INTRODUCTION: Candida auris is an emerging fungus that has garnered significant interest and concern in the clinical setting due to its rapid global spread, frequent resistance to various antifungal categories, and its ability to persist for extended periods within hospital environments. In Northern Italy, 361 cases have been recorded across 17 healthcare facilities between July 2019 and December 2022. The majority of patients (91.8%) were identified as colonized. OBJECTIVE: The description of local experience regarding colonization/infection with C. auris in a high-acuity intensive care unit, assess the epidemiological surveillance related to this pathogen, its diffusion pattern, and resistance characteristics in relation to literature data; and the evaluation of clinical impact within the context of the Intensive Care Unit. METHODS: In this study, all patients testing positive for Candida auris from November 1, 2021, to November 1, 2023, were included. Until July 2022, active screening for C. auris was limited to high-risk patients or close contacts; subsequently, screening was extended to all hospitalized patients and integrated into weekly surveillance cultures, along with the implementation of infection control measures. Identification of Candida isolates was performed using MALDI-TOF/MS (Bruker, Germany), while the determination of the minimum inhibitory concentration (MIC) was conducted through broth microdilution, following the guidelines of the EUCAST (European Committee on Antimicrobial Susceptibility Testing). RESULTS: Out of a total of 870 surveillance samples from 479 hospitalized patients, 73 patients exhibited colonization (66) or infection (7) with C. auris. All patients were critically ill (SAPS II 39, IQR 33-48, pValue= 0.0304), and the concurrent occurrence of other polymicrobial infections with Multi-Drug-Resistant strains was statistically significant, involving 42 out of 73 patients and all infected cases. The median time between admission to the intensive care unit and colonization or infection was 6 and 10 days, respectively. The median number of isolation sites was 2 (IQR 1-3) in infected individuals and 1 (IQR 1-1) in colonized individuals, showing statistical significance (pValue=0.0072). Hospital length of stay was statistically longer in infected patients (98 vs 30 days, pValue=0.0041), as well as the duration of intensive care unit stay (86 vs 15 days, pValue=0.0003). Among the 7 infected patients, 4 died in the intensive care unit, with only 1 within 7 days of isolation and due to infection-related causes. All isolates were resistant to fluconazole with a MIC >128 μg/mL, but no resistance was observed for antifungals of other classes. Treatment was administered empirically in 3 colonized patients (5%) and in all infected patients except one, due to diagnostic delay. Echinocandins, particularly anidulafungin and caspofungin, were primarily used, and combination treatment was employed in a single case. CONCLUSIONS: Considering the low number of invasive infections by C. auris (9.6%) and the questionable correlation with mortality in infected patients, a reflection on the actual clinical impact of this pathogen is imperative, as well as its contextualization in the landscape of infections caused by multi-drug resistant pathogens.

INTRODUZIONE: Candida auris è un fungo emergente che ha suscitato notevole interesse e preoccupazione nell’ambito clinico a causa della sua rapida diffusione su scala globale, della frequente resistenza a diverse categorie di antifungini e della sua capacità di persistere a lungo all’interno degli ambienti ospedalieri. Nel Nord Italia sono stati registrati 361 casi in 17 strutture sanitarie nel periodo compreso tra luglio 2019 e dicembre 2022. La maggioranza dei pazienti (91,8%) è stata identificata come colonizzata. OBIETTIVO: descrivere l’esperienza locale relativa alla colonizzazione/infezione da C. auris in una unità di terapia intensiva ad elevata intensità di cure, valutare la sorveglianza epidemiologica relativa a tale patogeno, il suo pattern di diffusione e le caratteristiche di resistenza in rapporto ai dati di letteratura; inoltre, la valutazione dell’impatto clinico nel contesto della Terapia Intensiva. METODI: nel presente studio sono stati inclusi tutti i pazienti risultati positivi per C. auris dal 1° novembre 2021 al 1° novembre 2023. Fino a luglio 2022, lo screening attivo per C. auris era limitato ai pazienti ad alto rischio o ai contatti stretti; successivamente, lo screening esteso a tutti i pazienti ricoverati è stato integrato nelle colture di sorveglianza settimanali, unitamente all’implementazione di misure di infection control. L'identificazione degli isolati di C. auris è stata effettuata mediante MALDI-TOF/MS (Bruker, Germania), mentre la determinazione della concentrazione inibente minima (MIC) è stata condotta attraverso microdiluizione in brodo, seguendo le linee guida dell'EUCAST (Comitato Europeo per i Test di Sensibilità agli Agenti Antimicrobici). RISULTATI: su un totale di 870 campioni di sorveglianza in 479 pazienti ricoverati, 73 pazienti hanno presentato colonizzazione (66) o infezione (7) da C.auris. Tutti i pazienti erano critici (SAPS II 39 ,IQR 33-48, pValue= 0.0304) e la concomitanza di altre infezioni polimicrobiche da Multi-Drug-Resistant è risultata statisticamente significativa, coinvolgendo 42 pazienti su 73 e tutti gli infetti. Il tempo mediano tra il ricovero in terapia intensiva e la colonizzazione o l’infezione è stato rispettivamente di 6 e 10 giorni. Il numero mediano di siti di isolamento è stato 2 (IQR 1-3) negli infetti e 1 (IQR 1-1) nei colonizzati, risultando statisticamente significativo (pValue=0.0072). La durata della degenza in ospedale è risultata statisticamente maggiore negli infetti (98 vs 30 giorni, pValue=0.0041), così come la durata della degenza in Terapia Intensiva (86 vs 15 giorni, pValue=0.0003). Dei 7 pazienti infetti, 4 sono deceduti in terapia intensiva, solo 1 di loro entro 7 giorni dall’isolamento e in corso di infezione. Gli isolati erano tutti resistenti al fluconazolo con una CMI >128 μg/mL, ma non sono risultate resistenze per antifungini di altra classe. Il trattamento è stato somministrato in 3 pazienti colonizzati (5%) su base empirica e in tutti i pazienti infetti tranne uno, per delay diagnostico. Sono state utilizzate principalmente echinocandine, in particolare anidulafungina e caspofungina, e il trattamento di combinazione è stato utilizzato in un solo caso. CONCLUSIONI: In considerazione dell’esiguo numero di infezioni invasive da C.auris (9.6%) e della dubbia correlazione con la mortalità nei pazienti infetti, una riflessione circa il reale impatto clinico di tale patogeno è mandatoria, come la sua contestualizzazione nel panorama di infezioni da patogeni Multi-Drug Resistant.

Impatto della Candida auris nei pazienti critici: evidenze da un progetto di due anni in un'unità di terapia intensiva universitaria

MASSA, IRENE
2023/2024

Abstract

INTRODUZIONE: Candida auris è un fungo emergente che ha suscitato notevole interesse e preoccupazione nell’ambito clinico a causa della sua rapida diffusione su scala globale, della frequente resistenza a diverse categorie di antifungini e della sua capacità di persistere a lungo all’interno degli ambienti ospedalieri. Nel Nord Italia sono stati registrati 361 casi in 17 strutture sanitarie nel periodo compreso tra luglio 2019 e dicembre 2022. La maggioranza dei pazienti (91,8%) è stata identificata come colonizzata. OBIETTIVO: descrivere l’esperienza locale relativa alla colonizzazione/infezione da C. auris in una unità di terapia intensiva ad elevata intensità di cure, valutare la sorveglianza epidemiologica relativa a tale patogeno, il suo pattern di diffusione e le caratteristiche di resistenza in rapporto ai dati di letteratura; inoltre, la valutazione dell’impatto clinico nel contesto della Terapia Intensiva. METODI: nel presente studio sono stati inclusi tutti i pazienti risultati positivi per C. auris dal 1° novembre 2021 al 1° novembre 2023. Fino a luglio 2022, lo screening attivo per C. auris era limitato ai pazienti ad alto rischio o ai contatti stretti; successivamente, lo screening esteso a tutti i pazienti ricoverati è stato integrato nelle colture di sorveglianza settimanali, unitamente all’implementazione di misure di infection control. L'identificazione degli isolati di C. auris è stata effettuata mediante MALDI-TOF/MS (Bruker, Germania), mentre la determinazione della concentrazione inibente minima (MIC) è stata condotta attraverso microdiluizione in brodo, seguendo le linee guida dell'EUCAST (Comitato Europeo per i Test di Sensibilità agli Agenti Antimicrobici). RISULTATI: su un totale di 870 campioni di sorveglianza in 479 pazienti ricoverati, 73 pazienti hanno presentato colonizzazione (66) o infezione (7) da C.auris. Tutti i pazienti erano critici (SAPS II 39 ,IQR 33-48, pValue= 0.0304) e la concomitanza di altre infezioni polimicrobiche da Multi-Drug-Resistant è risultata statisticamente significativa, coinvolgendo 42 pazienti su 73 e tutti gli infetti. Il tempo mediano tra il ricovero in terapia intensiva e la colonizzazione o l’infezione è stato rispettivamente di 6 e 10 giorni. Il numero mediano di siti di isolamento è stato 2 (IQR 1-3) negli infetti e 1 (IQR 1-1) nei colonizzati, risultando statisticamente significativo (pValue=0.0072). La durata della degenza in ospedale è risultata statisticamente maggiore negli infetti (98 vs 30 giorni, pValue=0.0041), così come la durata della degenza in Terapia Intensiva (86 vs 15 giorni, pValue=0.0003). Dei 7 pazienti infetti, 4 sono deceduti in terapia intensiva, solo 1 di loro entro 7 giorni dall’isolamento e in corso di infezione. Gli isolati erano tutti resistenti al fluconazolo con una CMI >128 μg/mL, ma non sono risultate resistenze per antifungini di altra classe. Il trattamento è stato somministrato in 3 pazienti colonizzati (5%) su base empirica e in tutti i pazienti infetti tranne uno, per delay diagnostico. Sono state utilizzate principalmente echinocandine, in particolare anidulafungina e caspofungina, e il trattamento di combinazione è stato utilizzato in un solo caso. CONCLUSIONI: In considerazione dell’esiguo numero di infezioni invasive da C.auris (9.6%) e della dubbia correlazione con la mortalità nei pazienti infetti, una riflessione circa il reale impatto clinico di tale patogeno è mandatoria, come la sua contestualizzazione nel panorama di infezioni da patogeni Multi-Drug Resistant.
Impact of Candida auris in critically ill patients: evidence from a two-year project in a university intensive care unit
INTRODUCTION: Candida auris is an emerging fungus that has garnered significant interest and concern in the clinical setting due to its rapid global spread, frequent resistance to various antifungal categories, and its ability to persist for extended periods within hospital environments. In Northern Italy, 361 cases have been recorded across 17 healthcare facilities between July 2019 and December 2022. The majority of patients (91.8%) were identified as colonized. OBJECTIVE: The description of local experience regarding colonization/infection with C. auris in a high-acuity intensive care unit, assess the epidemiological surveillance related to this pathogen, its diffusion pattern, and resistance characteristics in relation to literature data; and the evaluation of clinical impact within the context of the Intensive Care Unit. METHODS: In this study, all patients testing positive for Candida auris from November 1, 2021, to November 1, 2023, were included. Until July 2022, active screening for C. auris was limited to high-risk patients or close contacts; subsequently, screening was extended to all hospitalized patients and integrated into weekly surveillance cultures, along with the implementation of infection control measures. Identification of Candida isolates was performed using MALDI-TOF/MS (Bruker, Germany), while the determination of the minimum inhibitory concentration (MIC) was conducted through broth microdilution, following the guidelines of the EUCAST (European Committee on Antimicrobial Susceptibility Testing). RESULTS: Out of a total of 870 surveillance samples from 479 hospitalized patients, 73 patients exhibited colonization (66) or infection (7) with C. auris. All patients were critically ill (SAPS II 39, IQR 33-48, pValue= 0.0304), and the concurrent occurrence of other polymicrobial infections with Multi-Drug-Resistant strains was statistically significant, involving 42 out of 73 patients and all infected cases. The median time between admission to the intensive care unit and colonization or infection was 6 and 10 days, respectively. The median number of isolation sites was 2 (IQR 1-3) in infected individuals and 1 (IQR 1-1) in colonized individuals, showing statistical significance (pValue=0.0072). Hospital length of stay was statistically longer in infected patients (98 vs 30 days, pValue=0.0041), as well as the duration of intensive care unit stay (86 vs 15 days, pValue=0.0003). Among the 7 infected patients, 4 died in the intensive care unit, with only 1 within 7 days of isolation and due to infection-related causes. All isolates were resistant to fluconazole with a MIC >128 μg/mL, but no resistance was observed for antifungals of other classes. Treatment was administered empirically in 3 colonized patients (5%) and in all infected patients except one, due to diagnostic delay. Echinocandins, particularly anidulafungin and caspofungin, were primarily used, and combination treatment was employed in a single case. CONCLUSIONS: Considering the low number of invasive infections by C. auris (9.6%) and the questionable correlation with mortality in infected patients, a reflection on the actual clinical impact of this pathogen is imperative, as well as its contextualization in the landscape of infections caused by multi-drug resistant pathogens.
FANELLI, VITO
IMPORT TESI SOLO SU ESSE3 DAL 2018
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