The paper focus on the aspects concerning the safety of food and its consumption in space, moving among different topics, like the evolution of the meals, organoleptic features, packaging, nutritional characteristics and biological hazard. These themes underline the importance of the diet of the astronauts, with the guarantee to supply good organoleptic peculiarities, hygienic conditions and nutritional intake. Since the first Apollo missions, during which the astronauts were provided with food in the form of cube or paste in tubes, meals started to get improved gradually, especially talking about organoleptic characteristics and methods of fruition. Initially most of the meals were not consumed, landing back untouched, since they were not so pleasant and appetizing; most of the work concerned to improve the acceptability of these meals and the right intake of nutrients. Space missions began to be longer and more complex and the alimentary choice changed a lot, in order to provide the astronauts always with right end efficient nutritional intake related to the individual energetic needs, to the food mass which has to be transported and to front the pathologies and disturbs that can occur during long permanence in zero gravity environment. The choice of food packaging at the beginning was realized only for the food preservation; when the missions got longer in terms of time, the packaging had to be modified in order to permits a more natural fruition of the meals and to encourage the astronauts to the food consumption. Furthermore the food transported during the missions has to be absolutely perfect talking about microbiological security, in order to avoid any kind of biological contamination. For this reason most of the food is termo-stabilized or freeze-dried and they are prepared following the HACCP protocols, that were created specifically by NASA for the production of space food; just a little part of food is composed by fresh food. The main pathogens which must be eliminated during the production of space foodstuffs are the same with those which are normally dangerous also on Earth: among many species the thesis is particularly focused on Listeria monocytogenes, Salmonella Enterica, Clostridium botulinum. Moreover the thesis tried to examine in depth the possibility of alcoholic drinks consumption on board of the Space Sations. On this purpose is reported the experience linked to the giving of a sample of sherry wine and the motivations which led some countries to a quick abandon of this kind of substances.
L'elaborato finale fornisce una panoramica generale sugli aspetti legati al consumo e alla sicurezza di derrate alimentari nello spazio, affrontando tematiche diverse, come l'evoluzione dei pasti, le caratteristiche organolettiche, il packaging, le caratteristiche nutrizionali e i rischi microbiologici. Tali tematiche sottolineano l'importanza di affrontare l'alimentazione dell'astronauta in modo completo, garantendo sia le peculiarità organolettiche, sia quelle igienico sanitarie e, non sottovalutando l'apporto nutrizionale. Dalle prime missioni Apollo, durante le quali venivano fornite agli astronauti pietanze sotto forma di paste alimentari e cubetti, i cibi sono stati progressivamente migliorati, in particolar modo per quanto riguarda le caratteristiche organolettiche e i metodi di fruizione dei pasti. Inizialmente, a causa di una scarsa gradevolezza ed appetibilità, buona parte dei pasti non veniva consumata, ritornando intatta a terra; un grosso sforzo è stato compiuto proprio per aumentare l'accettabilità delle pietanze da parte degli astronauti e far sì che questi ultimi assumessero la giusta quantità di calorie. L'attuazione di differenti progetti spaziali, sempre più complessi e caratterizzati da periodi di tempo più prolungati, ha fatto si che venissero modificate le scelte alimentari, in modo tale da fornire agli astronauti sempre il più efficiente apporto nutrizionale in relazione alle necessità energetiche individuali, alla massa di cibo da trasportare e a fronteggiare le patologie e i disturbi collegati alla lunga permanenza in ambienti privi di gravità. La scelta del packaging per gli alimenti inizialmente era dettata solo dalla necessità di conservare il prodotto e garantirne quindi la sicurezza microbiologica; con l'aumentare della durata delle missioni è stato necessario modificare gli imballaggi in modo tale che questi permettessero agli equipaggi di fruire dei cibi contenuti in modo più naturale e che gli astronauti fossero più invogliati al consumo. Inoltre i cibi trasportati durante le missioni spaziali devono essere assolutamente perfetti dal punto di vista microbiologico, al fine di scongiurare qualsiasi episodio di Malattia Trasmessa dagli alimenti, a bordo. Per questa ragione quasi tutti gli alimenti sono termostabilizzati o liofilizzati e vengono preparati seguendo i protocolli del sistema HACCP, creato specificamente dalla NASA per la produzione di cibi consumati nello spazio; solo in un parte estremamente ridotta vengono consumati alimenti freschi. I principali patogeni che bisogna eliminare durante la preparazione delle derrate alimentari sono quelli che costituisco un pericolo anche per gli alimenti consumati normalmente sulla terra: tra le innumerevoli specie, l'elaborato approfondisce, in particolare, alcuni agenti quali Listeria monocytogenes, Salmonella Enterica, Clostridium botulinum. Nell'ambito dell'elaborato si è cercato ,inoltre, di approfondire la possibilità di utilizzare bevande alcoliche, a bordo delle stazioni spaziali. A tale proposito viene riportata l'esperienza legata alla somministrazione di sherry, nonché le motivazioni che hanno portato ad un rapido abbandono da parte di alcuni paesi, di tale sostanza.
ALIMENTI DESTINATI AL CONSUMO NELLO SPAZIO: CARATTERISTICHE E SICUREZZA
CERRUTI, ALBERTO
2015/2016
Abstract
L'elaborato finale fornisce una panoramica generale sugli aspetti legati al consumo e alla sicurezza di derrate alimentari nello spazio, affrontando tematiche diverse, come l'evoluzione dei pasti, le caratteristiche organolettiche, il packaging, le caratteristiche nutrizionali e i rischi microbiologici. Tali tematiche sottolineano l'importanza di affrontare l'alimentazione dell'astronauta in modo completo, garantendo sia le peculiarità organolettiche, sia quelle igienico sanitarie e, non sottovalutando l'apporto nutrizionale. Dalle prime missioni Apollo, durante le quali venivano fornite agli astronauti pietanze sotto forma di paste alimentari e cubetti, i cibi sono stati progressivamente migliorati, in particolar modo per quanto riguarda le caratteristiche organolettiche e i metodi di fruizione dei pasti. Inizialmente, a causa di una scarsa gradevolezza ed appetibilità, buona parte dei pasti non veniva consumata, ritornando intatta a terra; un grosso sforzo è stato compiuto proprio per aumentare l'accettabilità delle pietanze da parte degli astronauti e far sì che questi ultimi assumessero la giusta quantità di calorie. L'attuazione di differenti progetti spaziali, sempre più complessi e caratterizzati da periodi di tempo più prolungati, ha fatto si che venissero modificate le scelte alimentari, in modo tale da fornire agli astronauti sempre il più efficiente apporto nutrizionale in relazione alle necessità energetiche individuali, alla massa di cibo da trasportare e a fronteggiare le patologie e i disturbi collegati alla lunga permanenza in ambienti privi di gravità. La scelta del packaging per gli alimenti inizialmente era dettata solo dalla necessità di conservare il prodotto e garantirne quindi la sicurezza microbiologica; con l'aumentare della durata delle missioni è stato necessario modificare gli imballaggi in modo tale che questi permettessero agli equipaggi di fruire dei cibi contenuti in modo più naturale e che gli astronauti fossero più invogliati al consumo. Inoltre i cibi trasportati durante le missioni spaziali devono essere assolutamente perfetti dal punto di vista microbiologico, al fine di scongiurare qualsiasi episodio di Malattia Trasmessa dagli alimenti, a bordo. Per questa ragione quasi tutti gli alimenti sono termostabilizzati o liofilizzati e vengono preparati seguendo i protocolli del sistema HACCP, creato specificamente dalla NASA per la produzione di cibi consumati nello spazio; solo in un parte estremamente ridotta vengono consumati alimenti freschi. I principali patogeni che bisogna eliminare durante la preparazione delle derrate alimentari sono quelli che costituisco un pericolo anche per gli alimenti consumati normalmente sulla terra: tra le innumerevoli specie, l'elaborato approfondisce, in particolare, alcuni agenti quali Listeria monocytogenes, Salmonella Enterica, Clostridium botulinum. Nell'ambito dell'elaborato si è cercato ,inoltre, di approfondire la possibilità di utilizzare bevande alcoliche, a bordo delle stazioni spaziali. A tale proposito viene riportata l'esperienza legata alla somministrazione di sherry, nonché le motivazioni che hanno portato ad un rapido abbandono da parte di alcuni paesi, di tale sostanza.File | Dimensione | Formato | |
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