The issue of in-hospital emergency, the research of solutions aiming at improving the safety of patients, diminishing the number and the seriousness of adverse events that they may face during their stay in hospital, are all part of clinical risk and represent targets to be achieved in all hospitals worldwide. The main objective of this study was to evaluate the impact of an in-hospital emergency system at San Luigi, based on a Medical Emergency Team model (MET) on the major clinical outcomes. It has basically been carried out in two different parts. In the first one, the scientific knowledge and background contained in so many works of the international literature, has been collected so as to acquire the necessary cultural tools to proceed onto the second part. We went through the main phases which witnessed the birth and development of in-hospital rapid response teams, from the first MET Australian models up to the proposals outlined at the 2006 First Consensus Conference and, in a European context, the ERC 2005 and 2010 Guidelines, the NICE 50 2007 English Guidelines and the Italian Recommendations defined by SIARRTI-IRC in 2007 which outline the situation in Italy. We then moved onto the regional reality of Piemonte and more particularly at San Luigi Hospital. In the second part of the study we accurately examined the statistical data at San Luigi from January to June of three years: 2009, 2010 and 2011. The data we collected describe the hospital situation as far as the emergency is concerned, evaluate the incidence of cardiac arrests, unexpected patients admissions in ICU and the overall mortality. For the same period we examined the clinical records for 724 deceased patients to find out how wards staff and MET acted towards them. We eventually determined that, as pointed out in the international literature, the MET at San Luigi has not had an impact on mortality but there has been a reduction of unexpected admissions in ICU and of incidence of cardiac arrests and furthermore this trend is heading downwards. Besides, the MET at San Luigi has proved to be a meaningful support for wards staff to help identify patients not to be resuscitated (DNAR) and suggest palliative treatments aiming at reducing the psycho-physical suffering of the dying ones.
Il tema dell'emergenza intraospedaliera, la ricerca delle soluzioni in grado di aumentare la sicurezza dei pazienti ricoverati, ridurre il numero e la gravità degli eventi avversi che i pazienti possono sperimentare durante un periodo di ricovero in ospedale sono aspetti che riguardano il rischio clinico e costituiscono, sempre più, obiettivi dei sistemi sanitari in tutto il mondo. Scopo principale del presente lavoro è stato l'analisi e la verifica dell'impatto del sistema di emergenza intraospedaliero del San Luigi, basato sul modello Medical Emergency Team (MET), rispetto ai maggiori outcome clinici. Lo studio è sostanzialmente articolato in due parti. La prima approfondisce le conoscenze scientifiche, disponibili nella letteratura internazionale, necessarie per disporre degli strumenti culturali indispensabili per affrontare la seconda parte della tesi. Si sono ripercorse le tappe fondamentali della realizzazione e dello sviliuppo dei sistemi di risposta all'emergenza intraospedaliera, dai primi modelli MET australiani, sino alle definizioni/raccomandazioni, scaturite dalla Prima Consensus Conference del 2006, ed ancora, nel contesto Europeo, alle Linee Guida ERC 2005 e 2010, le Linee Guida inglesi NICE 50 del 2007 e le Raccomandazioni italiane proposte da SIAARTI-IRC nel 2007 che tengono conto del panorama italiano e delle sue specificità. In seguito è stata analizzata la realtà regionale piemontese e, in particolare, quella del San Luigi. La seconda parte descrive i risultati di una accurata analisi dei dati statistici, di processo e di esito del S. Luigi riferiti ai mesi Gennaio-Giugno di tre anni consecutivi: 2009, 2010 e 2011. I dati raccolti ed elaborati descrivono la realtà dell'ospedale in relazione all'emergenza ospedaliera valutando l'incidenza degli arresti cardiaci, i ricoveri inattesi in terapia intensiva e la mortalità complessiva. Sono state analizzate 724 cartelle cliniche di pazienti deceduti nel periodo sopra indicato per poter comprendere le azioni dei reparti e del MET del San Luigi nei confronti di questi pazienti. Coerentemente a quanto evidenziato dalla letteratura internazionale, il MET del San Luigi non ha dimostrato un impatto sulla mortalità, ma nel periodo in cui ha operato si è osservata una riduzione dei ricoveri inattesi in terapia intensiva e dell'incidenza degli arresti cardiaci con un trend in significativo calo. Il MET si è confermato inoltre importante punto di riferimento a supporto del personale sanitario dei reparti, nella individuazione dei pazienti da non rianimare (DNAR) e nella gestione dei trattamenti palliativi volti a ridurre la sofferenza psico-fisica dei malati morenti.
Emergenze intraospedaliere: impatto del Medical Emergency Team (MET) dell'Ospedale San Luigi sui principali outcome clinici
COLLINO, FRANCESCA
2010/2011
Abstract
Il tema dell'emergenza intraospedaliera, la ricerca delle soluzioni in grado di aumentare la sicurezza dei pazienti ricoverati, ridurre il numero e la gravità degli eventi avversi che i pazienti possono sperimentare durante un periodo di ricovero in ospedale sono aspetti che riguardano il rischio clinico e costituiscono, sempre più, obiettivi dei sistemi sanitari in tutto il mondo. Scopo principale del presente lavoro è stato l'analisi e la verifica dell'impatto del sistema di emergenza intraospedaliero del San Luigi, basato sul modello Medical Emergency Team (MET), rispetto ai maggiori outcome clinici. Lo studio è sostanzialmente articolato in due parti. La prima approfondisce le conoscenze scientifiche, disponibili nella letteratura internazionale, necessarie per disporre degli strumenti culturali indispensabili per affrontare la seconda parte della tesi. Si sono ripercorse le tappe fondamentali della realizzazione e dello sviliuppo dei sistemi di risposta all'emergenza intraospedaliera, dai primi modelli MET australiani, sino alle definizioni/raccomandazioni, scaturite dalla Prima Consensus Conference del 2006, ed ancora, nel contesto Europeo, alle Linee Guida ERC 2005 e 2010, le Linee Guida inglesi NICE 50 del 2007 e le Raccomandazioni italiane proposte da SIAARTI-IRC nel 2007 che tengono conto del panorama italiano e delle sue specificità. In seguito è stata analizzata la realtà regionale piemontese e, in particolare, quella del San Luigi. La seconda parte descrive i risultati di una accurata analisi dei dati statistici, di processo e di esito del S. Luigi riferiti ai mesi Gennaio-Giugno di tre anni consecutivi: 2009, 2010 e 2011. I dati raccolti ed elaborati descrivono la realtà dell'ospedale in relazione all'emergenza ospedaliera valutando l'incidenza degli arresti cardiaci, i ricoveri inattesi in terapia intensiva e la mortalità complessiva. Sono state analizzate 724 cartelle cliniche di pazienti deceduti nel periodo sopra indicato per poter comprendere le azioni dei reparti e del MET del San Luigi nei confronti di questi pazienti. Coerentemente a quanto evidenziato dalla letteratura internazionale, il MET del San Luigi non ha dimostrato un impatto sulla mortalità, ma nel periodo in cui ha operato si è osservata una riduzione dei ricoveri inattesi in terapia intensiva e dell'incidenza degli arresti cardiaci con un trend in significativo calo. Il MET si è confermato inoltre importante punto di riferimento a supporto del personale sanitario dei reparti, nella individuazione dei pazienti da non rianimare (DNAR) e nella gestione dei trattamenti palliativi volti a ridurre la sofferenza psico-fisica dei malati morenti.File | Dimensione | Formato | |
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