Purpose: A group of individuals suffering from diabetic macular edema (DME) are known to exhibit suspended scattering particles in motion (SSPiM) on images obtained through optical coherence tomography angiography (OCTA). This particular characteristic involves the presence of simulated blood flow within the fluid in the retina, which could potentially indicate more severe damage to the microvasculature in these patients. The objective of this research was to explore whether the presence of SSPiM on OCTA images in DME patients is linked to worse levels of systemic biochemical parameters. This study was specifically designed to examine the existence of a retinal biomarker that could serve as a predictive indicator of systemic diabetic conditions in patients with diabetic retinopathy (DR) and DME. Methods: Fifteen patients (15 eyes) with DR and DME who exhibited the presence of SSPiM and fifteen patients (15 eyes) with no evidence of SSPiM were enrolled in this prospective experimental study according to fundus ocular examinations and multimodal imaging. Patients underwent OCT (optical coherence tomography) to search for DME and FA (fluorescein angiography) to search for ischemic areas and neovascularization. Subsequently, patients presenting DME were examinated with OCTA to evaluate the presence of SSPiM. In addition, data on HbA1c, blood glucose, total and HDL cholesterol, triglycerides, creatininemia, microalbuminuria, and systolic and diastolic blood pressure were collected for all patients. Among the inclusion criteria the age greater than 18 years and the presence of diabetic retinopathy of any degree according to the ETDRS with diabetic macular edema were chosen, while among the exclusion criteria the presence of any other form of retinopathy secondary to other causes, history or evidence of laser treatment within the macula, refractive surgery, OCTA images with scan quality less than 5, and the presence of spontaneous nystagmus or image fixation deficits. Finally, the p value < 0.050 was chosen as the statistical significance cutoff for the data analysis. Results: The mean age of patients with SSPiM was 67.5 ± 10.2 years and in the group without SSPiM 69.3 ± 12.2 years, while males with SSPiM were 11 and females 4 (respectively 10 and 5 in the group without SSPiM). Among patients with SSPiM, 3 out of 15 eyes (20%) had mild nonproliferative diabetic retinopathy, 5 out of 15 (33.3%) moderate, 6 out of 15 (40%) severe, and 1 out of 15 (6.7%) the proliferative form, while in patients without SSPiM these values were 2 of 15 (13.3%), 7 of 15 (46.7%), 4 of 15 (26.7%) and 2 of 15 (13.3%). The parameters with a statistically significant difference in values between the two groups were microalbuminuria with a value of 13.7 ± 8.5 mg/dl in the group with SSPiM versus 10.2 ± 6.5 mg/dl in the group without SSPiM (p value = 0.045) and serum creatinine, equal to 1.50 ± 1.11 mg/dl in patients with SSPiM and 1.02 ± 0.42 mg/dl in patients without SSPiM (p value = 0.040). Regarding the other biochemical parameters, i.e. HbA1c, glycemia, total and HDL cholesterol, triglycerides and systolic and diastolic blood pressure, despite having obtained higher values in patients with SSPiM, statistical significance was not reached. Conclusions: In our study on diabetic patients with DR and DME, the presence of SSPiM on OCTA correlated with higher levels of microalbuminuria and creatininemia. Therefore, our results may suggest that the presence of SSPiM may also reflect a worse systemic vascular damage. If replicated in future studies, OCTA may become an imaging tool in the evaluation of systemic diabetic pathology.
Obiettivo: È noto che un gruppo di individui affetti da edema maculare diabetico (EMD) presenta particelle di materiale particolato sospese nel fluido intraretinico note come SSPiM (suspended scattering particles in motion) su immagini ottenute mediante angiografia OCT (OCTA). Questa particolare caratteristica implica la presenza di un flusso sanguigno simulato all'interno del fluido nella retina, che potrebbe potenzialmente indicare un danno più grave della microvascolarizzazione in questi pazienti. L'obiettivo di questa ricerca è quello di valutare se la presenza di SSPiM sulle immagini OCTA nei pazienti affetti da EMD sia collegata a livelli peggiori di parametri biochimici sistemici. Questo studio è stato specificamente progettato per analizzare l'esistenza di un biomarcatore retinico che potrebbe servire come indicatore predittivo delle condizioni diabetiche sistemiche nei pazienti con retinopatia diabetica (RD) ed EMD. Metodi: Quindici pazienti (15 occhi) con RD ed EMD con presenza di SSPiM e quindici pazienti (15 occhi) senza evidenza di SSPiM sono stati arruolati in questo studio sperimentale prospettico in base agli esami del fondo oculare e all'imaging multimodale. I pazienti sono stati sottoposti a OCT (tomografia a coerenza ottica) per ricercare EMD e a FAG (fluoroangiografia) per aree ischemiche e neovascolarizzazione. Successivamente, i pazienti con presenza di EMD sono stati esaminati con OCTA per valutare la presenza di SSPiM. Inoltre, sono stati raccolti dati su HbA1c, glicemia, colesterolo totale e HDL, trigliceridi, creatininemia, microalbuminuria e pressione arteriosa sistolica e diastolica. Tra i criteri di inclusione sono stati scelti l'età superiore ai 18 anni e la presenza di RD di qualsiasi grado secondo l’ETDRS con EMD, mentre tra i criteri di esclusione la presenza di qualsiasi altra forma di retinopatia secondaria ad altre cause, anamnesi o evidenza di trattamento laser all'interno della macula, chirurgia refrattiva, immagini OCTA con qualità di scansione < 5 e presenza di nistagmo spontaneo o deficit di fissazione dell'immagine. Infine, si è scelto come cut-off di significatività statistica per l’analisi dei dati un p value < 0,050. Risultati: L'età media dei pazienti con SSPiM era 67,5 ± 10,2 anni e nel gruppo senza SSPiM 69,3 ± 12,2 anni, mentre i maschi con SSPiM erano 11 e le femmine 4 (rispettivamente 10 e 5 nel gruppo senza SSPiM). Tra i pazienti con SSPiM, 3 occhi su 15 (20%) presentavano RD non proliferativa lieve, 5 su 15 (33,3%) moderata, 6 su 15 (40%) grave e 1 su 15 (6,7%) la forma proliferativa, mentre nei pazienti senza SSPiM questi valori erano rispettivamente 2 su 15 (13,3%), 7 su 15 (46,7%), 4 su 15 (26,7%) e 2 su 15 (13,3%). I parametri con una differenza di valori statisticamente significativa tra i due gruppi sono risultati la microalbuminuria, pari a 13,7 ± 8,5 mg/dl nel gruppo con SSPiM e 10,2 ± 6,5 mg/dl nel gruppo senza SSPiM (p value = 0,045) e la creatininemia, pari a 1,50 ± 1,11 mg/dl nei pazienti con SSPiM e 1,02 ± 0,42 mg/dl nei pazienti senza SSPiM (p value = 0,040). Per quanto riguarda gli altri parametri biochimici, pur avendo ottenuto valori più elevati nei pazienti con SSPiM, non è stata raggiunta la significatività statistica. Conclusioni: Nel nostro studio su pazienti diabetici con RD ed EMD, la presenza di SSPiM all’OCTA è risultata correlare con livelli più elevati di microalbuminuria e creatininemia. Pertanto, i nostri risultati possono suggerire che la presenza di SSPiM può anche riflettere un danno vascolare sistemico peggiore. Se replicato in studi futuri, l'OCTA potrebbe diventare uno strumento di imaging nella valutazione della patologia diabetica sistemica.
Il ruolo dell'angiografia OCT nel predire la patologia sistemica in pazienti diabetici con retinopatia diabetica
MAGNANO, PAOLO
2022/2023
Abstract
Obiettivo: È noto che un gruppo di individui affetti da edema maculare diabetico (EMD) presenta particelle di materiale particolato sospese nel fluido intraretinico note come SSPiM (suspended scattering particles in motion) su immagini ottenute mediante angiografia OCT (OCTA). Questa particolare caratteristica implica la presenza di un flusso sanguigno simulato all'interno del fluido nella retina, che potrebbe potenzialmente indicare un danno più grave della microvascolarizzazione in questi pazienti. L'obiettivo di questa ricerca è quello di valutare se la presenza di SSPiM sulle immagini OCTA nei pazienti affetti da EMD sia collegata a livelli peggiori di parametri biochimici sistemici. Questo studio è stato specificamente progettato per analizzare l'esistenza di un biomarcatore retinico che potrebbe servire come indicatore predittivo delle condizioni diabetiche sistemiche nei pazienti con retinopatia diabetica (RD) ed EMD. Metodi: Quindici pazienti (15 occhi) con RD ed EMD con presenza di SSPiM e quindici pazienti (15 occhi) senza evidenza di SSPiM sono stati arruolati in questo studio sperimentale prospettico in base agli esami del fondo oculare e all'imaging multimodale. I pazienti sono stati sottoposti a OCT (tomografia a coerenza ottica) per ricercare EMD e a FAG (fluoroangiografia) per aree ischemiche e neovascolarizzazione. Successivamente, i pazienti con presenza di EMD sono stati esaminati con OCTA per valutare la presenza di SSPiM. Inoltre, sono stati raccolti dati su HbA1c, glicemia, colesterolo totale e HDL, trigliceridi, creatininemia, microalbuminuria e pressione arteriosa sistolica e diastolica. Tra i criteri di inclusione sono stati scelti l'età superiore ai 18 anni e la presenza di RD di qualsiasi grado secondo l’ETDRS con EMD, mentre tra i criteri di esclusione la presenza di qualsiasi altra forma di retinopatia secondaria ad altre cause, anamnesi o evidenza di trattamento laser all'interno della macula, chirurgia refrattiva, immagini OCTA con qualità di scansione < 5 e presenza di nistagmo spontaneo o deficit di fissazione dell'immagine. Infine, si è scelto come cut-off di significatività statistica per l’analisi dei dati un p value < 0,050. Risultati: L'età media dei pazienti con SSPiM era 67,5 ± 10,2 anni e nel gruppo senza SSPiM 69,3 ± 12,2 anni, mentre i maschi con SSPiM erano 11 e le femmine 4 (rispettivamente 10 e 5 nel gruppo senza SSPiM). Tra i pazienti con SSPiM, 3 occhi su 15 (20%) presentavano RD non proliferativa lieve, 5 su 15 (33,3%) moderata, 6 su 15 (40%) grave e 1 su 15 (6,7%) la forma proliferativa, mentre nei pazienti senza SSPiM questi valori erano rispettivamente 2 su 15 (13,3%), 7 su 15 (46,7%), 4 su 15 (26,7%) e 2 su 15 (13,3%). I parametri con una differenza di valori statisticamente significativa tra i due gruppi sono risultati la microalbuminuria, pari a 13,7 ± 8,5 mg/dl nel gruppo con SSPiM e 10,2 ± 6,5 mg/dl nel gruppo senza SSPiM (p value = 0,045) e la creatininemia, pari a 1,50 ± 1,11 mg/dl nei pazienti con SSPiM e 1,02 ± 0,42 mg/dl nei pazienti senza SSPiM (p value = 0,040). Per quanto riguarda gli altri parametri biochimici, pur avendo ottenuto valori più elevati nei pazienti con SSPiM, non è stata raggiunta la significatività statistica. Conclusioni: Nel nostro studio su pazienti diabetici con RD ed EMD, la presenza di SSPiM all’OCTA è risultata correlare con livelli più elevati di microalbuminuria e creatininemia. Pertanto, i nostri risultati possono suggerire che la presenza di SSPiM può anche riflettere un danno vascolare sistemico peggiore. Se replicato in studi futuri, l'OCTA potrebbe diventare uno strumento di imaging nella valutazione della patologia diabetica sistemica.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/2023