Introduction: A nurse, could be confronted with different realties as what he/she considers ordinary, such as, having to assist a person with hearing disabilities. It is therefore necessary to identify the communication barriers which hinder and make the relationship between the nurse and the deaf patient difficult and subsequently to propose strategies in order to implement and improve the quality of care, as well as to better understand the needs and requirements of these patients. Objective: To describe and evaluate the experiences of both the deaf patients in the Emergency Department (ED), as well as the ED nurses employed in the A.O.U. City of Health and Science of Turin, Molinette Hospital. It is key to identify communication problems, communication barriers and interventions which could be put into practice by the nursing staff in order to ensure and guarantee effective communication with such patients, as well as a profitable therapeutic relationship, aimed at the deaf patient’s empowerment and autonomy. Methods: Two anonymous short-answer and/or multiple-choice questionnaires were drafted: 10 questions for the deaf people, and 8 questions for the ED nurses. Results: The two questionnaires were filled in by 24 deaf people, 23 (95,8%) of whom were deaf from birth and one as a result of childhood deafness, and 21 ED nurses, 19 (90,5%) of whom had never taken care of a deaf patient before. 75% of deaf people had had at least one access to the ED in their life, and the remaining 67% had accessed independently or accompanied by hearing family members. The most commonly used communication methods by deaf people to interact with healthcare professionals were: 61,9% written communication, 57,1% lip-reading and 38,1% LIS interpreter, while those used by nurses to interact with deaf patients were: 78,9% lip-reading, 73,7% written communication and 63,2% mimicking and with the help of hearing family members. 68,2% of deaf people reported that nurses had difficulties in undertanding their needs and 65% think they received the same kind of care as hearing patients. 95,2% of nurses had never contacted or were unaware of the presence of a LIS interpreting service and 90,5% think that a LIS training course is needed within the three-year undergraduate nursing degree course. Discussion: The results obtained show that the most used communication methods to interact with deaf patients are those of greather application and those which requires less time for healthcare professionals. At times deaf patients can be at loss if correct and complete mutual understanding, ease, privacy and empowerment are not met. Conclusion: The anthropological survey carried out on the population under consideration, the general situation regarding the relational complexity, in addition to care level and communication, between nurses and deaf patients is discreetly outlined. In order to overcome these barriers, some proposals have been developed in favor of the empowerment of deaf patients

Introduzione: Un infermiere, nel proprio contesto lavorativo, potrebbe confrontarsi con realtà diverse dalla propria o da ciò che egli reputi ordinario, come il dover assistere una persona con disabilità uditiva. Risulta necessario quindi identificare le barriere comunicative che ostacolano e rendono difficoltosa la relazione tra infermiere e paziente sordo e successivamente di proporre delle strategie per implementare e migliorare la qualità assistenziale, nonché per comprendere meglio le esigenze e necessità di tali pazienti. Obiettivo: Descrivere e valutare le esperienze dei pazienti sordi nel contesto di pronto soccorso, nonché degli infermieri operanti presso l’unità di pronto soccorso dell’A.O.U. Città della salute e della Scienza di Torino, presidio Molinette. Identificare i problemi di comunicazione, le barriere comunicative e gli interventi che possono essere messi in pratica dal personale infermieristico per garantire una comunicazione efficace con tali pazienti, nonché una relazione terapeutica proficua, volta all’empowerment e all’autonomia del paziente sordo. Metodi: Sono stati redatti due questionari anonimi a risposte brevi o a scelta multipla: 10 domande per le persone sorde, e 8 domande per gli infermieri di pronto soccorso. Risultati: I due questionari sono stati compilati da 24 persone non udenti, di cui 23 (95,8%) sordi dalla nascita e uno con sordità insorta in età infantile, e 21 infermieri di pronto soccorso, di cui 19 (90,5%) hanno assistito almeno un paziente non udente. Il 75% delle persone sorde ha fatto almeno un accesso al pronto soccorso nella sua vita, di cui il 67% hanno acceduto in autonomia oppure accompagnati da parenti udenti. I metodi di comunicazione maggiormente utilizzati dalle persone non udenti per interagire con gli operatori sanitari sono stati: 61,9% comunicazione scritta, 57,1% lettura del labiale e 38,1% interprete LIS, mentre quelli utilizzati dagli infermieri per interagire con i pazienti non udenti sono stati: 78,9% lettura labiale, 73,7% comunicazione scritta e 63,2% mimica e ausilio di familiari udenti. Il 68,2% delle persone sorde ha dichiarato che gli infermieri comprendessero con fatica le proprie necessità e il 65% pensa di aver ricevuto lo stesso tipo di assistenza rispetto ai pazienti udenti. Il 95,2% degli infermieri non ha mai contattato o non è a conoscenza della presenza di un servizio di interpretariato LIS aziendale e il 90,5% pensa che sia necessario un corso LIS all’interno della laurea triennale. Discussione: Dai risultati ottenuti si evince che i metodi comunicativi maggiormente utilizzati per interagire con i pazienti non udenti siano quelli di maggiore fruibilità e che richiedano minor dispendio di tempo agli operatori sanitari, talvolta a discapito della corretta e completa comprensione reciproca, agio, privacy ed empowerment del paziente non udente. Conclusioni: L’indagine antropologica rivela la situazione generale riguardo la complessità relazionale, sia a livello assistenziale, sia a livello comunicativo, esistente tra infermieri e pazienti non udenti. Al fine di oltrepassare tali barriere, sono state elaborate alcune proposte a favore dell’empowerment del paziente non udente.

Il ruolo dell'infermiere per una comunicazione efficace con il paziente sordo in un contesto di cura: un'analisi antropologica

GREGNANIN, SARA
2019/2020

Abstract

Introduzione: Un infermiere, nel proprio contesto lavorativo, potrebbe confrontarsi con realtà diverse dalla propria o da ciò che egli reputi ordinario, come il dover assistere una persona con disabilità uditiva. Risulta necessario quindi identificare le barriere comunicative che ostacolano e rendono difficoltosa la relazione tra infermiere e paziente sordo e successivamente di proporre delle strategie per implementare e migliorare la qualità assistenziale, nonché per comprendere meglio le esigenze e necessità di tali pazienti. Obiettivo: Descrivere e valutare le esperienze dei pazienti sordi nel contesto di pronto soccorso, nonché degli infermieri operanti presso l’unità di pronto soccorso dell’A.O.U. Città della salute e della Scienza di Torino, presidio Molinette. Identificare i problemi di comunicazione, le barriere comunicative e gli interventi che possono essere messi in pratica dal personale infermieristico per garantire una comunicazione efficace con tali pazienti, nonché una relazione terapeutica proficua, volta all’empowerment e all’autonomia del paziente sordo. Metodi: Sono stati redatti due questionari anonimi a risposte brevi o a scelta multipla: 10 domande per le persone sorde, e 8 domande per gli infermieri di pronto soccorso. Risultati: I due questionari sono stati compilati da 24 persone non udenti, di cui 23 (95,8%) sordi dalla nascita e uno con sordità insorta in età infantile, e 21 infermieri di pronto soccorso, di cui 19 (90,5%) hanno assistito almeno un paziente non udente. Il 75% delle persone sorde ha fatto almeno un accesso al pronto soccorso nella sua vita, di cui il 67% hanno acceduto in autonomia oppure accompagnati da parenti udenti. I metodi di comunicazione maggiormente utilizzati dalle persone non udenti per interagire con gli operatori sanitari sono stati: 61,9% comunicazione scritta, 57,1% lettura del labiale e 38,1% interprete LIS, mentre quelli utilizzati dagli infermieri per interagire con i pazienti non udenti sono stati: 78,9% lettura labiale, 73,7% comunicazione scritta e 63,2% mimica e ausilio di familiari udenti. Il 68,2% delle persone sorde ha dichiarato che gli infermieri comprendessero con fatica le proprie necessità e il 65% pensa di aver ricevuto lo stesso tipo di assistenza rispetto ai pazienti udenti. Il 95,2% degli infermieri non ha mai contattato o non è a conoscenza della presenza di un servizio di interpretariato LIS aziendale e il 90,5% pensa che sia necessario un corso LIS all’interno della laurea triennale. Discussione: Dai risultati ottenuti si evince che i metodi comunicativi maggiormente utilizzati per interagire con i pazienti non udenti siano quelli di maggiore fruibilità e che richiedano minor dispendio di tempo agli operatori sanitari, talvolta a discapito della corretta e completa comprensione reciproca, agio, privacy ed empowerment del paziente non udente. Conclusioni: L’indagine antropologica rivela la situazione generale riguardo la complessità relazionale, sia a livello assistenziale, sia a livello comunicativo, esistente tra infermieri e pazienti non udenti. Al fine di oltrepassare tali barriere, sono state elaborate alcune proposte a favore dell’empowerment del paziente non udente.
Nurse's role for an effective communication with a deaf patient in health care setting: an anthropological analysis
Introduction: A nurse, could be confronted with different realties as what he/she considers ordinary, such as, having to assist a person with hearing disabilities. It is therefore necessary to identify the communication barriers which hinder and make the relationship between the nurse and the deaf patient difficult and subsequently to propose strategies in order to implement and improve the quality of care, as well as to better understand the needs and requirements of these patients. Objective: To describe and evaluate the experiences of both the deaf patients in the Emergency Department (ED), as well as the ED nurses employed in the A.O.U. City of Health and Science of Turin, Molinette Hospital. It is key to identify communication problems, communication barriers and interventions which could be put into practice by the nursing staff in order to ensure and guarantee effective communication with such patients, as well as a profitable therapeutic relationship, aimed at the deaf patient’s empowerment and autonomy. Methods: Two anonymous short-answer and/or multiple-choice questionnaires were drafted: 10 questions for the deaf people, and 8 questions for the ED nurses. Results: The two questionnaires were filled in by 24 deaf people, 23 (95,8%) of whom were deaf from birth and one as a result of childhood deafness, and 21 ED nurses, 19 (90,5%) of whom had never taken care of a deaf patient before. 75% of deaf people had had at least one access to the ED in their life, and the remaining 67% had accessed independently or accompanied by hearing family members. The most commonly used communication methods by deaf people to interact with healthcare professionals were: 61,9% written communication, 57,1% lip-reading and 38,1% LIS interpreter, while those used by nurses to interact with deaf patients were: 78,9% lip-reading, 73,7% written communication and 63,2% mimicking and with the help of hearing family members. 68,2% of deaf people reported that nurses had difficulties in undertanding their needs and 65% think they received the same kind of care as hearing patients. 95,2% of nurses had never contacted or were unaware of the presence of a LIS interpreting service and 90,5% think that a LIS training course is needed within the three-year undergraduate nursing degree course. Discussion: The results obtained show that the most used communication methods to interact with deaf patients are those of greather application and those which requires less time for healthcare professionals. At times deaf patients can be at loss if correct and complete mutual understanding, ease, privacy and empowerment are not met. Conclusion: The anthropological survey carried out on the population under consideration, the general situation regarding the relational complexity, in addition to care level and communication, between nurses and deaf patients is discreetly outlined. In order to overcome these barriers, some proposals have been developed in favor of the empowerment of deaf patients
IMPORT TESI SOLO SU ESSE3 DAL 2018
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
TESI finale Sara Gregnanin.pdf

non disponibili

Dimensione 4.33 MB
Formato Adobe PDF
4.33 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/2061