The olive tree (Olea europaea L.), native to Asia Minor is one of the most common tree species cultivated in the Mediterranean. In this area, the olive has a social, economic and cultural role. The olive tree is affected by abiotic adversities caused by the weather ( cold, hail, wind , drought) and nutritional deficiencies ; but it is affected also by biotic ones . Among the most common biotic adversities there are plant pathogens ( fungi and bacteria ) , animal parasites , viruses and nematodes . Among plant pathogens there are: the olive leaf spot or peacock eye, leprosy olives, olive mange or tuberculosis, agents of sooty mold, verticillium wilt and olive cercosporiose or piombosi. Finally there is a new plant pathogen, Xylella fastidiosa, agent of desiccation Complex quickly olive (CoDiRO), reported for the first time in the province of Lecce in October of 2013. Nowdays we know only one species of the genus Xylella (X. fastidiosa) distinguishable into four subspecies: subspecie fastidiosa; subspecie sandyi; subspecie multiplex e subspecie pauca. In November of 2013, the PLH group from the Authority European Food Safety Authority (EFSA), has studied the entrance, the paths of diffusion and risk reduction options to X. fastidiosa. About this assignment, the PLH Panel has prepared a project called "pilot testing" that provides for the conduct of specific investigations in Puglia to understand the change by the bacterium. In 'October 2014 through a document with the "Obligatory measures to contain the spread of X. fastidiosa subspecies pauca CoDiRO strain " it was planned, the establishment of an "eradication band". It starts from the Ionian Sea to the Adriatic area, to follow there is an area called "buffer strip" stretching from the coast Adriatic to the Ionian and in the end, another one defined "phytosanitary cord" that cuts across the Salento on the border between the provinces of Lecce, where was considerable damage in national production, in fact as reported by ISTAT between the year 2013-2014 , there has been a change in 29.5 %. The bacterium does not affect the quality of drupa but causes damages on olive plants with a total production loss. The latter was particularly evident in the Leccese, where was considerable damage in national production , in fact as reported by ISTAT between the year 2013-2014 , there has been a change in 29.5 % . In order to control the potential future distribution of the bacterium, a team of teachers of the Department of Agriculture led by Dr. Luciano Bosso has used a model based on maximum entropy (MaxEnt). In addition to consider the information gathered by colleagues in the field, the authors then analyzed several factors such as: the climate of the areas affected by bacterial, rainfall, drought, the seasons, the altitude, vegetation. According to their study, at higher altitudes as well as colder weather, environmental conditions are less favorable to the spread of bacteria; and over to Puglia, even the crops in Basilicata, Calabria, Sicily, Sardinia, Campania and Lazio risk being affected by X. fastidiosa. Resulting in the decline in yields was the Economic and landscaping damage. The Plant Health Department should be certainly strengthened by using specific preventive phytosanitary measures to prevent the further spread of the bacterium.
L'olivo (Olea europaea L.), originario dell'Asia minore è una delle più diffuse specie arboree coltivate nel bacino mediterraneo. In questa zona, l'olivicoltura ha un ruolo sociale, economico e culturale che è di fondamentale importanza L'olivo, oltre alle avversità abiotiche causate dal clima (freddo, grandine, vento, siccità) e da carenze nutrizionali, è colpito anche da avversità biotiche. Tra le più diffuse ci sono patogeni vegetali (funghi e batteri), fitofagi, virus e nematodi. Tra i patogeni vegetali troviamo: il cicloconio o occhio di pavone, la lebbra delle olive, la rogna o tubercolosi dell'olivo, gli agenti di fumaggini, la verticillosi dell'olivo e la cercosporiosi o piombosi. Infine un nuovo patogeno vegetale, Xylella fastidiosa, agente del Complesso del disseccamento rapido dell'olivo (CoDiRO), segnalato per la prima volta in provincia di Lecce nel mese di ottobre del 2013; Ad oggi si conosce una sola specie del genere Xylella (X. fastidiosa) distinguibile in quattro sottospecie: subspecie fastidiosa; subspecie sandyi; subspecie multiplex e subspecie pauca. La X. fastidiosa è classificata come patogeno da quarantena della lista A1 dell'EPPO (European and Mediterranean Plant Protection Organization). Il batterio gram-negativo, invade i vasi legnosi delle piante infette ed è trasmesso da insetti vettori (cicaline Aprhrophoridae) che si alimentano su di essi. Nel novembre del 2013, il gruppo PLH (Panel on Plant Health) appartenenti dall'Autorità Europea per la sicurezza alimentare (EFSA), ha svolto un mandato della Commissione Europea riguardo l'ingresso, i percorsi di diffusione e le opzioni di riduzione dei rischi da X. fastidiosa. Nell' Ottobre 2014 un documento con le ¿Misure obbligatorie per il contenimento della diffusione di ¿X. fastidiosa subspecie pauca ceppo CoDiRO¿, che recepisce le norme del Decreto del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali del 25.09.2014 ¿Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e l'eradicazione di X. fastidiosa nel territorio della Repubblica Italiana¿. Il batterio non colpisce la qualità della drupa ma causa danni sulle piante di olivo con totale perdita di produzione. Quest'ultimo è stato evidenziato soprattutto nel Leccese, dov'è stato considerevole il danno della produzione nazionale, infatti secondo quanto riportato dall'ISTAT tra l'anno 2013-2014, c'è stata una variazione del -29,5%. Per controllare la potenziale distribuzione futura del batterio un team di studiosi del dipartimento di Agraria dell'Università Federico II di Napoli, ha utilizzato un modello basato sulla massima entropia (MaxEnt). Secondo lo stesso studio a quote più elevate così come a temperature più rigide, le condizioni ambientali sono meno favorevoli al propagarsi del batterio e oltre alla Puglia, anche le coltivazioni presenti in Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Campania e Lazio rischiano di essere colpite dalla X. fastidiosa. Conseguente al calo dei raccolti è stato il danno economico e paesaggistico. Oltre a quanto sopra elencato bisogna considerare tutto l'impatto socio-economico che interessa anche il settore vivaistico del Salento. I Servizi fitosanitari regionali andrebbero di sicuro rafforzati utilizzando specifiche misure preventive fitosanitarie atte a evitare l'ulteriore diffusione del batterio.
Xylella fastidiosa, Potenziale impatto sull'olivicoltura Italiana
PERNA, ALESSANDRO
2015/2016
Abstract
L'olivo (Olea europaea L.), originario dell'Asia minore è una delle più diffuse specie arboree coltivate nel bacino mediterraneo. In questa zona, l'olivicoltura ha un ruolo sociale, economico e culturale che è di fondamentale importanza L'olivo, oltre alle avversità abiotiche causate dal clima (freddo, grandine, vento, siccità) e da carenze nutrizionali, è colpito anche da avversità biotiche. Tra le più diffuse ci sono patogeni vegetali (funghi e batteri), fitofagi, virus e nematodi. Tra i patogeni vegetali troviamo: il cicloconio o occhio di pavone, la lebbra delle olive, la rogna o tubercolosi dell'olivo, gli agenti di fumaggini, la verticillosi dell'olivo e la cercosporiosi o piombosi. Infine un nuovo patogeno vegetale, Xylella fastidiosa, agente del Complesso del disseccamento rapido dell'olivo (CoDiRO), segnalato per la prima volta in provincia di Lecce nel mese di ottobre del 2013; Ad oggi si conosce una sola specie del genere Xylella (X. fastidiosa) distinguibile in quattro sottospecie: subspecie fastidiosa; subspecie sandyi; subspecie multiplex e subspecie pauca. La X. fastidiosa è classificata come patogeno da quarantena della lista A1 dell'EPPO (European and Mediterranean Plant Protection Organization). Il batterio gram-negativo, invade i vasi legnosi delle piante infette ed è trasmesso da insetti vettori (cicaline Aprhrophoridae) che si alimentano su di essi. Nel novembre del 2013, il gruppo PLH (Panel on Plant Health) appartenenti dall'Autorità Europea per la sicurezza alimentare (EFSA), ha svolto un mandato della Commissione Europea riguardo l'ingresso, i percorsi di diffusione e le opzioni di riduzione dei rischi da X. fastidiosa. Nell' Ottobre 2014 un documento con le ¿Misure obbligatorie per il contenimento della diffusione di ¿X. fastidiosa subspecie pauca ceppo CoDiRO¿, che recepisce le norme del Decreto del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali del 25.09.2014 ¿Misure di emergenza per la prevenzione, il controllo e l'eradicazione di X. fastidiosa nel territorio della Repubblica Italiana¿. Il batterio non colpisce la qualità della drupa ma causa danni sulle piante di olivo con totale perdita di produzione. Quest'ultimo è stato evidenziato soprattutto nel Leccese, dov'è stato considerevole il danno della produzione nazionale, infatti secondo quanto riportato dall'ISTAT tra l'anno 2013-2014, c'è stata una variazione del -29,5%. Per controllare la potenziale distribuzione futura del batterio un team di studiosi del dipartimento di Agraria dell'Università Federico II di Napoli, ha utilizzato un modello basato sulla massima entropia (MaxEnt). Secondo lo stesso studio a quote più elevate così come a temperature più rigide, le condizioni ambientali sono meno favorevoli al propagarsi del batterio e oltre alla Puglia, anche le coltivazioni presenti in Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Campania e Lazio rischiano di essere colpite dalla X. fastidiosa. Conseguente al calo dei raccolti è stato il danno economico e paesaggistico. Oltre a quanto sopra elencato bisogna considerare tutto l'impatto socio-economico che interessa anche il settore vivaistico del Salento. I Servizi fitosanitari regionali andrebbero di sicuro rafforzati utilizzando specifiche misure preventive fitosanitarie atte a evitare l'ulteriore diffusione del batterio.File | Dimensione | Formato | |
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