Within this dissertation, one of our aims was to investigate about the main characteristics of a phenomenon that, in particular in the Italian context, appears to be still unknown; in other words I am referring to malingering. The latter (within the DSM-V) is defined as "the intentional production or false and gross exaggeration of physical or psychological symptoms, motivated by external incentives" (APA, 2013, p. 726). Malingering , though it's a little known, is very frequent both in clinical settings and in the forensic, and for this reason the information against it must be increased. A problem related to this simulatorio attitude is surely to diagnostic, since not always professionals of the field are able to detect and diagnose the simulation of mental illness; this is because the problems related to its detection are varied. The malingerer can implement different behaviors, for example, can go overboard, pretending in part or minimize the symptoms of a mental disorder, and also the possible symptoms that can be simulated are many. The simulators often do not know precisely the symptom profiles of the various mental illnesses, and clinicians therefore use this "weakness", as an advantage for them, to try to unmask those who are faking. The "malingerers" tend, however, to avoid the simulation of symptoms associated with more severe psychiatric disorders since pretending, in these cases, would become very risky and difficult to maintain over time. Focusing the clinical state for these subjects, can not always be centered on acting it, and it is precisely when their attention falls that professionals must be able to detect them. In particular my research will focus on the simulation of psychological symptoms and how this determines important consequences over time. Another objective of our study is concerned, however, the identification of the instruments that can detect the simulatorio attitude; in these terms we administered to four groups of research participants, three tests, in other words IOP-29, SIMS and PAI. More precisely, the present study focused on some of the previous tests indices, which, also according to the literature, would be able to detect the simulation; I refer to Malingering Index IOP-29, Neurological Damage (NI), Affective Disorders (AF), psychosis (P), Low Intelligence (LI) and amnestic disorders (AM) of the SIMS, and finally, for the PAI, Impression negative (NIM), Malingering Index (MAL) and Rogers Discriminant Function (RDF). Before administration it was asked to participants to simulate a particular disorder, a group, therefore, has simulated depression, another a mild concussion, another one psychosis and the last one PTSD. The SIMS has proven itself to be the best in the detection of simulatorio attitude, to follow the IOP- 29 and finally the three indices of PAI (in order of effectiveness), ie, RDF, NIM and MAL. In general, the data we have obtained are very interesting but disappointing under another point of view. Future and futher research is fundamental in order to improve the knowledge of the phenomenon of malingering, but also to refine the tests that could detect it.

All'interno di questa dissertazione, uno dei nostri intenti è stato quello di indagare circa le principali caratteristiche di un fenomeno che, in particolare nel contesto italiano, risulta essere ancora poco conosciuto; in altre parole mi sto riferendo al malingering. Quest'ultimo (all'interno del DSM-V) è definito come "l'intenzionale produzione o falsa e grossolana esagerazione di sintomi fisici o psicologici, motivata da incentivi esterni" (APA, 2013, p. 726). L'atteggiamento simulatorio, anche se poco conosciuto, è molto frequente sia nei contesti clinici che in quelli forensi, e proprio per questo motivo l'informazione nei suoi confronti deve essere incrementata. Un problema legato a quest'atteggiamento simulatorio è sicuramente quello diagnostico, poiché non sempre i professionisti del campo sono in grado di rilevare e diagnosticare la simulazione della malattia mentale; ciò accade poiché i problemi legati alla sua individuazione sono svariati. Il malingerer può mettere in atto differenti comportamenti, ad esempio può esagerare, fingere in parte o minimizzare la sintomatologia di un disturbo mentale, ed anche i possibili sintomi che possono essere simulati sono molti. I simulatori, spesso e volentieri, non conoscono in modo preciso i profili sintomatologici delle diverse malattie mentali, e i clinici utilizzano quindi questo ¿difetto¿, vantaggio per loro, per cercare di smascherare la finzione. I ¿malingerers¿ tendono, però, a evitare la simulazione di sintomi associati a più gravi disturbi psichiatrici poiché la finzione, in questo senso, diventerebbe molto rischiosa e difficile da mantenere nel tempo. L'attenzione di questi soggetti, affermano i clinici, non può sempre essere centrata sulla finzione, ed è proprio nei momenti in cui l'attenzione si abbassa che i professionisti devono essere in grado di smascherarli. In particolare la mia ricerca si concentrerà sulla simulazione dei sintomi psicologici e su come questa determini conseguenze importanti nel tempo. Un altro obiettivo del nostro studio riguarda, invece, l'individuazione degli strumenti in grado di rilevare l'atteggiamento simulatorio; in questi termini abbiamo somministrato ai quattro gruppi partecipanti della ricerca, tre test, in altre parole IOP-29, SIMS e PAI. Più precisamente il presente studio si è focalizzato su alcuni indici dei precedenti test, i quali, anche secondo la letteratura, sarebbero in grado di rilevare la simulazione; faccio riferimento al Malingering Index dell'IOP-29, Danno Neurologico (NI), Disturbi Affettivi (AF), Psicosi (P), Bassa Intelligenza (LI) e Disturbi Amnesici (AM) del SIMS, e infine, per il PAI, Impressione Negativa (NIM), Malingering Index (MAL) e Rogers Discriminant Function (RDF). Prima della somministrazione è stato chiesto ai partecipanti di simulare un particolare disturbo, un gruppo, quindi, ha simulato la depressione, un altro il trauma cranico lieve, un altro ancora la psicosi e l'ultimo il PTSD. Il SIMS si è dimostrato come il migliore nella rilevazione dell'atteggiamento simulatorio, a seguire l'IOP- 29 ed infine i tre indici del PAI ( in ordine di efficacia), ovvero, RDF, NIM e MAL. In generale, i dati che abbiamo ottenuto sono molto interessanti ma deludenti sotto alcuni punti di vista. Al fine di migliorare la conoscenza del fenomeno del malingering, ma anche per perfezionare i test in grado di individuarlo, le ricerche future sono fondamentali.

Il malingering: uno studio di simulazione di Depressione, Psicosi, Trauma Cranico Lieve e PTSD.

GUALINETTI, CELESTE
2015/2016

Abstract

All'interno di questa dissertazione, uno dei nostri intenti è stato quello di indagare circa le principali caratteristiche di un fenomeno che, in particolare nel contesto italiano, risulta essere ancora poco conosciuto; in altre parole mi sto riferendo al malingering. Quest'ultimo (all'interno del DSM-V) è definito come "l'intenzionale produzione o falsa e grossolana esagerazione di sintomi fisici o psicologici, motivata da incentivi esterni" (APA, 2013, p. 726). L'atteggiamento simulatorio, anche se poco conosciuto, è molto frequente sia nei contesti clinici che in quelli forensi, e proprio per questo motivo l'informazione nei suoi confronti deve essere incrementata. Un problema legato a quest'atteggiamento simulatorio è sicuramente quello diagnostico, poiché non sempre i professionisti del campo sono in grado di rilevare e diagnosticare la simulazione della malattia mentale; ciò accade poiché i problemi legati alla sua individuazione sono svariati. Il malingerer può mettere in atto differenti comportamenti, ad esempio può esagerare, fingere in parte o minimizzare la sintomatologia di un disturbo mentale, ed anche i possibili sintomi che possono essere simulati sono molti. I simulatori, spesso e volentieri, non conoscono in modo preciso i profili sintomatologici delle diverse malattie mentali, e i clinici utilizzano quindi questo ¿difetto¿, vantaggio per loro, per cercare di smascherare la finzione. I ¿malingerers¿ tendono, però, a evitare la simulazione di sintomi associati a più gravi disturbi psichiatrici poiché la finzione, in questo senso, diventerebbe molto rischiosa e difficile da mantenere nel tempo. L'attenzione di questi soggetti, affermano i clinici, non può sempre essere centrata sulla finzione, ed è proprio nei momenti in cui l'attenzione si abbassa che i professionisti devono essere in grado di smascherarli. In particolare la mia ricerca si concentrerà sulla simulazione dei sintomi psicologici e su come questa determini conseguenze importanti nel tempo. Un altro obiettivo del nostro studio riguarda, invece, l'individuazione degli strumenti in grado di rilevare l'atteggiamento simulatorio; in questi termini abbiamo somministrato ai quattro gruppi partecipanti della ricerca, tre test, in altre parole IOP-29, SIMS e PAI. Più precisamente il presente studio si è focalizzato su alcuni indici dei precedenti test, i quali, anche secondo la letteratura, sarebbero in grado di rilevare la simulazione; faccio riferimento al Malingering Index dell'IOP-29, Danno Neurologico (NI), Disturbi Affettivi (AF), Psicosi (P), Bassa Intelligenza (LI) e Disturbi Amnesici (AM) del SIMS, e infine, per il PAI, Impressione Negativa (NIM), Malingering Index (MAL) e Rogers Discriminant Function (RDF). Prima della somministrazione è stato chiesto ai partecipanti di simulare un particolare disturbo, un gruppo, quindi, ha simulato la depressione, un altro il trauma cranico lieve, un altro ancora la psicosi e l'ultimo il PTSD. Il SIMS si è dimostrato come il migliore nella rilevazione dell'atteggiamento simulatorio, a seguire l'IOP- 29 ed infine i tre indici del PAI ( in ordine di efficacia), ovvero, RDF, NIM e MAL. In generale, i dati che abbiamo ottenuto sono molto interessanti ma deludenti sotto alcuni punti di vista. Al fine di migliorare la conoscenza del fenomeno del malingering, ma anche per perfezionare i test in grado di individuarlo, le ricerche future sono fondamentali.
ITA
Within this dissertation, one of our aims was to investigate about the main characteristics of a phenomenon that, in particular in the Italian context, appears to be still unknown; in other words I am referring to malingering. The latter (within the DSM-V) is defined as "the intentional production or false and gross exaggeration of physical or psychological symptoms, motivated by external incentives" (APA, 2013, p. 726). Malingering , though it's a little known, is very frequent both in clinical settings and in the forensic, and for this reason the information against it must be increased. A problem related to this simulatorio attitude is surely to diagnostic, since not always professionals of the field are able to detect and diagnose the simulation of mental illness; this is because the problems related to its detection are varied. The malingerer can implement different behaviors, for example, can go overboard, pretending in part or minimize the symptoms of a mental disorder, and also the possible symptoms that can be simulated are many. The simulators often do not know precisely the symptom profiles of the various mental illnesses, and clinicians therefore use this "weakness", as an advantage for them, to try to unmask those who are faking. The "malingerers" tend, however, to avoid the simulation of symptoms associated with more severe psychiatric disorders since pretending, in these cases, would become very risky and difficult to maintain over time. Focusing the clinical state for these subjects, can not always be centered on acting it, and it is precisely when their attention falls that professionals must be able to detect them. In particular my research will focus on the simulation of psychological symptoms and how this determines important consequences over time. Another objective of our study is concerned, however, the identification of the instruments that can detect the simulatorio attitude; in these terms we administered to four groups of research participants, three tests, in other words IOP-29, SIMS and PAI. More precisely, the present study focused on some of the previous tests indices, which, also according to the literature, would be able to detect the simulation; I refer to Malingering Index IOP-29, Neurological Damage (NI), Affective Disorders (AF), psychosis (P), Low Intelligence (LI) and amnestic disorders (AM) of the SIMS, and finally, for the PAI, Impression negative (NIM), Malingering Index (MAL) and Rogers Discriminant Function (RDF). Before administration it was asked to participants to simulate a particular disorder, a group, therefore, has simulated depression, another a mild concussion, another one psychosis and the last one PTSD. The SIMS has proven itself to be the best in the detection of simulatorio attitude, to follow the IOP- 29 and finally the three indices of PAI (in order of effectiveness), ie, RDF, NIM and MAL. In general, the data we have obtained are very interesting but disappointing under another point of view. Future and futher research is fundamental in order to improve the knowledge of the phenomenon of malingering, but also to refine the tests that could detect it.
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