Negli ultimi anni è stata riconosciuta ai boschi ripari un'importanza fondamentale nella gestione della sicurezza idraulica e non sono più considerati solo un pericolo ma una risorsa da gestire. La vegetazione riparia, però, ha anche notevole importanza del punto di vista ecologico in quanto costituisce degli habitat, ormai sempre più rari, in cui si insediano numerose specie animali e vegetali che non potrebbero vivere altrove. La conservazione, e dove possibile il rispristino, di queste funzioni richiede che il bosco sia soggetto ha un'attenta e opportuna gestione. Gestire che non significa necessariamente intervenire, anzi al contrario sono altrettanto importanti il monitoraggio e il permettere la libera evoluzione del bosco senza interferire con le dinamiche naturali. L'evoluzione dei popolamenti legnosi ripari è in stretta correlazione con la dinamica fluviale, infatti se è vero che questi possono influenzare in modo significativo il funzionamento del corso d'acqua è altrettanto corretto dire che questi popolamenti sono una manifestazione del regime idrologico naturale o, al contrario, dei cambiamenti intercorsi nell'idrosistema. Le alterazioni a cui può essere soggetto un corso d'acqua sono principalmente di due tipi: naturali e antropiche. Le cause idrologiche riguardano in particolare l'abbassamento del livello della falda, la rarefazione delle piene annue e decennali e la diminuzione delle portate dei corsi d'acqua; conseguenza di ciò è il cambiamento della composizione specifica delle fitocenosi e una senescenza precoce dei popolamenti forestali ripari. Le alterazioni idrologiche sono inoltre alla base di modificazioni dei cicli di erosione e di sedimentazione e quindi delle caratteristiche dei substrati su cui si rinnovano le specie vegetali. La alterazioni di origine antropica, sempre più rilevanti, riguardano opere idrauliche, il trattamento diretto della vegetazione attraverso tagli finalizzati al solo prelievo di biomassa, il cambiamento della qualità delle acque (eutrofizzazione, inquinamento) e l'introduzione, anche involontaria, di specie esotiche invasive. In questi contesti si ritrovano diverse Categorie forestali che caratterizzano i vari macroambiti degli habitat ripari (alveo inciso, entro i 10 metri dal ciglio di sponda, oltre i 10 metri dal ciglio di sponda), tra queste la più diffusa sono i saliceti e pioppeti che occupano circa il 40% dei boschi ripari. La gestione dei saliceti e pioppeti si differenzia sulla base dell'età del popolamento: nei popolamenti adulti si interviene con ceduazioni per fasce discontinue o per gruppi per ringiovanire il soprassuolo; in substrati giovani, invece, la tendenza è quella di permettere la naturale evoluzione dei popolamenti. Per concludere questa breve introduzione occorre specificare che qui e nelle pagine che seguono il termine di bosco ripario è utilizzato in senso lato, non fa riferimento quindi solo ai boschi posti esclusivamente sulle sponde bensì comprende tutti i popolamenti la cui evoluzione dipende dalla dinamica del corso d'acqua, in larga parte compreso nella Fascia A del Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico.
gestione dei boschi ripari del piemonte
BONO, ALESSIA
2015/2016
Abstract
Negli ultimi anni è stata riconosciuta ai boschi ripari un'importanza fondamentale nella gestione della sicurezza idraulica e non sono più considerati solo un pericolo ma una risorsa da gestire. La vegetazione riparia, però, ha anche notevole importanza del punto di vista ecologico in quanto costituisce degli habitat, ormai sempre più rari, in cui si insediano numerose specie animali e vegetali che non potrebbero vivere altrove. La conservazione, e dove possibile il rispristino, di queste funzioni richiede che il bosco sia soggetto ha un'attenta e opportuna gestione. Gestire che non significa necessariamente intervenire, anzi al contrario sono altrettanto importanti il monitoraggio e il permettere la libera evoluzione del bosco senza interferire con le dinamiche naturali. L'evoluzione dei popolamenti legnosi ripari è in stretta correlazione con la dinamica fluviale, infatti se è vero che questi possono influenzare in modo significativo il funzionamento del corso d'acqua è altrettanto corretto dire che questi popolamenti sono una manifestazione del regime idrologico naturale o, al contrario, dei cambiamenti intercorsi nell'idrosistema. Le alterazioni a cui può essere soggetto un corso d'acqua sono principalmente di due tipi: naturali e antropiche. Le cause idrologiche riguardano in particolare l'abbassamento del livello della falda, la rarefazione delle piene annue e decennali e la diminuzione delle portate dei corsi d'acqua; conseguenza di ciò è il cambiamento della composizione specifica delle fitocenosi e una senescenza precoce dei popolamenti forestali ripari. Le alterazioni idrologiche sono inoltre alla base di modificazioni dei cicli di erosione e di sedimentazione e quindi delle caratteristiche dei substrati su cui si rinnovano le specie vegetali. La alterazioni di origine antropica, sempre più rilevanti, riguardano opere idrauliche, il trattamento diretto della vegetazione attraverso tagli finalizzati al solo prelievo di biomassa, il cambiamento della qualità delle acque (eutrofizzazione, inquinamento) e l'introduzione, anche involontaria, di specie esotiche invasive. In questi contesti si ritrovano diverse Categorie forestali che caratterizzano i vari macroambiti degli habitat ripari (alveo inciso, entro i 10 metri dal ciglio di sponda, oltre i 10 metri dal ciglio di sponda), tra queste la più diffusa sono i saliceti e pioppeti che occupano circa il 40% dei boschi ripari. La gestione dei saliceti e pioppeti si differenzia sulla base dell'età del popolamento: nei popolamenti adulti si interviene con ceduazioni per fasce discontinue o per gruppi per ringiovanire il soprassuolo; in substrati giovani, invece, la tendenza è quella di permettere la naturale evoluzione dei popolamenti. Per concludere questa breve introduzione occorre specificare che qui e nelle pagine che seguono il termine di bosco ripario è utilizzato in senso lato, non fa riferimento quindi solo ai boschi posti esclusivamente sulle sponde bensì comprende tutti i popolamenti la cui evoluzione dipende dalla dinamica del corso d'acqua, in larga parte compreso nella Fascia A del Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
762168_tesialessiabono.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
3.23 MB
Formato
Adobe PDF
|
3.23 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/20641