Il percorso di ricerca si configura come una costante riflessione su una questione di urgente attualità: la sostenibilità ambientale e sociale. La tematica è osservata attraverso la lente dell'arte, con un percorso che transita in diversi ambiti disciplinari: design, arte, moda e comunicazione- per i quali la sensibilità etica ed estetica costituisce un denominatore comune. Prendendo in considerazione le riflessioni di artisti-designer come Le Corbusier ed Enzo Mari, nonché dell'importanza delle ricerche intraprese nell'ambito del Deutscher Werkbund e del Bauhaus e tesaurizzando le riflessioni e il pensiero di grandi sociologi e studiosi come Walter Benjamin, Jean Baudrillard e Guido Viale, l'indagine assume il carattere di un costante dialogo e confronto tra passato e presente. Le radici dello storico dibattito tra artigianato e industria, le problematiche inerenti la 'qualità etica ed estetica', risalgono già all'Ottocento; periodo durante il quale si pone particolare attenzione all'attività e al pensiero di Morris. Questo excursus culmina con le tendenze artistiche degli anni Sessanta nel campo dell'arte, con le opere dei neo-dadaisti, dei Nouveaux Réalistes, e della Pop Art incentrati sulla poetica dell'oggetto. L'oggetto diviene il paradigma del discorso, il protagonista della questione concernente la sostenibilità ambientale e del crescente consumismo. Si giunge così a considerare le più recenti esperienze artistiche che, tesaurizzando queste premesse, rivalutano l'oggetto di scarto mediante una manualità e una capacità creativa inedite. E' il caso delle opere di Pietra Pistoletto che lavora con il ri-uso del tessuto, e di Enrica Borghi che realizza installazioni modellando la plastica delle bottiglie recuperate e altri materiali ai quali restituisce nuova vita. Dal punto di vista della sostenibilità sociale, le attuali esperienze del progetto Carmina Campus in Camerun e Royah in Afghanistan costituiscono un esempio di come, mediante l'arte e la moda e, soprattutto, la valorizzazione dell'artigianato locale, si possa creare un dialogo e una collaborazione tra culture diverse il cui fine è il medesimo: sostenere, valorizzare, e aiutare le popolazioni in difficoltà mediante un lavoro qualificante, profondamente rispettoso delle culture locali. Le creazioni che ne derivano sono dei veri e propri oggetti d'arte. Il lavoro di ricerca affronta un argomento in continuo divenire e, come è già stato accennato, di grande attualità. Di conseguenza non è possibile esaurire del tutto in questa sede l'argomentazione che, invece, prende atto per quanto è stato possibile della situazione contingente. Questo aspetto è rilevante soprattutto per quanto riguarda l'ultimo capitolo, che prende in considerazione, facendo una sorta di rilevamento generale, delle ultime scoperte nel campo della tecnologia dei materiali considerando cioè gli ultimi ritrovati eco-compatibili in rapporto al packaging assunto in questa sede come emblema del consumo e dell'usa e getta, per la progettazione del quale si rendono necessarie soluzioni alternative.
Social Design. Strategie di comunicazione per il design sociale ed ecosostenibile
SANTORO, MANUELA
2011/2012
Abstract
Il percorso di ricerca si configura come una costante riflessione su una questione di urgente attualità: la sostenibilità ambientale e sociale. La tematica è osservata attraverso la lente dell'arte, con un percorso che transita in diversi ambiti disciplinari: design, arte, moda e comunicazione- per i quali la sensibilità etica ed estetica costituisce un denominatore comune. Prendendo in considerazione le riflessioni di artisti-designer come Le Corbusier ed Enzo Mari, nonché dell'importanza delle ricerche intraprese nell'ambito del Deutscher Werkbund e del Bauhaus e tesaurizzando le riflessioni e il pensiero di grandi sociologi e studiosi come Walter Benjamin, Jean Baudrillard e Guido Viale, l'indagine assume il carattere di un costante dialogo e confronto tra passato e presente. Le radici dello storico dibattito tra artigianato e industria, le problematiche inerenti la 'qualità etica ed estetica', risalgono già all'Ottocento; periodo durante il quale si pone particolare attenzione all'attività e al pensiero di Morris. Questo excursus culmina con le tendenze artistiche degli anni Sessanta nel campo dell'arte, con le opere dei neo-dadaisti, dei Nouveaux Réalistes, e della Pop Art incentrati sulla poetica dell'oggetto. L'oggetto diviene il paradigma del discorso, il protagonista della questione concernente la sostenibilità ambientale e del crescente consumismo. Si giunge così a considerare le più recenti esperienze artistiche che, tesaurizzando queste premesse, rivalutano l'oggetto di scarto mediante una manualità e una capacità creativa inedite. E' il caso delle opere di Pietra Pistoletto che lavora con il ri-uso del tessuto, e di Enrica Borghi che realizza installazioni modellando la plastica delle bottiglie recuperate e altri materiali ai quali restituisce nuova vita. Dal punto di vista della sostenibilità sociale, le attuali esperienze del progetto Carmina Campus in Camerun e Royah in Afghanistan costituiscono un esempio di come, mediante l'arte e la moda e, soprattutto, la valorizzazione dell'artigianato locale, si possa creare un dialogo e una collaborazione tra culture diverse il cui fine è il medesimo: sostenere, valorizzare, e aiutare le popolazioni in difficoltà mediante un lavoro qualificante, profondamente rispettoso delle culture locali. Le creazioni che ne derivano sono dei veri e propri oggetti d'arte. Il lavoro di ricerca affronta un argomento in continuo divenire e, come è già stato accennato, di grande attualità. Di conseguenza non è possibile esaurire del tutto in questa sede l'argomentazione che, invece, prende atto per quanto è stato possibile della situazione contingente. Questo aspetto è rilevante soprattutto per quanto riguarda l'ultimo capitolo, che prende in considerazione, facendo una sorta di rilevamento generale, delle ultime scoperte nel campo della tecnologia dei materiali considerando cioè gli ultimi ritrovati eco-compatibili in rapporto al packaging assunto in questa sede come emblema del consumo e dell'usa e getta, per la progettazione del quale si rendono necessarie soluzioni alternative.File | Dimensione | Formato | |
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