Argomento di questa dissertazione è l'impiego della pratica teatrale nella pedagogia medica. Il teatro è una forma d'arte estremamente complessa ed in grado, proprio in virtù di questa complessità, di parlare alla componente più profonda ed intima di chi lo vede e chi lo pratica. Vedendo il teatro è possibile una nuova alfabetizzazione emotiva, una messa in forma ed una rinnovata rielaborazione dei propri vissuti, un'immediata empatia, una migliore capacità di cogliere tutte le sfumature della comunicazione verbale e non verbale. Facendolo, si può imparare a conoscere e controllare la propria sfera emotiva ed il proprio corpo, ad ascoltare attivamente, ad utilizzare pienamente e correttamente tutte le proprie potenzialità espressive, a gestire la complessità dei ruoli che si rivestono nella quotidianità. Di conseguenza il teatro risulta essere una pratica particolarmente indicata per le professioni che prevedono una forte componente relazionale. In particolare in ambito sanitario, i cui professionisti sono chiamati a confrontarsi quotidianamente nella relazione di cura, l'esperienza teatrale può essere estremamente utile poiché consente di esprimere, affrontare e rielaborare le criticità insite nella relazione con l'assistito e di sviluppare una nuova sensibilità nei confronti della profondità emozionale insita nel coinvolgimento corporeo necessario alla professione sanitaria. Il case study in oggetto è un progetto realizzato all'interno del Corso di Laurea in Infermieristica della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Torino, ai cui studenti è stato offerto un percorso teatrale articolato in varie fasi, finalizzato a sviluppare le loro competenze relazionali e corporee.
Corpi che curano. Teatro sociale e pedagogia infermieristica
ABATE, MARTA
2011/2012
Abstract
Argomento di questa dissertazione è l'impiego della pratica teatrale nella pedagogia medica. Il teatro è una forma d'arte estremamente complessa ed in grado, proprio in virtù di questa complessità, di parlare alla componente più profonda ed intima di chi lo vede e chi lo pratica. Vedendo il teatro è possibile una nuova alfabetizzazione emotiva, una messa in forma ed una rinnovata rielaborazione dei propri vissuti, un'immediata empatia, una migliore capacità di cogliere tutte le sfumature della comunicazione verbale e non verbale. Facendolo, si può imparare a conoscere e controllare la propria sfera emotiva ed il proprio corpo, ad ascoltare attivamente, ad utilizzare pienamente e correttamente tutte le proprie potenzialità espressive, a gestire la complessità dei ruoli che si rivestono nella quotidianità. Di conseguenza il teatro risulta essere una pratica particolarmente indicata per le professioni che prevedono una forte componente relazionale. In particolare in ambito sanitario, i cui professionisti sono chiamati a confrontarsi quotidianamente nella relazione di cura, l'esperienza teatrale può essere estremamente utile poiché consente di esprimere, affrontare e rielaborare le criticità insite nella relazione con l'assistito e di sviluppare una nuova sensibilità nei confronti della profondità emozionale insita nel coinvolgimento corporeo necessario alla professione sanitaria. Il case study in oggetto è un progetto realizzato all'interno del Corso di Laurea in Infermieristica della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Torino, ai cui studenti è stato offerto un percorso teatrale articolato in varie fasi, finalizzato a sviluppare le loro competenze relazionali e corporee.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/20588