso supportare con la letteratura scientifica eventuali proposte di aggiornamento o cambiamento degli attuali protocolli di intervento. CONCLUSIONI: questa revisione, nonostante gli innegabili limiti riscontrati, mette in evidenza come ad oggi esistano delle evidenze per cui alcuni dei presidi e delle tecniche prese in esame siano poco o affatto indicate per la maggior parte degli scenari. Tuttavia, si è anche resa evidente la carenza di ricerche che rendano forti queste raccomandazioni e quindi difficoltoso aggiornare gli attuali presidi e protocolli di intervento.
Presidi e manovre di immobilizzazione sulla persona con sospetto trauma vertebro-midollare in ambito extraospedaliero: revisone della letteratura
CALABRÒ, LORENZO
2020/2021
Abstract
INTRODUZIONE: Attualmente il trauma vertebro- midollare, o sospetto tale, rappresenta uno scenario con cui operatori sanitari e soccorritori si trovano spesso a confrontarsi, soprattutto in ambito extra-ospedaliero. Nell’interfacciarsi con questo tipo di trauma è essenziale avere un ì’ approfondita conoscenza dei presidi e delle tecniche utili alla stabilizzazione del soggetto traumatizzato, così da garantirne la sicurezza durante il trasporto e limitare il più possibile i danni in caso di effettiva lesione. Questa revisione si pone quindi l’obiettivo di verificare, con il supporto della letteratura scientifica, eventuali vantaggi o svantaggi degli strumenti e protocolli attualmente in uso, oltre a valutare una loro possibilità di miglioramento o aggiornamento. MATERIALE E METODI: la ricerca bibliografica ha previsto l’utilizzo sia di termini liberi si di termini MeSH diversamente combinati ed è stata condotta sulle banche dati PubMed, Cochrane Library, Trip Database e Google Scholar. RISULTATI: la ricerca iniziale ha portato all’individuazione di 981 articoli. Complessivamente soltanto 11 sono stati inclusi nella revisione in quanto pertinenti per titolo, abstract, scopo della ricerca, criteri di selezione posti e full text. Gli studi trovato sono: due linee guida da revisioni sistematiche, tre revisioni sistematiche, una revisione sistematica e meta-analisi, uno studio retrospettivo osservazionale, uno studio retrospettivo di coorte e tre revisioni narrative. DISCUSSIONE: La revisione della letteratura ha rivelato che il collare rigido cervicale è attualmente un presidio molto utilizzato, considerato stabile è funzionale al mantenimento della stabilità della colonna cervicale. Tuttavia, vari esistono studi che ne mettono in discussione la sicurezza riportando anche dati su possibili complicazioni che i pazienti possono presentare a causa del suo utilizzo. Nel caso della tavola spinale invece l’efficacia non viene messa eccessivamente in discussione, a patto che il suo tempo di utilizzo sia ridotto così da evitare discomfort e insorgenza di eventuali lesioni cutanee nei soggetti che necessitano dell’applicazione del device. In entrambe i casi è stata rilevante la carenza di studi e ricerche di alto livello prodotta su questi argomenti, che rende difficoltoso supportare con la letteratura scientifica eventuali proposte di aggiornamento o cambiamento degli attuali protocolli di intervento. CONCLUSIONI: questa revisione, nonostante gli innegabili limiti riscontrati, mette in evidenza come ad oggi esistano delle evidenze per cui alcuni dei presidi e delle tecniche prese in esame siano poco o affatto indicate per la maggior parte degli scenari. Tuttavia, si è anche resa evidente la carenza di ricerche che rendano forti queste raccomandazioni e quindi difficoltoso aggiornare gli attuali presidi e protocolli di intervento.File | Dimensione | Formato | |
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