Nell'autunno 2012 nasce una nuova forma d'impresa ad alto valore tecnologico di nuova o recente costituzione: la Start-up innovativa. Fortemente voluta dal legislatore per promuovere la crescita sostenibile, lo sviluppo tecnologico e l'occupazione, in particolare giovanile. Ispirata dalle più grandi innovatrici anche l'Italia prova a diventare Leader nel settore, prendendo esempio dall' Estonia fondatrice di Skype e paese con più alto numero pro capite di start-up in tutta Europa, Gran Bretagna nazione con una legislazione chiara economica e snella, Stati Uniti dove si sono creati 3 milioni di posti di lavoro, dal Cile che ha offerto un corposo pacchetto di misure di sostegno e in fine Israele paese con più brevetti high-tech a livello pro-capite nel settore medicinale. L'Italia prende spunto cercando di creare non una moda passeggera, ma una risorsa fondamentale su cui investire nei prossimi anni per sostenere la crescita, favorire nuove opportunità per i giovani realizzando uno strumento che favorisca imprenditorialità diffusa alla portata di molti, generando più eguaglianza e producendo effetti sulla redistribuzione del reddito e sulle pari opportunità. Le start-up innovative non si riferiscono ad un solo settore merceologico, ma possano portare innovazione e sviluppo trasversalmente in tutta l'economia reale, contribuendo al rilancio dei diversi mondi produttivi italiani, e agendo come stimolo costante per le imprese tradizionali, in particolare le piccole medie imprese, anima pulsante della nostra economia. Il sostegno a favore delle start-up oggi possibile grazie all'erogazione di prestiti dal FMI e dell'UE, deve continuare per far si che si benefici di un impatto ampio e diffuso sulla società Italia. L'elaborato concentra l'attenzione sui diversi aspetti civilistici, contabili e fiscali a cui sono sottoposte queste società analizzando gli articoli del Decreto Crescita bis n. 179 del 2012, il recente aggiornamento apportato dal cosiddetto Investment Compact attraverso la Legge n.33 del 24/03/2015, i vari chiarimenti apportati dall' Agenzia dell'Entrate e le precisazioni e chiarimenti forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Aspetti Civilistici e Contabili di una Start-up Innovativa.
GUERRIERO, VALERIA
2015/2016
Abstract
Nell'autunno 2012 nasce una nuova forma d'impresa ad alto valore tecnologico di nuova o recente costituzione: la Start-up innovativa. Fortemente voluta dal legislatore per promuovere la crescita sostenibile, lo sviluppo tecnologico e l'occupazione, in particolare giovanile. Ispirata dalle più grandi innovatrici anche l'Italia prova a diventare Leader nel settore, prendendo esempio dall' Estonia fondatrice di Skype e paese con più alto numero pro capite di start-up in tutta Europa, Gran Bretagna nazione con una legislazione chiara economica e snella, Stati Uniti dove si sono creati 3 milioni di posti di lavoro, dal Cile che ha offerto un corposo pacchetto di misure di sostegno e in fine Israele paese con più brevetti high-tech a livello pro-capite nel settore medicinale. L'Italia prende spunto cercando di creare non una moda passeggera, ma una risorsa fondamentale su cui investire nei prossimi anni per sostenere la crescita, favorire nuove opportunità per i giovani realizzando uno strumento che favorisca imprenditorialità diffusa alla portata di molti, generando più eguaglianza e producendo effetti sulla redistribuzione del reddito e sulle pari opportunità. Le start-up innovative non si riferiscono ad un solo settore merceologico, ma possano portare innovazione e sviluppo trasversalmente in tutta l'economia reale, contribuendo al rilancio dei diversi mondi produttivi italiani, e agendo come stimolo costante per le imprese tradizionali, in particolare le piccole medie imprese, anima pulsante della nostra economia. Il sostegno a favore delle start-up oggi possibile grazie all'erogazione di prestiti dal FMI e dell'UE, deve continuare per far si che si benefici di un impatto ampio e diffuso sulla società Italia. L'elaborato concentra l'attenzione sui diversi aspetti civilistici, contabili e fiscali a cui sono sottoposte queste società analizzando gli articoli del Decreto Crescita bis n. 179 del 2012, il recente aggiornamento apportato dal cosiddetto Investment Compact attraverso la Legge n.33 del 24/03/2015, i vari chiarimenti apportati dall' Agenzia dell'Entrate e le precisazioni e chiarimenti forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico.File | Dimensione | Formato | |
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