The work examine the role of rock music in USSR in the so-called period of stagnation (1965-1984), which is characterized by a remarkable political immobility and, at the same time, a fast change in society. Rock music become an interpretation of this change. This work follows a chronological order, starting with the three russian bards (Aleksandr Galič, Vladimir Vysockij e Bulat Okud¿ava), analyzing one smuggling method of the forbidden music in USSR, the phenomenon of rock on the bones and the first significant young subcultures (stiljagi, hippies), until the birth of soviet rock and his most representative bands. Places and spaces in which it develops are analyzed and so the main festivals. The campaign that was born against rock music is examinated with its consequences, with particular attention to the phenomenon of home made recordings. There are some texts inserted to validate the exposed arguments. Lastly, the immediate consequences of the politics adopted by Michail Gorbačëv and the implications on rock music.
Il lavoro svolto indaga il ruolo della musica rock in URSS nel cosiddetto periodo della stagnazione (1965-1984), caratterizzato da una forte immobilità politica e, nello stesso tempo, da un rapido cambiamento della società. La musica rock diventa chiave di lettura di questo cambiamento. Si segue un ordine cronologico, partendo dai tre bardi russi (Aleksandr Galič, Vladimir Vysockij e Bulat Okud¿ava), prendendo in esame un metodo di contrabbando della musica proibita in URSS, il fenomeno del rock sulle costole e le prime significative subculture giovanili (stiljagi, hippie), fino ad arrivare alla nascita del rock sovietico e ai gruppi più rappresentativi. Sono analizzati i luoghi e gli spazi in cui esso si sviluppa e i principali festival. Viene presa in esame la campagna che nacque contro il rock e le sue conseguenze, rivolgendo particolare attenzione al fenomeno delle registrazioni fatte in casa. Sono inseriti alcuni testi per avvalorare gli argomenti esposti. Infine, vengono considerate anche le immediate conseguenze delle politiche adottate poi da Michail Gorbačëv e i risvolti di queste sulla musica rock.
Il tempo delle piccole campane. Il ruolo del rock nel cambiamento della società sovietica.
RANDOLFI, MARIELLA
2015/2016
Abstract
Il lavoro svolto indaga il ruolo della musica rock in URSS nel cosiddetto periodo della stagnazione (1965-1984), caratterizzato da una forte immobilità politica e, nello stesso tempo, da un rapido cambiamento della società. La musica rock diventa chiave di lettura di questo cambiamento. Si segue un ordine cronologico, partendo dai tre bardi russi (Aleksandr Galič, Vladimir Vysockij e Bulat Okud¿ava), prendendo in esame un metodo di contrabbando della musica proibita in URSS, il fenomeno del rock sulle costole e le prime significative subculture giovanili (stiljagi, hippie), fino ad arrivare alla nascita del rock sovietico e ai gruppi più rappresentativi. Sono analizzati i luoghi e gli spazi in cui esso si sviluppa e i principali festival. Viene presa in esame la campagna che nacque contro il rock e le sue conseguenze, rivolgendo particolare attenzione al fenomeno delle registrazioni fatte in casa. Sono inseriti alcuni testi per avvalorare gli argomenti esposti. Infine, vengono considerate anche le immediate conseguenze delle politiche adottate poi da Michail Gorbačëv e i risvolti di queste sulla musica rock.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/20307